Il drago se ne sta a Lavarone, sulla cima dell’Alpe Cimbra, in Trentino Alto Adige: pronto a spiccare il volo, osserva la valle e veglia sulla lenta ripresa dei boschi feriti dalla furia della tempesta Vaia nel 2018.
Il Drago Alato di Magré sembra uscito direttamente da un libro fantasy, ma grazie alla sapiente dell’artista Marco Martalar è reale, per la gioia dei tanti che ne hanno fatto meta delle loro passeggiate.
L’opera monumentale è già fenomeno social, simbolo di resilienza della montagna e della nascita di una leggenda.
Scopriamo l’origine e la storia del drago di Vaia.
Il Drago di Vaia è nato dalla tempesta
Gli uomini da secoli creano e raccontano leggende per normalizzare gli eventi traumatici, le ferite della storia. La tempesta Vaia con raffiche di vento a 200 chilometri orari ha spezzato le foreste di alberi secolari, distruggendo una delle aree verdi più suggestive della regione.
Dalla rovina è, però, nata l’arte. Ha la forma di un drago alato che con gli oltre 6 meri di altezza e i 7 di lunghezza è il più grande d’Europa.
Per realizzare il Drago di Magré ci sono voluti mesi di lavoro e 2000 scarti di legno: radici e frammenti dei tronchi piegati dalla tempesta. Il drago sta sulla cima del Monte Tablat.
È simbolo maestoso di coraggio e protezione: si raggiunge percorrendo il sentiero del drago e passando per lo Chalet Tana Incantata, per chi vuole immergersi appieno nell’atmosfera del luogo. In alternativa è possibile usare la seggiovia che parte da località Bertoldi.
Perché qui non si sono dati per vinti e hanno creato un progetto, intitolato Lavarone Green Land, per valorizzare un territorio ferito ma non domato. Un percorso in dieci tappe pensato per le famiglie, per trasmettere loro, attraverso le fiabe, l’amore per la montagna.
Lo hanno visitato in 500 mila nel primo anno. Il drago, va detto, non è l’unica opera di Marco Martalar che, con la stessa tecnica, ha realizzato anche il Leone Alato, il Cervo di Vaia e la Lupa del Lagorai.
Il Drago Vaia diventa un libro per ragazzi
Link affiliato
E se da Omero in poi i meccanismi del mito sono noti, qui la creazione di una leggenda avviene in presa diretta, sotto gli occhi degli osservatori. Perché il Drago di Vaia è diventato anche un libro per bambini e adulti per Sassi Editore nel 2023 Vaia. Storia di un drago.
Ci hanno pensato il Comitato di Valorizzazione Avez del Prinzep e Chiara Zuin. La storia racconta che prima dell’inizio del Tempo il drago Vaia volava tutto solo nell’universo.
Dal suo soffio nacque La Frau, la madre natura, che creò la terra la accudì. L’uomo però spezzo il fragile equilibrio del mondo e così La Frau scatenò Vaia che fece infuriare una terribile tempesta.
Cessato il vento, il drago si posò a Lavarone dove è tutt’ora di guardia: segno della forza di distruzione della natura, ma anche baluardo che protegge l’uomo da sé stesso.
La leggenda però dice che non resterà a lungo sull’Alpe Cimbra. Costruito con legno non trattato, è destinato a scomparire con il passare gli anni, sotto la forza congiunta della neve e del vento. Come nelle più belle fiabe.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Drago di Vaia: a Lavarone il drago che sembra uscito da un libro fantasy
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo Libri per bambini News Libri Curiosità per amanti dei libri
Lascia il tuo commento