E’ andato tutto bene
- Autore: Emmanuèle Bernheim
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2015
In E’ andato tutto bene (Einaudi, 2015), Emmanuèle Bernheim racconta la malattia di un padre molto distratto, pieno di amici e di donne che improvvisamente si ritrova solo con le figlie cui chiede aiuto per l’ultima volta.
A fare da sfondo al romanzo è la Parigi dei ricchi borghesi. Andrè è un gallerista d’arte, ha ottantotto anni, ma in realtà vive come un quarantenne, tra prime cinematografiche, amici pittori, tutte le sere in ristoranti diversi, viaggi continui in tutto il mondo. Una vita dorata, con ancora vecchie amanti nel parterre e una moglie che vive per conto suo.
In realtà sappiamo queste cose da Emmanuèle Bernheim, una delle sue due figlie, perché Andrè combatte un ictus.
La situazione è tragica: l’uomo è molto anziano, riprendersi del tutto sarebbe quasi un miracolo, ma con cure costanti e betabloccanti Andrè potrebbe vivere su una carrozzina, praticamente una vita casalinga. Ma Andrè è abituato al meglio, è uscito tutte le sere della sua vita, conosce diverse lingue, a casa non ci sta. Emmanuèle e la sorella Pascale, invece, sono soddisfatte del decorso medico del padre, che deve continuare la terapia in una clinica di lusso.
A casa a seguirlo ci saranno poi una badante fissa, un’infermiera e il personale domestico. Poteva andare peggio.
A una delle figlie, però, Andrè rivela che vuole morire, che non potrebbe vivere una vita a metà, non è abituato a guardare la televisione e andare a letto presto, non è tipo da pannoloni, il suo corpo non può puzzare per una dimenticanza, per una svista. L’uomo richiede l’eutanasia attiva e le figlie entrano in una stato ansioso: non si aspettavano questa richiesta, la Francia non accetta questo tipo di eutanasia e Andrè non prende nemmeno la morfina. Semplicemente sarebbe un reato, ma alle figlie l’uomo ammette di avere avuto una vita bellissima, privilegiata, e di non voler terminare con pannoloni e carrozzina, non sarebbe il suo stile. Non c’è niente di etico nella sua vita, forse non ha pregato mai, la sua è una vita estetica, fatta di belle cose e di persone interessanti. Non c’è verso. Le figlie si rivolgono a una clinica svizzera dove è possibile, anche se resta il reato di un francese che va a morire in un altro paese con una legislazione diversa.
Bisogna preparare i documenti, tra cui un video in cui lui dice candidamente che è troppo vecchio per condurre una vita epicurea e quindi vuole morire. Troppo simpatico per detestarlo, anche se un vecchio che odia gli altri anziani che si accontentano dovrebbe invece turbarci.
Al momento della partenza qualcuno denuncia le figlie e il padre e quindi devono ascoltare i poliziotti, che non hanno problemi a dire che nel caso di eutanasia attiva per le leggi francesi sono cinque anni di carcere.
Non vi diremo se Andrè andrà in Svizzera, ma questa tragedia è attraversata da un umorismo, da una leggerezza e da una scrittura colta che cattura.
La decisione è una conseguenza dell’amore per la vita? Dovete leggerlo.
È andato tutto bene
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