Tutto esaurito a Più libri Più liberi 2022 per l’incontro tra la grande scrittrice iraniana Azar Nafisi e Michela Murgia.
Un dialogo che ha toccato i temi incandescenti del nostro presente facendo commuovere profondamente gli spettatori.
Accolta da applausi scroscianti all’auditorium del Convention Center di Roma “La Nuvola” la scrittrice Azar Nafisi, autrice di Leggere Lolita a Teheran, considerata la cantrice della rivoluzione iraniana. È una donna sorprendentemente minuta, dalla voce quieta e sottile, che tuttavia sembra accesa da un fuoco interiore.
L’intesa con Michela Murgia è scattata immediata sul palco dell’auditorium: le due si sono complimentate a vicenda, applaudite a vicenda, in poche parole stimate. Ne è scaturito un bel dialogo che ha appassionato e commosso gli spettatori presenti.
Nafisi ha esordito con un omaggio al pubblico italiano che l’ha accolta in modo così caloroso:
Quando sono in Italia mi sento nella mia Repubblica dell’Immaginazione.
ha dichiarato, scatenando un’immediata reazione da parte degli spettatori che hanno preso subito a cuore questa donna piccola, minuta, di cui stimavano la grande intelligenza, il talento letterario, ancora non conoscendone l’ironia e la profonda umiltà.
Link affiliato
Michela Murgia l’ha incalzata subito con domande pertinenti, puntuali, necessarie. Ha subito rotto il ghiaccio chiedendo: “Crede che la letteratura, l’arte possano ancora rappresentare una salvezza, una via di fuga?”
A questa domanda Azar Nafisi ha risposto formulando un grande elogio della letteratura e dell’arte narrativa. La letteratura, ha dichiarato, rappresenta un modo per guardare il mondo. Lei afferma di aver imparato la libertà, da bambina, attraverso la letteratura. Ha strappato un immediato sorriso al pubblico dicendo di aver conosciuto l’Italia leggendo le pagine di Pinocchio di Carlo Collodi. Ne è scaturita la definizione di letteratura come strumento di empatia, di solidarietà, intesa metaforicamente come un ponte capace di unire popoli e culture diverse.
Nel suo discorso Azar Nafisi non ha mancato di far riferimento a Salman Rushdie, lo scrittore indiano colpito da un attentato lo scorso agosto. Le persone come Rushdie, ha dichiarato Nafisi, fanno paura. Questo perché i libri, l’arte, le idee hanno un potere pur non essendo armi.
Il potere sovversivo della letteratura è la ricerca della verità.
Questa, secondo Nafisi, è la ragione per cui le carceri dei paesi sottoposti a regimi totalitari sono piene di poeti, di scrittori, di gente che usa le parole come unica arma.
Parlando della protesta delle donne iraniane, la scrittrice ha osservato che “Donna!” è diventato un grido di libertà persino in bocca agli uomini. Perché tutti sono partecipi di un’unica lotta che ha un significato esistenziale. La rivoluzione, ha ribadito la scrittrice, riguarda tutti poiché si tratta di battersi per i diritti umani: il diritto cioè di esistere con una propria identità che il regime vuole eliminare.
La rivoluzione, ha detto Nafisi, si compone di piccoli gesti quotidiani: come mettere un filo di rossetto, passeggiare per le strade a capo scoperto. Da questi gesti comprendiamo che in realtà in Iran il regime è già capovolto, non ha possibilità di sopravvivenza, infatti la sua unica risposta ora è quella di chi non ha più difese: “uccidere”.
Sappiate che quando vi mettete il rossetto state compiendo un atto rivoluzionario.
ha ribadito prontamente Michela Murgia, facendo riflettere tutte le donne presenti su quanto fossero privilegiate a vivere in un paese libero, in un paese che non le rende invisibili, che non cerca di annientarne le identità.
Dopo questa battuta, la cui ironia sottile fa riflettere, Murgia ha posto l’accento sui pregiudizi dell’Occidente nei confronti dell’Iran, dicendo che in realtà l’Iran è il grande alibi dell’Occidente: perché gli consente di negare sé stesso come grande fucina di regimi totalitari. Murgia ha quindi lanciato il suo appello sferzante che ha rimbalzato sulla platea in tutta la sua tragica verità:
Continueremo a leggervi come se foste il prodotto folcloristico di un mondo che non ci appartiene?
Nafisi ha applaudito in risposta. La scrittrice iraniana ha posto l’accento sulla concezione occidentale dell’Islam estremista e fondamentalista. Noi iraniani non riduciamo la cultura occidentale al nazismo o al comunismo, ha dichiarato, li riconosciamo come estremismi.
Anche noi abbiamo il diritto, come voi, di opporci alle manifestazioni estreme.
Ed è quello che l’Iran oggi sta facendo, levando un grido di libertà che si innalza dalle marce delle donne che non vogliono più essere sottomesse.
Questo grido di libertà, secondo Azar Nafisi è dato anche dalla letteratura.
Fiction is freedom, poetry is freedom. Freedom is global, freedom is human
“La narrativa è libertà, la poesia è libertà, e la libertà è un fenomeno globale, un fenomeno umano”, ha dichiarato la scrittrice di Leggere Lolita a Teheran, raccontando con voce rotta la storia di una sua studentessa che amava Henry James, in particolare Daisy Miller, e che è morta fucilata, giustiziata in un carcere dopo settimane di detenzione.
Io ho pensato: beh, Henry James dopotutto non l’ha salvata. Ma lei si è potuta aggrappare alla letteratura in punto di morte, e questo mi ha dato conforto. Perché la letteratura non ci fa vincere le guerre ma ci dà speranza, persino nel buio più nero di una cella.
Mentre il pubblico applaudiva con le lacrime agli occhi, Azar Nafisi ha concluso:
Perché nella letteratura viene catturata l’individualità di ciascuna vita, la dignità di ciascuno. Ed è questo il motivo per cui la letteratura è così importante.
Non esiste una definizione più bella per la parola “libertà”. Ed è la ragione per cui oggi ci sentiamo tutti al fianco del popolo iraniano, delle donne iraniane, tutti in marcia verso un futuro possibile.
Queste parole, pronunciate da una donna minuta ma animata da un fuoco interiore sono capaci di abbattere muri e sono potenti e detonanti più di un’arma. Parole da custodire nel cuore per sempre e di cui fare tesoro ogni giorno della nostra vita, perché non venga mai meno il diritto più sacro di ogni essere umano: il diritto all’esistenza.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Donne, diritti e libertà”: Azar Nafisi in dialogo con Michela Murgia a Più libri Più liberi 2022
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo News Libri Michela Murgia Fiere del Libro e festival letterari Azar Nafisi
Lascia il tuo commento