La Mostra internazionale del Cinema di Venezia è l’argomento principale della settimana. Quest’anno ha anche un volto letterario a causa dei numerosi film tratti da libri in concorso.
Si è molto parlato di Queer di Luca Guadagnino, adattamento dell’omonimo romanzo di William S. Burroughs edito da Adelphi; ma la scandalosa opera dell’uxoricida Burroughs non è l’unica protagonista della kermesse cinematografica 2024. Tra le pellicole in concorso c’è anche Beetlejuice di Tim Burton, opera ispirata a uno script di Michael McDowell, proprio quel McDowell autore della celeberrima saga di Blackwater recentemente riscoperta da Neri Pozza. Anche Disclaimer di Alfonso Cuarón, l’acclamata serie tv con protagonista Cate Blanchett, presentata fuori concorso, è tratta da un romanzo: il thriller psicologico di Renée Knight, edito in Italia da Piemme. Ma i libri in gara a Venezia81 non sono ancora finiti: uno su tutti What Are You Going Through, in italiano Attraverso la vita, di Sigrid Nunez che ha ispirato il primo film in lingua inglese al regista spagnolo Pedro Almodóvar.
In attesa di poter porre anche agli spettatori l’immancabile domanda: “Meglio il libro o il film?” (che, come sappiamo, prevede un’unica plausibile risposta), scopriamo 5 film tratti da libri presentati in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia 2024.
Mostra del Cinema di Venezia 2024: i film tratti da libri
Ecco tutti i film tratti da libri del Festival internazionale del Cinema di Venezia:
- 1. “Queer” di Luca Guadagnino: dal libro di Burroughs
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Il nuovo film di Luca Guadagnino, Queer, è un adattamento molto fedele del secondo romanzo di William Burroughs, scritto dopo il controverso Junky. Scritto tra il 1951 e il 1953, Queer si presenta come un altro romanzo che ha come sfondo la tossicodipendenza legata all’uso di droghe e oppiacei. Torna infatti il protagonista di Junky, William Lee (nel film interpretato da Daniel Craig, Ndr), alter ego dell’autore, che si trova alle prese con un percorso di disintossicazione. Tentando di affrancarsi dalle droghe, Lee, sotto il cielo azzurro di Città del Messico, cerca un altro genere di seduzione e la troverà nel giovane Allerton che cercherà in ogni modo di circuire e far cadere nella sua tela. I due, in seguito, si lanceranno in un viaggio nel cuore dell’Amazzonia in cerca dello yage, una sorta di ayahuasca dagli effetti psichedelici.
Le prime pagine di Queer furono scritte da Burroughs proprio a Città del Messico, mentre era in attesa del processo per l’omicidio della moglie, da lui uccisa (forse) accidentalmente. In seguito lo scrittore sarà assolto, non per innocenza ma grazie all’intercessione della sua facoltosa famiglia. Queer, il secondo libro di William S. Burroughs, fu tenuto a lungo in un cassetto perché ritenuto troppo scandaloso per l’epoca. Vedrà la luce negli anni Ottanta: in Italia fu pubblicato con il titolo di Diverso, oggi la casa editrice Adelphi ce lo restituisce con il titolo originale.
- 2. “La stanza accanto” di Pedro Almodóvar: dal romanzo di Sigrid Nunez
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Il nuovo film di Almodóvar, il primo non in spagnolo, il cui titolo originale è The Room Next Door, in italiano La stanza accanto, è tratto dal libro What Are You Going Through di Sigrid Nunez, acclamata scrittrice statunitense edita in Italia da Garzanti. Il libro è stato pubblicato in italiano nel 2022 con il titolo Attraverso la vita (traduzione di Paola Bertante), pare che sia stata ispirato dalla morte di Susan Sontag, che fu mentore di Nunez e alla quale la scrittrice dedicò anche una biografia dal titolo Sempre Susan. A memoir of Susan Sontag.
Nel film le protagoniste sono Martha e Ingrid, interpretate da due fuoriclasse: Tilda Swinton e Julianne Moore, che reggono sulle spalle tutto il peso emotivo della pellicola. Le due donne, amiche di lunga data, si recano in una casa isolata del New England dove Martha, consapevole della diagnosi di un cancro terminale, attende di morire: vuole porre fine all’esistenza con dignità, assistita dall’amica.
