“Eveline” inizia in medias res come la maggior parte dei racconti di “Gente di Dublino” e introduce la protagonista presa dai suoi pensieri davanti alla finestra di casa. La ragazza, diciannovenne, si appresta a compiere una svolta significativa nella sua vita che la porterà a cambiare in maniera assoluta ma anche a fuggire dalla sua situazione attuale.
Attraverso il monologo interiore e l’analessi, il lettore riesce piano piano ad entrare nel mondo di Eveline e, guidato per mano dalla protagonista, a comprendere le motivazioni e i dubbi determinati da una scelta di vita radicale.
Diviso in due parti nette il racconto si muove tra i ricordi della protagonista che ripensa alla sua infanzia serena, ai rapporti difficili con un genitore abbrutito dalla precoce vedovanza e alle incomprensioni sul luogo di lavoro. La ragazza riflette anche sulla sua relazione con il marinaio Frank, l’uomo che vorrebbe portarla a Buenos Aires a rifarsi un’esistenza ma, dalle poche pennellate, è semplice comprendere che il giovane rappresenti per Eveline solo la possibilità di concretizzare un desiderio di fuga e di cambiamento piuttosto che il destinatario di un sentimento sincero e maturo.
Il suono di un organo in lontananza è l’occasione per far ricordare ad Eveline le ultime parole di sua madre e la sua promessa.
La seconda parte ha come sfondo il porto, brulicante di vita nuova e ignota. Lo spettro della grande nave, quasi biblica balena che inghiottì il profeta Giona e il mare grande e apportatore di vita, ma anche di morte, sono per Eveline una Epifania (rivelazione). Paralizzata e incapace di affrontare un reale cambiamento Eveline rimane, simbolo di quella impossibilità di cambiamento che James Joyce attribuisce ai suoi concittadini di Dublino.
leggi anche
Lo scrittore e la città: Dublino e James Joyce
A dispetto della prosa ordinata, “Eveline” è un racconto cardine per la letteratura modernista perché pone il lettore in solitaria relazione con la protagonista, costringendolo a chiedere continuamente a costei notizie e ragionamenti, al fine di scoprirne i moventi. Una condizione del tutto innovativa rispetto ai romanzi e alle storie pubblicate fino a pochi anni prima che, al contrario, accompagnavano il lettore per mano, rivelando tutto o quasi sui personaggi.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Eveline”, un racconto cardine di “Gente di Dublino” di James Joyce
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo News Libri James Joyce Storia della letteratura
Lascia il tuo commento