Il romanzo, che per una manciata di voti non si è aggiudicato il premio Strega 2010, ha già superato il vincitore in termini di attenzione da parte del pubblico. Indubbiamente non è un libro che possa lasciare indifferenti: o si ama o si odia, non ci sono vie di mezzo, perché l’argomento è forte ed è espresso con forza. Si parla di adolescenza, ma non è un libro per ragazzine.
Così ci racconta il libro la nostra lettrice Cristina Giuntini nella recensione pubblicata qui.
Numerosi e contrastanti i commenti dei lettori sparsi su siti letterari, blog e Facebook: chi parla di successo, chi parla di trovata commerciale della nota casa editrice...
Il romanzo d’esordio di Silvia Avallone, "Acciaio", pubblicato da Rizzoli nella collana La scala, è in libreria dal 20 gennaio 2010. Il libro, per mesi nei pronostici come candidato al Premio Strega 2010, si è posizionato solo al secondo posto dopo "Canale Mussolini" di Antonio Pennacchi.
Già in precedenza, "Acciaio" era stato premiato dalla critica come vincitore del Premio Campiello Opera Prima 2010 (assegnato ogni anno ad un esordiente), con queste motivazioni espresse dalla Giuria:
“Acciaio” è il romanzo di molteplici transizioni incompiute: dalla società industriale a quella postindustriale, dal proletariato alla piccola borghesia, dall’Italia tradizionale a quella postmoderna, dalla gregarietà femminile all’emancipazione, dall’adolescenza alla giovinezza.
Il romanzo si colloca nell’intersezione di tutti questi mutamenti e li trasforma da sociologici in letterari attraverso lo sguardo sempre meno disincantato di due ragazzine costrette dalla vita a trasformare l’amicizia in competizione.
La company town che fa da sfondo alla vicenda è un impasto di rudezza e di grazia, di vita sprecata e di vita disperata, dove il ritmo dei singoli, delle famiglie, della città, è sincronizzato sul ritmo della fabbrica e dove la polvere della ghisa esce incessante dalle ciminiere per coprire con uguale grigiore i tetti, le strade, le persone e gli stati d’animo.
In un quartiere operaio, che ha perso la coscienza e l’orgoglio di classe senza trovare una nuova coesione sociale, Anna e Francesca cercano la loro strada e i mezzi per percorrerla.
Le loro piccole gioie, le loro piccole delusioni, il progredire e l’arretrare della loro amicizia sono trasformate da Silvia Avallone in una indimenticabile metafora della ricerca di identità che oggi tutti coinvolge.
Ascolta un brano del libro:
Leggi la recensione del libro: https://www.sololibri.net/Acciaio-di-Silvia-Avallone.html
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il primo libro di Silvia Avallone: successo o trovata commerciale?
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