La poesia Fratelli è tra i componimenti più noti del poeta ermetico Giuseppe Ungaretti, uno dei maggiori autori del Novecento italiano.
Ungaretti compose la poesia nel 1916, durante la Prima guerra mondiale, cui si era arruolato come volontario nel 19esimo reggimento di fanteria abbracciando l’approccio interventista.
L’autore fece dell’esperienza atroce della guerra uno dei temi cardine della propria poetica, trasformando così una vicenda drammatica in una riscoperta dei valori esistenziali.
Ungaretti sperimentò in prima persona la pena del freddo, della fame, della morte, e ne fece un’apologia della dignità interiore dell’uomo. Nel dramma della guerra il poeta riscopre i valori principali della vita, come testimonia il testo di Fratelli che è un inno alla solidarietà umana, scritto in uno dei momenti più duri della storia mondiale.
La poesia Fratelli è contenuta nella maggiore raccolta ungarettiana L’allegria (1942). Fu composta, come riporta la data scritta in calce, il 15 luglio 1916 a Mariano, nei pressi del Carso, dove Ungaretti era impegnato a combattere con il proprio reggimento di fanteria.
Il titolo originale della poesia era Soldati, ma fu in seguito rielaborato dall’autore in Fratelli che esprimeva in modo più profondo il senso di solidarietà rimarcato nel componimento e la ribellione all’odio fomentato dalla guerra.
Scopriamo ora testo, parafrasi e analisi del componimento.
Fratelli di Giuseppe Ungaretti: testo
Di che reggimento siete
fratelli?
Parola tremante
nella notte
Foglia appena nata
Nell’aria spasimante
involontaria rivolta
dell’uomo presente alla sua
fragilità
Fratelli.
Fratelli di Giuseppe Ungaretti: parafrasi
A quale reggimento appartenete, fratelli?
“Fratelli” è una parola pronunciata con esitazione nella notte, che vibra tremante come una foglia appena nata, agitata dal vento. La parola “Fratelli” viene pronunciata per caso nell’aria lacerata da scoppi e lamenti, testimoniando così una ribellione involontaria dell’uomo, improvvisamente cosciente dello stato di precarietà della sua vita.
Fratelli di Giuseppe Ungaretti: analisi
In una poesia breve e dalla forte musicalità, Ungaretti riesce a esprimere tutto il senso della fragilità umana.
Con una forte ed efficace analogia, la parola “Fratelli” viene paragonata a “una fogliolina appena nata”, rimarcando così la fragilità della vita, sconvolta dalla follia drammatica della Prima guerra mondiale.
Tramite il componimento Giuseppe Ungaretti intende mostrare la solidarietà umana come unica salvezza dagli orrori della guerra.
Nel buio della notte più nera, sconvolta dai lampi accecanti e dagli scoppi della battaglia, due reggimenti di soldati si incontrano sulla linea del fronte. In questo momento di forte tensione una voce ha il coraggio di pronunciare con un tono esitante la parola “Fratelli”.
Un termine che il mondo, sconvolto dall’odio, sembra aver dimenticato. In questa condizione drammatica il poeta pone l’accento sul significato della fratellanza, che sembra rappresentare un grido di rivolta contro la barbarie e il non senso della guerra.
Proprio quel senso di ritrovata di dignità umana chiude dunque la poesia, con una significativa ripetizione di quella parola dal significato rilevatorio: “Fratelli”.
Fratelli di Giuseppe Ungaretti: figure retoriche
Il componimento Fratelli, versi liberi raggruppati in strofe di varia lunghezza, rappresenta uno dei vertici della poesia ermetica. Il linguaggio è essenziale, nudo e spoglio, la punteggiatura ridotta a un unico punto interrogativo posto all’inizio del primo verso.
Gli spazi bianchi e l’uso frequente di enjambement caratterizzano anche questo componimento, creando un silenzio evocativo, che vale più di mille parole e sembra esprimere il dolore e il senso di sospensione vissuto dai soldati nella trincea.
Le immagini sono accostate apparentemente senza alcuna connessione logica: è infatti il lettore che coglie ne “la foglia tremante” una rappresentazione della parola “Fratelli”, tra i due termini non vi è alcun segno di congiunzione. L’unione per analogia tra due termini appartenenti a campi semantici differenti, “foglia” e “fratelli”, stabilisce una stretta connessione che suggerisce al lettore sia la fragilità che la forza vitale del sentimento di solidarietà umana.
Ancora una volta dunque Ungaretti affida a un complesso schema di figure retoriche il significato nascosto, ermetico per l’appunto, della propria poetica.
- Personificazione = “tremante” (v. 3). La parola “Fratelli” diventa una persona che trema per l’emozione e per la paura (le parole non tremano, siamo noi a far tremare la voce), che quasi non osa essere pronunciata perché parlare di fratellanza nel mezzo di una guerra dove ci si uccide tra pari pare un’assurdità.
- Analogia: la parola “Fratelli” è per analogia una “foglia appena nata” (v.5). Il che rappresenta una sorta di richiamo alla vita, in un contesto di distruzione e morte.
- Anastrofe: “involontaria rivolta” (v.7)
- Metafora= “foglia appena nata” (v. 5). Si riferisce alla parola fratelli che trema come una fogliolina appena nata nel buio della notte.
- Allitterazione= ripetizione dei suoni f e r, in “fragilità-fratelli” (vv. 9-10), e la ripetizione di t in “notte, nata, spasimante, involontaria, rivolta, presente, fragilità” che di nuovo rievoca il suono della parola “fratelli”. I suoni f, r, t rimandano anche al fruscio del vento tra le foglie e al rumore degli scoppi della mitragliatrice, che fanno da sfondo all’ambientazione della poesia.
- Enjambement = “tremante/nella notte” (vv. 3-4); “rivolta / dell’uomo” (vv. 7-8), “alla sua/fragilità” (vv. 8-9)".
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Fratelli” di Ungaretti: parafrasi, metrica e analisi del testo
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