Nata a Torino, Daniela Lojarro, vincitrice di importanti concorsi internazionali, appare fin da
giovanissima come protagonista del melodramma italiano sui maggiori palcoscenici europei
collaborando con registi quali R. de Simone, P. Pizzi, U. Santicchi, F. Zeffirelli, e importanti
direttori d’orchestra come F. Brüggen, V. Delmann, G Kuhn, D. Oren e M. Viotti.
Accanto
all’attività operistica e concertistica, ha in seguito intrapreso quella di terapista in Audio-
psico-fonologia secondo il metodo sviluppato da Alfred Tomatis. Daniela decide ora di cimentarsi come scrittrice fantasy: "Il Suono Sacro di Arjiam" è
la sua prima rivelazione letteraria.
- Daniela Lojarro, cantante lirica e autrice fantasy, due esperienze che appartengono
all’ambito artistico ma sicuramente diverse una dall’altra. Sarà una domanda che Le
avranno posto decine di volte: che cosa l’ha portata dal mondo della lirica a quello
della scrittura?
È una domanda cui rispondo sempre molto volentieri e che non trovo banale. Anzi, tutt’altro.
Al giorno d’oggi siamo abituati a dividere, suddividere e frazionare fino all’estremo lo scibile
umano e a specializzarci solo in un settore limitato; ci dimentichiamo dei legami che, invece,
uniscono e completano ambiti che a prima vista appaiono aver poco o nulla in comune come,
in questo specifico caso, musica e scrittura. Infatti, se guardiamo con attenzione, al centro di
entrambe troviamo il suono che poi è trascritto e riprodotto con due codici, questi sì, diversi.
Una buona parte delle mie letture e dei miei interessi (oltre alla musica e ai romanzi fantasy!
) è sempre stata centrata proprio sul suono non solo nel suo aspetto musicale o ludico ma
anche nel suo aspetto fisico di onda vibratoria. Quindi, il desiderio di scrivere si è sviluppato
in un arco di tempo piuttosto lungo, durante il quale le emozioni legate agli incontri con
amici, colleghi, perfetti sconosciuti, casuali compagni di viaggio e le impressioni suscitate da
luoghi particolari si sono sedimentate maturando lentamente in sinergia con le mie letture,
finché sono sfociate nella stesura di una struttura narrativa.
- Anche nella mitologia greca vediamo che il suono e il canto hanno un
grande potere: basta ricordare il mito di Orfeo. Quanto l’ha influenzata?
Il mito di Orfeo è interessante perché riunisce gli elementi apollineo e dionisiaco: da un lato,
Orfeo, in quanto figlio o pupillo di Apollo, è un benefattore del genere umano, promotore
delle arti umane e maestro religioso; dall’altro in quanto figura dionisiaca, è in rapporto
con il mondo della natura, ne comprende il ciclo di decadimento e di rigenerazione e quindi
è dotato di una conoscenza intuitiva. Io ho cercato di sviluppare questi due aspetti nella
mia protagonista, la giovane Fahryon. Il romanzo si presenta, infatti, come un cammino di
iniziazione durante il quale la giovane donna può passare da uno stadio all’altro superando
delle prove di vario tipo.
- Vedi anche:"Il suono sacro di Arjiam" di Daniela Lojarro
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Daniela Lojarro: da cantante lirica a scrittrice
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