La pellicola tratta il delicato tema dell’eutanasia, rielaborando il romanzo di Nunez: Martha, la protagonista, decide di prendere in mano la propria esistenza, decidendone la fine. Il ruolo più difficile, però, spetterà all’amica Ingrid, chiamata a starle accanto nei momenti finali e a esserne testimone. Almodóvar porta sullo schermo una storia silenziosa, che parla soprattutto nei “non detti” e vede al centro una protagonista invisibile: la malattia, che agisce costantemente anche se non si vede, ma c’è, ed la sottotrama di una vicenda in bilico tra presente e passato in cerca delle parole giuste per raccontarsi.
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- 3. “Beetlejuice” di Tim Burton: dallo script di McDowell
Tim Burton ha stregato Venezia con Beetlejuice Beetlejuice, il seguito del suo film cult Beetlejuice (1988) che lanciò la sua carriera di regista e anche l’attrice Winona Ryder. Forse, però, non tutti sanno che la sceneggiatura originale dell’opera è stata scritta da un grande autore: Michael McDowell, proprio il geniale creatore della saga di Blackwater. Leggenda narra che Burton rimase folgorato dalla sceneggiatura di McDowell, in quanto era diversa da “tutto quanto avesse letto fino a quel momento”. Sarà proprio Beetlejuice, la storia oscura del bio-esorcista, a lanciare il nome di Burton e a stabilire le caratteristiche canoniche dei suoi film. Pare che, nella scrittura di Beetlejuice, McDowell fosse stato ispirato da dei vicini di casa molesti che lo portarono a interrogarsi su una bizzarra domanda: “E se ci fossero dei fantasmi buoni?” E da qui delineò una trama gotica e favolosa con protagonista Betelgeuse.
Michael McDowell, scomparso prematuramente nel 1999, avrebbe scritto anche altre celebri sceneggiature di Burton: la più celebre è forse Nightmare before Christmas.
- 4. “M. Il figlio del secolo” di Joe Wright: dal libro di Scurati
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Presentata in anteprima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia anche la serie Sky diretta da Joe Wright, tratta dal libro di Antonio Scurati M. Il figlio del secolo, vincitore del Premio Strega 2019. Protagonista l’attore Luca Marinelli nel ruolo di Benito Mussolini.
La serie, fedele al libro, inizia con l’assalto al giornale Avanti! e l’omicidio del deputato Giacomo Matteotti per narrare l’ascesa del fascismo, mantenendo il ritmo incalzante della narrazione di Scurati e unendolo a una regia classica da cult movie sovietico (la scena d’apertura è un classico alla Dottor Zivago) che alterna dramma storico a postmoderno. Fa da sfondo un importante messaggio morale: “chi non conosce il passato è condannato a ripeterlo”, un’urgenza da ribadire per restare all’erta contro ogni forma di dittatura e abuso di potere.
- 5. “Disclaimer” di Alfonso Cuarón: dal thriller di Renée Knight
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Tutti pazzi per Cate Blanchett, diva eterna, che a Venezia ha presentato in anteprima la serie Disclaimer diretta da Alfonso Cuarón, di cui è protagonista. La nuova pellicola del regista premio Oscar è tratta dal thriller La vita perfetta di Renée Knight, edito in Italia da Piemme nel 2016, che narra la storia di Catherine Ravenscroft la cui vita è sconvolta da un libro, Perfect Stranger, che rivela pubblicamente un segreto vergognoso sepolto nel suo passato.
Nel film di Cuarón, Catherine non è una film-maker ma una giornalista che ha fondato la propria carriera sullo svelamento dei segreti altrui e ora si trova ad avere a che fare con i propri: Cate Blanchett, nel ruolo della protagonista, si trova a recitare in un ruolo non poi molto dissimile da quello interpretato in TÁR di Todd Field, in cui una celebre direttrice d’orchestra assisteva allo sgretolamento inoppugnabile della propria reputazione professionale.
In questo nuovo thriller psicologico ad alta tensione, adattato in una serie in 7 episodi della durata di sette ore, l’attrice veste i panni di una donna che cerca in ogni modo di occultare un episodio nascosto nel passato per far sì che la propria “vita perfetta” non sia messa in discussione da quella rivelazione.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: 5 film tratti da libri della Mostra del Cinema di Venezia 2024
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