La Huntington Library, a San Marino in California (a 19 km dal centro di Los Angeles), conserva una collezione sterminata di libri. Un patrimonio che si estende in ogni campo del sapere. C’è di tutto, perfino una copia preziosissima della Bibbia di Gutenberg e un manoscritto dei Canterbury Tales di Geoffrey Chaucer.
Ma di sicuro è l’unica a possedere, nel giardino delle rose che fa parte del complesso botanico, una porta delle fate. Trovarla non è semplicissimo: bisogna controllare alla base degli alberi. Uno in particolare custodisce l’ingresso scolpito con tanto di vialetto di accesso. Minuscolo anche quello.
E non è l’unico indizio della presenza delle fate nel grande istituto culturale che per il resto è monumentale e comprende, oltre alla biblioteca, un museo d’arte e un giardino botanico, un giardino cinese e uno zen. Tra i tesori nascosti c’è anche un’intera collezione con più di 8mila libri in miniatura.
Ma qual è il segreto di questi libri?
I libri in miniatura della Huntington Library
Parliamo di volumi grandi quanto un penny. L’equivalente della metà di un francobollo, per dare un’idea più comprensibile.
Difficile descrivere la sorpresa di chi ha la fortuna di poterli maneggiare: gli occhi faticano ad adattarsi ai caratteri tipografici, così come le mani che si scoprono inadatte per tenere le pagine aperte o per il semplice atto di sfogliare oggetti tanto minuscoli da sembrare l’opera di un artigiano delle fate. Appunto.
Per gli addetti della Biblioteca è un problema anche fotografare i volumi: per realizzare immagini professionali e preservare la qualità degli oggetti sono ad esempio state create delle strisce trasparenti necessarie a mantenere aperti i libri il tempo di uno scatto.
La collezione della Huntington Library
Nel blog della Biblioteca, intitolato “Verso”, un articolo della ricercatrice e docente universitaria Laura Forsberg descrive questo tesoro.
Come spiega, la collezione della Huntington Library non risale tra gli interessi del fondatore, il magnate delle ferrovie Henry Edwards Huntington, ma è stata acquisita durante le varie fasi di ampliamento del patrimonio librario.
Negli anni ’90 la singolare raccolta contava circa mille titoli. Nel 1991 la biblioteca Huntington riceve in dono oltre 7mila libri in miniatura da Monsignor Francis J. Weber. E il numero è in continua crescita. Ci sono un libro di Salmi del 1634, e un libro souvenir in ricordo dell’Esibizione di Parigi del 1900 con minuscole vedute della città. E poi un set dell’opera completa di William Shakespeare risalente al 19esimo secolo. E The Infant’s Library, una scatola in legno dipinta come uno scaffale e contenente un set di 16 libri per bambini, risalente al 1800.
La moda prese vigore proprio in età Vittoriana: sono 3 mila i libri pubblicati in quel periodo con un notevole sforzo tecnico.
Servivano caratteri ed accorgimenti tipografici capaci di unire le dimensioni ridottissime, pur mantenendo intatta la leggibilità.
Perché venivano stampati i libri in miniatura
Ma qual è il motivo alla base dell’impresa? si chiede Laura Forsberg.
La ricercatrice trova insoddisfacente la risposta degli stampatori dell’epoca che vantano la maneggevolezza e l’estrema comodità di un formato che non occupa spazio e può accompagnare il lettore in una tasca.
I libri in miniatura sono fragili e difficili da usare. Le pagine sono troppo minuscole per essere girate agevolmente, e i caratteri spesso infastidiscono l’occhio dopo pochi minuti di lettura.
Ragioni ancora più valide se parliamo di libri per bambini che non possiedono la manualità per maneggiare testi del genere. La risposta sembrerebbe trovarsi in un luogo inaspettato: tra le pagine di un libro del 1896 contenente la lettera di Galileo Galilei a Madama Cristina di Lorena.
In un libro delle dimensioni di metà francobollo, Galileo descrive la natura dei cieli. Questo, ne sono certa, è il vero potere e lo scopo dei libri in miniatura: comprimere la conoscenza, quasi per magia, in un’affascinante forma ridotta.
Il proprietario di quel libro possiede anche un mondo di informazioni che può trasportare in una tasca o appese al collo.
O magari la risposta sta in quella minuscola porta alla base di un albero nel giardino delle rose. In fondo, in certe questioni ognuno è libero di scegliere la spiegazione che più gli piace.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Huntington Library: la grande biblioteca americana che è anche museo d’arte e giardini botanici
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