Emil M. Cioran. L’angelo sterminatore
- Autore: Fabrizio Parrini (a cura)
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Edizioni Clichy
- Anno di pubblicazione: 2018
Aforistico. Insonne. Pensatore crudele. Inconsolato e poco consolatorio: Emil Cioran ha lacerato l’ontologia minima e massima con l’esattezza chirurgica di un bisturi impietoso. L’ha ricondotta al nulla che, infine, la sottende. Lo ha fatto scientemente, senza edulcorazioni; con la lucidità dello sconfitto esistenziale che sa di perdere in partenza. I saggi di Cioran sono rapsodie luttuose, l’eco munchiana reiterata attraverso lapidi di parole. Sulla caratura meta-significante che dovrebbero avere i veri libri, per esempio:
“Io credo che un libro debba essere davvero una ferita, che debba cambiare in qualche modo la vita del lettore. Il mio intento, quando scrivo un libro, è di svegliare qualcuno, di fustigarlo. Perché i libri che ho scritto sono nati dai miei malesseri, dalle mie sofferenze. Non mi piacciono i libri che si leggono come si legge un giornale: un libro deve sconvolgere tutto, rimettere tutto in discussione” (p. 118).
E sulla condizione disperante dell’essere al mondo, in due ulteriori aforismi. Fulminei:
“Sono finito. Sono sull’orlo della preghiera” (p. 116)
“Ho cercato la salvezza nell’utopia e ho trovato un po’ di consolazione soltanto nell’Apocalisse” (p. 105)
Entrambe le citazioni provengono da “Emil M. Cioran. L’angelo sterminatore”, indispensabile volumetto curato da Fabrizio Parrini per la collana Sorbonne delle Edizioni Clichy (2018). Poco più di 120 pagine per restituire, in foto, parole del filosofo e parole del curatore (luminosamente aforistico a sua volta, quasi di rimando) il ritratto fedele dell’angelo sterminatore (titolo bello e bergmaniano, peraltro indicativo dell’esprit cioraniano). Un filosofo senza antesignani, divergente, nudo, spudorato, anti-regole e anti-sistema: nessuna ambizione astratta, nessuna pretesa di spiegare né di dimostrare. Disvelare semmai il vuoto-prerogativa dell’esistente, scrivendo di se stesso. Per rifarmi a una parte della lunga ed efficace disamina di Fabrizio Parrini, a p. 35:
“L’uomo è inesorabilmente chiuso in una trappola invisibile che lascia vedere solo lo spavento, la precaria bellezza che qualcuno chiama Dio, l’abisso che ci circonda, il nulla di cui è intessuta la stoffa del cielo che ci domina”.
“Emil M. Cioran. L’angelo sterminatore”, in ultima analisi, ha un merito ulteriore: ti mette addosso la voglia di approfondire Cioran attraverso le sue opere. In Italia in gran parte edite da Adelphi.
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