Si è svolto nella giornata del 1° aprile l’incontro tra Ministero dell’Istruzione e sindacati nel quale il Miur ha ribadito la propria volontà ad andare avanti con il percorso dei bandi per i concorsi docenti. La decisione sarebbe quindi quella di bandire al più presto i bandi, fermi da ormai molti mesi, per poi far svolgere le prove a tempo debito, quando l’emergenza sarà passata.
La decisione del Ministero permetterebbe così di rispettare il termine ultimo dell’uscita dei bandi, in un primo momento fissato al 30 aprile 2020 e successivamente slittato per l’emergenza sanitaria. Il bando dei concorsi, sia per quello ordinario che per lo straordinario, doveva essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale già da tempo, ma a mancare è sempre stato il parere del CSPI. Da marzo infatti si attende un responso, non ancora pervenuto, e ora il Ministero potrebbe concludere i lavori anche senza questo passaggio.
Il Ministero potrebbe ora pubblicare il bando anche senza il parere del CSPI, dal momento che sono passati 45 giorni dalla richiesta e non avendo ottenuto una risposta in merito potrebbe decidere di procedere.
Rimane però il dubbio su come voglia muoversi il Ministero, dal momento che a febbraio la Ministra Azzolina aveva dichiarato di essere in attesa del parere del CSPI proprio per apportare eventuali modifiche. Dobbiamo infatti ricordare che vi sono ancora dei nodi da sciogliere e dei punti da chiarire, come ad esempio il tempo disponibile per rispondere alle 80 domande.
Il parere del CSPI doveva arrivare infatti anche per quel che riguarda la modalità di valutare gli anni di servizio rispetto alla prova. Attualmente è stabilito che si darà maggiore importanza alla prova scritta (varrà l’80% del voto finale) rispetto agli anni di servizio svolti a scuola. Non è stato chiarito al momento se verranno effettuate delle modifiche anche senza il parere del CSPI e per questa informazione si dovrà attenere le prossime mosse del Miur.
Vi sarà una banca dati per i concorsi scuola?
Se si possono avere dei dubbi per quel che riguarda le modifiche del bando, anche senza il parere del CSPI, vi è invece la certezza che non sarà creata una banca dati. Il Ministero al riguardo è stato infatti categorico, dal momento che non è possibile ipotizzare la creazione di una banca dati per l’unica prova scritta che si dovrà sostenere nel concorso.
Per questo punto il Miur è stato quindi categorico e non verranno fornite domande e risposte per esercitarsi, dato che questo genere di materiale si fornisce per una prova pre-selettiva.
Diversa invece la questione per la retrodatazione giuridica della nomina che è stata accolta e che assicurerà la decorrenza giuridica dal 1° settembre 2020. Sebbene la presa di servizio e la decorrenza economica scatteranno in un secondo momento si è stabilita la decorrenza dal 1° settembre 2020.
Le prossime settimane risultano quindi decisive per il mondo della scuola, dal momento che si potrebbero avere delle risposte definitive e chiare sulla questione bandi, attesi da molto tempo dai docenti in attesa di ottenere una cattedra.
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