Barack Obama, presidente degli Stati Uniti d’America, è stato ieri 27 marzo in visita in Italia. La giornata del capo della Casa Bianca è iniziata in Vaticano con l’incontro con Papa Francesco, con cui il presidente ha discusso su temi importanti tra i quali la lotta alla diseguaglianza e ha avuto termine con una visita al Colosseo. Hanno avuto poi luogo gli incontri al Quirinale con il Presidente della Repubblica e, nel pomeriggio, a Villa Madama con il Presidente del Consiglio Renzi. Una visita importante da parte di un uomo che sta segnando la storia degli Stati Uniti.
Ecco i principali dei molti libri di e su Barack Obama.
“L’audacia della speranza. Il sogno americano per un mondo nuovo” in cui si legge una delle frasi più conosciute di Obama
“Non esiste un’America nera e una bianca, e una ispanica e una di origine asiatica: esistono gli Stati Uniti d’America”.
Un libro positivo che risale al 2008 e che incarna i pensieri e l’ottimismo di quest’uomo che ha percorso con tenacia una lunga strada in salita.
Precedente a questa pubblicazione è “I sogni di mio padre. Un racconto sulla razza e l’eredità“ (Nutrimenti, 2007), in cui il Presidente compie un viaggio a ritroso fino in Kenya, dove è nato e cresciuto il padre di Obama.
Altro testo da nominare è “Yes, we can. Il nuovo sogno americano” (Donzelli, 2008) in cui si racconta di un’America sempre a rischio ed impaurita come dopo l’11 settembre e l’attentato alle torri gemelle. Mai così in crisi è apparsa la possibilità di dominare i conflitti, di fronte a un nemico, come il terrorismo; inoltre si sono rivelate lacune nel sistema economico, nella sua sicurezza energetica, nella sua capacità di aggregazione etnica, linguistica, religiosa. La risposta di Barack Obama alla crisi americana non consiste in una sorta di pacifismo arrendevole o "buonista" o di anticapitalismo intento a sminuire la forza della competizione e del mercato. Il Presidente si oppone alla guerra in Iraq, ma vuole aumentare la forza e la qualità dell’apparato militare del suo paese. Vuole chiudere Guantanamo e chiama al rispetto dei diritti civili. Egli motiva il popolo americano con discorsi adatti a tutti: ai laici, a coloro che sono religiosi, a genti di diversa razza ed estrazione sociale.
Non può essere dimenticato “L’arte della pace” (Cooper, 2010) scritto quando il Presidente ricevette quel premio Nobel tanto discusso soprattutto per aver continuato una guerra contro il terrorismo di Al Qaeda.
Infine “Il meglio deve ancora venire. I discorsi del presidente dal primo al secondo mandato (2009-2013)” (Donzelli, 2013). Questa è la celebre frase di Barack Obama nel discorso tenuto la notte del 6 novembre 2012, in occasione della sua seconda investitura a Presidente degli Stati Uniti e dà il titolo a uno fra i suoi più recenti libri. Nei discorsi si intuisce come la chiave del cambiamento non stia nell’irruenza, bensì nella costanza. Con una certa chiarezza si comprende come sia cambiato il presidente degli Stati Uniti. Egli era prima, in particolar modo, un faro per gli americani meno importanti, gli immigrati, coloro che non occupavano un posto di spicco mentre in seguito è riuscito a ottenere il consenso di molti. Questo è stato il passaggio per giungere alla rielezione. Per riuscire ad affermarsi di nuovo era necessario mostrarsi affidabile, concreto, flessibile. Obama lo ha fatto e la strada del Presidente continua. Nel libro, ritroviamo alcuni fatti che sono ormai pietre miliari nella storia: dalla morte di Osama Bin Laden alla riforma sanitaria, dalle primavere arabe al salvataggio della Chrysler, tutti portati avanti secondo ideali di libertà, di forza e di speranza che oltrepassano i confini degli Stati Uniti e riguardano il mondo intero.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I libri di Barack Obama, presidente degli Stati Uniti d’America
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