"Garibaldi fu ferito, fu ferito ad una gamba, Garibaldi che comanda, che comanda il battaglion" sono i versi iniziali di una canzone/filastrocca che più o meno tutti conoscono, ma della quale non tutti conoscono origine e il significato.
Essa fu scritta in ricordo di un fatto realmente accaduto, ovvero il ferimento di Giuseppe Garibaldi in quella che è rimasta alla storia come la Giornata dell’Aspromonte, quando l’esercito regio fermò l’avanzata delle "giubbe rosse" che tentavano di arrivare a Roma.
Era il 29 Agosto del 1862 e l’episodio suscitò grande scalpore nel mondo per via della fama di cui, all’epoca, l’"eroe dei due mondi" godeva.
Di seguito analizziamo il testo, il significato della canzone e l’episodio da cui essa scaturì.
Testo della canzone “Garibaldi fu ferito”
Esistono diverse versioni del testo della canzone. Eccone alcune:
Garibaldi fu ferito
fu ferito in Aspromonte
porta scritto sulla fronte
di volersi vendicar
di volersi vendicarDisi ’n po’ oi Garibaldi
chi l’è stait che l’à ferito?
s’al è stait mio primo amico
coronel dei bersaglier
coronel dei bersaglierGaribaldi fu ferito
fu ferito a una gamba
e piuttosto di cedere, strambla
e si volle vendicar
e si volle vendicar
Fonte: https://it.wikisource.org/wiki/Garibaldi_fu_ferito
Garibaldi fu ferito (Fanfara dei Bersaglieri)
Garibaldi fu ferito
Fu ferito in una gamba
Garibaldi che comanda
Che comanda i bersaglier
I bersaglieri passano con la piuma sul cappello
Avanti colonnello, avanti colonnello
I bersaglieri passano con la piuma sul cappello
Avanti colonnello, avanti in libertà
I bersaglieri passano con la piuma sul cappello
Avanti colonnello, avanti colonnello
I bersaglieri passano con la piuma sul cappello
Avanti colonnello, avanti in libertà.
Fonte:
Garibaldi fu ferito (Canto scout)
Garibaldi fu ferito
fu ferito ad una gamba
Garibaldi che comanda
Che comanda il battaglionMamma non piangere che è ora di partire
vado alla guerra per vincere o morire
se vincerò, che bandiera prenderò?
se perderò il capo di battaglia resteròhanno vinto i bersaglieri con la piuma sul cappello
c’è davanti il colonnello
e lo vogliamo lo vogliamo fucilar!
bim bum bamGaribaldi fu ferito
fu ferito ad una gamba
Garibaldi che comanda
che comanda il battaglion!
Fonte: https://wikitesti.com/garibaldi_fu_ferito/
Garibaldi fu ferito (Canto scout e canzoncina per bambini)
Garibaldi fu ferito
fu ferito ad una gamba
Garibaldi che comanda
che comanda i suoi solda’.(Si ripete cambiando tutte le vocali
la prima volta con "A"
la seconda con "E"
la terza con "I"
la quarta con "O"
la quinta con "U")Garabalda fa farata...
Gherebelde fe ferete...
Ghiribildi fi firiti...
Goroboldo fo foroto...
Gurubuldu fu furutu...
Fonte: http://www.canzonierescout.it/indvarie.htm?c1535
Cosa accadde nella Giornata dell’Aspromonte?
Quella del 29 Agosto 1862 è nota come la Giornata dell’Aspromonte (o Battaglia d’Aspromonte) in riferimento al combattimento che portò l’esercito regio a respingere l’avanzata dei garibaldini verso Roma.
La vicenda si inquadra dunque nell’ambito di quel lungo e faticoso processo storico, militare e sociale che portò all’unificazione dell’Italia.
Affinché quest’ultima potesse dirsi davvero compiuta infatti, mancava, come è noto, la liberazione di Roma dal potere temporale del Papa, che in quel momento era Pio IX.
Quando Garibaldi, accompagnato da qualche migliaio di volontari, nel Luglio del 1862 giunse di nuovo in Sicilia, fu accolto ovunque da grida di giubilo.
Ovunque passava, era una festa.
Da una di quelle piazze, ad un certo punto, partì il grido "o Roma o morte", che divenne la nuova parola d’ordine alla quale obbedire.
Fu così che da Melito Porto Salvo, i garibaldini iniziarono la loro marcia verso la città papale, senza che nessuno, almeno all’inizio, li ostacolasse.
Quando la Francia, protettrice del pontefice, dette l’allarme, il governo italiano allora presieduto da Massimo D’Azeglio, che fino ad allora aveva preso tempo, fu costretto ad agire e dette l’ordine di fermare l’avanzata.
Quando fu ferito Garibaldi alla gamba?
Lo scontro tra l’esercito regio e i garibaldini avvenne il 29 Agosto sull’Aspromonte, poco distante da Reggio.
L’eroe dei due mondi ordinò di non sparare, ma ad un certo punto, forse proprio mentre cercava di frapporsi fisicamente tra le opposte fazioni, venne colpito da due proiettili all’anca e al malleolo destro.
L’autore del gesto che quasi costò un arto al generale si chiamava Luigi Ferrari, ligure di Castelnuovo Magra (la Spezia), luogotenente dei bersaglieri del reparto comandato dal colonnello Pallavicini.
L’uomo dunque obbedì all’ingrato ordine di sparare all’eroe del Risorgimento, ma mirò volutamente al piede proprio per non ferirlo gravemente.
Dal canto suo, Garibaldi si fece arrestare senza opporre resistenza e divenne un prigioniero dell’esercito regio.
Nel luogo del combattimento, a Sant’Eufemia d’Aspromonte, si può ancora vedere il cippo a cui il capo delle Giubbe Rosse venne appoggiato subito dopo il ferimento, mentre una lapide commemorativa ricorda gli eventi di quel lontano, ma non troppo, 29 Agosto 1862.
La storia del feritore di Garibaldi in un libro
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Se volete conoscere la storia del ferimento di Garibaldi da un punto di vista diverso, ecco il libro che fa per voi.
La storia inedita di Luigi Ferrari, il feritore dell’eroe dei due mondi è il sottotitolo del libro Ho sparato a Garibaldi di Arrigo Petacco e Marco Ferrari (discendente di Luigi Ferrari) pubblicato da Mondadori nel 2016. Il libro racconta la storia di Luigi Ferrari, il luogotenente dei bersaglieri che sparò a Garibaldi e che porterà questo evento come un’onta.
Nel libro è raccontato come a sua volta Ferrari fu ferito da un garibaldino e ottenne la Medaglia d’oro al valor militare per le sue azioni in guerra, ma rimarrà segnato a vita come un eroe negativo dell’Aspromonte per aver colpito l’eroe dei due mondi, che da quella stessa Giornata ottenne invece la gloria.
In realtà Ferrari lo ferì appositamente all’arto per non ucciderlo...
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Garibaldi fu ferito”: testo, storia e significato del canto
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