A cento anni dalla nascita e a trenta dalla morte, Gerald Durrell resta attualissimo, un po’ per il suo amore indiscusso per gli animali e per il contributo alla salvaguardia di centinaia di specie in via d’estinzione, un po’ per l’incredibile capacità letteraria che trasforma i suoi libri di etologia in veri e propri romanzi, ironici e godibilissimi.
Il ragazzo e l’uomo che nelle foto più celebri posano in compagnia di una civetta non sono poi così diversi, fatto salva l’età: a gennaio 2025, per una singolare coincidenza, cade il doppio anniversario, di nascita e di morte, del naturalista, avvenute rispettivamente il 7 e il 30 gennaio. In mezzo ci sono migliaia di chilometri percorsi dalla natia India all’Inghilterra, passando per l’infanzia a Corfù.
“Myself and other animals”: saggi, animali ed esseri umani
Link affiliato
Se Radio3 Scienza ha dedicato uno speciale a Gerald Durrell, “The Guardian” ha di recente pubblicato un articolo che celebra la pubblicazione (nel dicembre 2024) di un volume intitolato Myself and other animals (Me stesso ed altri animali) per Penguin, che promette di essere un nuovo piccolo tesoro letterario. Il libro mescola tratti autobiografici con articoli, saggi e prefazioni a libri altrui scritti da Durrell durante il suo intero arco professionale. E svela lo sguardo bonario di un uomo che non perde la capacità di sorridere, e per questo è amatissimo in patria e in tutto il mondo.
Non avrebbe fatto male ad una mosca, letteralmente
dice la moglie Lee, direttore onorario del Durrell Wildlife Conservation Trust fondato dallo stesso naturalista nel 1963. Tra le pagine ci sono gli animali, umanizzati come sempre, perché Gerald capisce subito come raggiungere il suo scopo, ovvero interessare il pubblico anche a quegli esemplari che non sono particolarmente favoriti dall’aspetto estetico o dalla notorietà.
E ci sono le persone che, viste da Durrell, sembrano condividere con le specie animali così tanti difetti e particolarità, strappando sorrisi al lettore.
Gerald Durrell: i libri tradotti in Italia
Link affiliato
Il naturalista ha scritto tanto e di tutto. In Italia le sue opere, ben 37 libri, sono pubblicate nel catalogo Neri Pozza:
- Uno zoo in valigia, 2019, a cura di Simona Fefè;
- Storie di animali e altre persone di famiglia, 2019, trad. di Letizia Bencini;
- I segugi di Bafu, 2017, trad. di Fiammetta Lang;
- Il giardino degli dei, 2016, trad. di Laura Prandino;
- Un albero pieno di orsi, 2014, trad. di Isa Surci Marvelli;
- L’uccello beffardo, 2011, trad. di Maria Azzolini;
- L’isola degli animali, 2011, trad. di Laura Noulian.
Altri suoi testi, invece, sono stati portati in Italia da Adelphi:
- Io e i lemuri. Una spedizione in Madagascar, 2003, trad. di Maria Teresa Marenco;
- Il naturalista a quattro zampe, 1994, trad. di Gabriella Luzzani;
- Il picnic e altri guai, 2019, trad. di Franco Salvatorelli.
Ma è La mia famiglia e altri animali (Adelphi, 1990, traduzione di Adriana Motti) che lo consacra come narratore. Un vero e proprio romanzo che racconta un’avventura lunga una vita, portando il lettore in viaggio nell’isola di Corfù e nella permanenza di un Gerald ragazzo, che all’epoca ha appena raggiunto “il tenero e impressionabile traguardo dei 10 anni”, alle prese con una famiglia sconclusionata e con le prime esperienze da entomologo.
La Grecia e i 5 anni trascorsi nell’isola, in fuga dal clima freddo della Gran Bretagna, segnano profondamente il suo futuro. E l’affetto per quel periodo traspare chiaramente da ogni pagina di quella che, passo passo, da biografia diventa romanzo. Fin dall’introduzione:
In origine doveva essere un resoconto blandamente nostalgico della storia naturale dell’isola, ma ho commesso il grave errore di infilare la mia famiglia nel primo capitolo del libro. Non appena si sono trovati sulla pagina, non ne hanno più voluto sapere di levarsi di torno, e hanno persino invitato vari amici a dividere i capitoli con loro. Soltanto con immensa fatica, e usando una notevole astuzia, sono riuscito a salvare alcune pagine sparse che ho dedicato esclusivamente agli animali.
Gerald Durrell e la figura della madre
Link affiliato
Non è un caso che il volume sia dedicato alla madre di Gerald, la vedova Durrel che, con spensierata allegria, traghetta i quattro figli e il cane Roger oltre il mare e attraverso la vita.
Come un gentile, entusiasta, comprensivo Noè, ha guidato con grande perizia il suo vascello pieno di strana progenie attraverso i mari tempestosi della vita, sempre minacciata dalla possibilità dell’ammutinamento, sempre circondata dalle secche dello scoperto in banca e degli sperperi, senza mai essere sicura che la ciurma avrebbe approvato la sua rotta, ma certa che sarebbe stata biasimata per tutto quello che andava storto.
Eppure il suo incrollabile coraggio le guadagna l’insperato successo e il plauso dei figli. Come dichiara scherzosamente il maggiore, Larry:
possiamo essere orgogliosi del come l’abbiamo educata; lei ci fa onore.
Gerald Durrell in viaggio con un acchiappafarfalle e un barattolo di bruchi
Ogni esperienza diventa occasione di divertimento, a partire dalla rievocazione del bagaglio approssimativo con cui la famiglia si presenta a Corfù, sulla traccia di una raccomandazione di amici che hanno trovato l’isola incantevole. Ognuno porta con sé quanto gli sembra necessario. Anche Gerald:
Io mi portai dietro soltanto quelle cose che ritenevo necessarie per alleviare la noia di un lungo viaggio: quattro libri di storia naturale, un acchiappafarfalle, un cane e un barattolo per marmellata pieno di bruchi tutti in pericolo imminente di trasformarsi in crisalidi.
In fondo non serve poi molto per intraprendere una nuova vita che gravita intorno alla villetta rossa e al giardino da bambola dove spadroneggiano ragni, farfalle, forbicine e ogni genere di piccolo animale. Mentre tutt’intorno si estende l’isola vista con gli occhi entusiasti di un ragazzo:
Era Corfù, e noi aguzzammo gli occhi per distinguere la forma delle sue montagne, per scoprirne le valli, le cime, i burroni e le spiagge, ma non ne vedevamo che i contorni. Poi, tutt’a un tratto, il sole spuntò sull’orizzonte e il cielo prese il colore azzurro smalto dell’occhio della ghiandaia. Le infinite e meticolose curve del mare si incendiarono per un istante, poi si fecero di un intenso color porpora screziato di verde. La nebbia si alzò in rapidi e flessibili nastri, ed ecco l’isola davanti a noi, le montagne come se dormissero sotto una gualcita coperta scura, macchiata in ogni sua piega del verde degli ulivi.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Chi era Gerald Durrell: vita, libri e curiosità a cento anni dalla nascita
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo Gerald Durrell News Libri Curiosità per amanti dei libri
Lascia il tuo commento