Il Decadentismo vede la luce in Francia negli anni Ottanta dell’800 e prende il nome dalla rivista “Le Décadent” che assume il ruolo di portavoce di una generazione di poeti maledetti, primi fra tutti Paul Verlaine e Charles Baudelaire, le cui opere esprimevano uno stato d’animo estremamente diffuso nella cultura del tempo e caratterizzato dal senso di disfacimento e decadenza, dalla perdita di ogni speranza e di compiacimento autodistruttivo che preparavano ad un imminente crollo della civiltà e della vita.
Visione del Mondo
Il Decadentismo è il movimento che meglio incarna le contraddizioni della società capitalistica, ormai giunte a piena maturazione e si sviluppa in forte contrapposizione al positivismo che legge la realtà come un insieme di fatti regolati da leggi meccaniche e finalizzate alla crescita e a un armonioso e inarrestabile progresso. Proprio per questo il Decadentismo sostiene che:
- l’essenza della realtà è inconoscibile, è misteriosa, ambigua, indecifrabile e può essere compresa solo liberandosi di una struttura razionale di pensiero;
- proprio per questo, il poeta decadente ricerca quelle condizioni di perdita di sé, come l’allucinazione, la malattia, il delirio, la pazzia, il sogno e l’incubo che consentono di entrare in contatto con l’assoluto e l’inconoscibile;
- per favorire queste condizioni, il poeta ricorre spesso a strumenti artificiali come l’alcool, l’assenzio, le droghe, l’hashish, l’oppio, la morfina che permettono un’amplificazione delle facoltà umane e stimolano la creatività artistica;
- il poeta è un profondo conoscitore della natura e riesce a entrare in contatto con la realtà profonda delle cose attraverso le cosiddette epifanie, ovvero apparizioni e manifestazioni, innescate da dettagli insignificanti;
- c’è un legame profondo tra tutti gli aspetti della realtà che è individuabile attraverso una serie di rimandi e indizi, articolati in una rete che può essere colta solo in un momento di abbandono, attraverso visioni e illuminazioni, senza continuità e certezze;
- ogni oggetto reale allude e rimanda a una dimensione più profonda e complessa, attraverso quelle che Charles Baudelaire, ne I Fiori del Male, chiama corrispondenze;
- lo stretto legame tra tutte le cose e la rete di corrispondenze che struttura la realtà sfocia in visione religiosa e filosofica assimilabile al Panismo che auspica l’annullamento di ogni cosa in qualsiasi altra e di Dio o dello Spirito nella materia e nella natura che assume tratti divini;
- l’inconscio viene scoperto e valorizzato come la dimensione più vera in cui i poeti affondano se stessi, per ritrovare l’essenza della realtà e la verità, anche se non studiato scientificamente come farà Freud nell’Interpretazione dei Sogni.
La poetica e lo stile
Nelle opere di Rimbaud, Verlaine, Mallarmé e Baudelaire emerge la figura del poeta veggente, animato dall’ideale dell’arte per l’arte e quindi contraddistinto dall’ideale dell’estetismo, particolarmente evidente nel romanzo Á rebours di Joris-Karl Huysmans. Il poeta è anche un uomo straordinario perché in grado di accedere, attraverso l’arte, alla realtà profonda delle cose. Il poeta non si fa portavoce di ideali e visioni civili, ma vive una vita eccentrica e isolata, lontana dal senso comune.
Sul piano dello stile il decadentismo è contraddistinto da:
- una grande rivoluzione del linguaggio poetico, per cui neanche le parole hanno un significato fisso e stabile e sono quindi valorizzate per la loro fonicità e musicalità, piuttosto che per il loro significato;
- un uso frequente della metafora che diviene il segnale linguistico principale delle corrispondenze e instaura relazioni impensabili tra elementi diversissimi tra loro;
- anche il simbolo è usato frequentemente e inteso come un legame nuovo, sfuggente e spesso mai sperimentato tra realtà lontane fra loro;
- il linguaggio si fa vago, allusivo, oscuro, al limite della comprensibilità;
- le parole sono usate con significati nuovi o perdono una chiara caratterizzazione.
Il Decadentismo in Italia
In Italia il Decadentismo si configurerà come un movimento ricco e articolato interessato a esprimere l’alienazione dell’uomo contemporaneo alle prese con le trasformazioni della società industriale, il desiderio di fuga dai meccanismi di standardizzazione e la ricerca di forme nuove per esprimere la propria specificità.
L’esponente più alto del Decadentismo italiano è sicuramente Gabriele D’Annunzio (di cui si ricorda Il Piacere) tra le opere principali, mentre il critico più aspro del Decadentismo sarà Benedetto Croce.
Il Decadentismo in Europa
Oltre alla Francia e all’Italia, il Decadentismo trovò ampia diffusione anche in Inghilterra con Oscar Wilde (di cui si ricordano Il ritratto di Dorian Gray e il De profundis) e William Butler Yeats. Per quanto riguarda, invece, la Germania non si può dimenticare l’opera di Stefan Gorge e Rainer Maria Rilke.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il Decadentismo italiano ed europeo: un percorso letterario
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