Garzanti nella sua Collana “Saggi” riedita “I sogni di mio padre” (2019, titolo originale "Dreams from My Father", traduzione di Cristina Cavalli e Gianni Nicola, pp. 460, 20,00 euro) di Barack Obama, pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1995 e in Italia da Nutrimenti nel 2007.
Barack Hussein Obama II, 44º presidente degli Stati Uniti d’America dal 2009 al 2017 prima persona di origini afroamericane a ricoprire tale carica, è nato a Honolulu il 4 agosto 1961 da un’antropologa statunitense originaria del Kansas e da un’economista keniota.
Ricevetti la notizia da uno sconosciuto qualche mese dopo il mio ventunesimo compleanno.
L’autobiografia prende inizio dalla notizia da parte di un ventenne Obama della scomparsa di suo padre Barack Obama Sr, vittima di un incidente stradale. Siamo a New York, è il novembre del 1982. Il giovane Barack si trova alla Columbia University, dove si laureerà in scienze politiche con una specializzazione in relazioni internazionali. Barack ha già le idee chiare sul suo futuro, non immagina certo che diventerà il più amato Presidente degli Stati Uniti. La determinazione e il coraggio, la resilienza e la costanza, sono tutte doti che il ragazzo Obama ha dovuto imparare durante la sua infanzia e la sua adolescenza. I genitori avevano divorziato quando Obama aveva solo due anni, la madre si era risposata e aveva avuto una figlia, mentre il padre di Barack, tornato a vivere in Kenya, aveva rivisto il figlio solo in un’occasione quando il ragazzino aveva dieci anni, durante le vacanze natalizie del 1971.
Logico che la morte del padre avesse sconvolto il ventenne Barack e sull’onda dell’emozione i ricordi erano scaturiti uno dopo l’altro. Si trattava di andare a cercare quella metà afroamericana, quelle radici che erano sepolte nell’anima di Barack Obama II, radici che si trovavano in Kenya.
Mio padre era africano, un, keniota della tribù Luo, nato in un posto chiamato Alego sulle sponde del lago Victoria.
“Persona dell’anno” nel 2008 e nel 2012 per il settimanale statunitense “Time”, Premio Nobel per la Pace 2009 “per i suoi sforzi straordinari volti a rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli”, questo è Barack Obama II, uno dei più grandi uomini del nostro tempo. È interessante leggere l’autobiografia anche per capire la visione della vita dell’allora giovane Obama, il quale in queste pagine, prima della candidatura e dell’elezione al Senato, prima dell’elezione alla Casa Bianca, riflette sul significato della parola “identità”, tema quanto mai attuale. Quindi non è forse un caso che il memoir sia ormai diventato un grande classico della letteratura americana.
Mio padre è stato sempre un mito per me, ancora più che un uomo, anche dopo la sua morte.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: "I sogni di mio padre" di Barack Obama: un grande classico della letteratura americana
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