Il Corriere dei Piccoli. Una supernova tra le riviste d’autore di Andrea Carta

Il primo numero del Corriere dei Piccoli sbarca in edicola nel dicembre del 1908. È l’inizio di una storia lunga e importante, la storia della prima rivista di fumetti italiana. Da quelle parti sono passati i migliori disegnatori e sceneggiatori di casa nostra e non solo, le loro opere hanno formato generazioni di giovani affamati di racconti, di leggerezza, di personaggi positivi avvezzi all’avventura e abbonati all’”happy end”. Una rivista passata attraverso vari cambiamenti, se non rivoluzioni, la sua fine può essere datata, almeno formalmente, al 1995, ma, in realtà, le cose sono più complicate di quanto si possa credere.

Prima la trasformazione, nel 1972, in “Corriere dei ragazzi”, poi l’ulteriore (nonché fallimentare) cambio di ragione sociale in Corrier Boy e, infine, in Boy Music. Passaggi per nulla indolori, il cui risultato è stato distruggere un’esperienza formidabile, che non ha avuto eredi e, probabilmente, mai ne avrà.
Andrea Carta, nel suo Il Corriere dei Piccoli. Una supernova tra le riviste d’autore (NPE, 2023), spiega come il percorso del settimanale sia stato vanificato da scelte azzardate, evidenziando gli errori madornali commessi nel corso degli anni. Tutto molto interessante, anche se la vera forza del saggio sta da un’altra parte.

Carta non si limita a una semplice cronistoria editoriale: va molto più in là, incaricandosi di prendere in esame, tutti, o quasi, i fumetti che hanno trovato spazio tra le pagine della rivista, scegliendo l’arco temporale che va dal 1961 al 1976. Fumetti analizzati uno per uno spiegandone la genesi, l’impatto sui lettori, le vicende di disegnatori e sceneggiatori. Il tutto racchiuso in minuziose schede ricche di informazioni, aggiungendo giudizi che l’autore esprime volta per volta affidandosi alle classiche stellette, da un minimo di uno a un massimo di cinque.

Andrea Carta non si fa pregare quando si tratta di stroncare personaggi e storie malriusciti. L’agente senza nome di Carpi e Tuis, per esempio, è liquidato con un tranchant:

“Disastroso tentativo di creare un supereroe made in Italy"

Una stelletta basta e avanza, quindi…
E va da sé che non sempre si può essere d’accordo con le sue sentenze.
Chi scrive, per dire, avrebbe dato il massimo dei voti alle Sturmtruppen, a Cattivik o ad Altai e Johnson, e qualcosina in più a Valentina Melaverde.
Poco male se si pensa che Il Corriere dei Piccoli. Una supernova tra le riviste d’autore fornisce la possibilità di scoprire o riscoprire fumetti e autori finiti nel dimenticatoio o a rischio oblio, come il Dottor Oss o il Cavaliere Ardente. Arricchiscono il saggio le interviste a due protagonisti assoluti della saga del Corriere dei Piccoli come Mino Milani e Alfredo Castelli.