La pandemia con cui da mesi abbiamo a che fare ci ha costretto a fare i conti non solo con le sue pesanti conseguenze, ma anche con un lessico particolare che ruota intorno alla malattia e ai contagi, a partire dalla differenza tra epidemia e pandemia, fino ad arrivare a infodemia, anosmia e ageusia.
Oggi che i contagi in Italia sono in costante aumento, per poterli valutare al meglio occorre conoscere il significato di altri due termini fondamentali: R0 (si legge erre con zero) e Rt (erre con t). Si tratta di due indici utili per comprendere la portata effettiva dei contagi: perché?
Ecco cosa sono e che senso ha conoscerli.
R0: cos’è?
L’indice R0 è il numero di riproduzione di una malattia infettiva. Cosa significa effettivamente? È il numero medio di infezioni trasmesse da ogni individuo affetto a inizio epidemia (al momento 0, appunto, dell’epidemia), quando non sono ancora stati effettuati interventi mirati al suo contenimento.
Essendo un indice calcolato a malattia non ancora controllata, il suo valore indica il potenziale di trasmissione.
Cosa vuol dire Rt
Se lo 0 dell’indice R0 rappresenta il momento di partenza dell’epidemia, la t di Rt indica una variazione di tempo. Rt, infatti, è l’equivalente di R0 calcolato però nel corso del tempo. Come R0, Rt indica dunque il numero di infezioni trasmesse da ogni individuo affetto in un determinato momento dello svolgersi dell’epidemia.
Se Rt equivale a 1, significa che ogni individuo infetto, in media, trasmette l’infezione a un altro individuo.
Rt è dunque un numero di riproduzione netto, calcolato in un momento preciso dell’epidemia, che permette anche di monitorare l’efficacia o meno degli interventi effettuati.
A fine maggio aveva fatto scalpore la gaffe dell’assessore Gallera, che in conferenza stampa aveva tentato di spiegare il valore di Rt (all’epoca a 0.51) con queste parole:
"Cosa vuol dire? Che per infettare me bisogna trovare due persone nello stesso momento infette".
Da quanto detto finora dovrebbe essere chiaro che non è proprio così: significa che su due persone infette, in media, solo una trasmetterà il contagio.
Rispetto al valore dei contagi (oggi in aumento), l’indice Rt è calcolato solo sui casi sintomatici e riferito esclusivamente al periodo di tempo in cui i sintomi si sono sviluppati. Questo significa che, mentre il numero di contagi fa riferimento alla data della diagnosi, Rt fa riferimento alla data di inizio dei sintomi ed è dunque sfasato di circa una settimana rispetto a esso.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Covid, R0 e Rt di una malattia: cosa sono?
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