Luglio: mese di nascita (21 luglio 1899) e morte (02 luglio 1961) di Ernest Hemingway, lo scrittore americano premio Nobel nel 1954; autore di grandi capolavori come Addio alle armi, Per chi suona la campana, Il vecchio e il mare, solo per citare alcuni dei suoi romanzi più noti.
Numerose sono anche le sue raccolte di racconti, articoli come corrispondente di guerra e altri reportage di vario genere.
Un’immensa produzione di opere che comprendeva, inizialmente, anche componimenti poetici. Un’attività letteraria intensa, unita a una vita avventurosa, che lo ha reso uno degli scrittori più famosi e più celebrati al mondo.
Nella lettura di un libro nuovo e piacevole su questo grande scrittore possiamo scoprire il controverso rapporto con la natura di Hemingway e quanto questo abbia influenzato le sue opere letterarie.
“Il senso per la natura di Hemingway”: un saggio di Marco Mastrorilli
Luglio è anche il mese in cui egli fu gravemente ferito, come volontario della Croce Rossa Americana, a Fossalta, sul Piave, durante la Prima guerra mondiale.
Su questo “Papa”, come lo chiamavano a Cuba gli amici pescatori, hanno scritto fiumi di parole; soprattutto una marea di critici e innumerevoli biografi.
Link affiliato
Marco Mastrorilli, autore del saggio Il senso per la natura di Hemingway, edizioni Noctua Book, ci trasporta in un nuovo viaggio di conoscenza o di riscoperta, con uno sguardo diverso, analizzando soprattutto il suo rapporto apparentemente controverso con la natura, e l’influenza che questa esercitò sulla sua produzione letteraria.
La passione di Ernest Hemingway per la caccia e le teste impagliate delle prede appese alle pareti della casa, stridono con l’immagine di un uomo e di uno scrittore sensibile alla natura e al rispetto per gli animali. Alcuni animalisti nostri contemporanei, potrebbero inorridire alla vista di certi trofei di caccia. Mastrorilli, ornitologo e naturalista, coglie questa che appare come una evidente contraddizione. Egli, però, ci esorta subito a valutare il contesto in cui visse lo scrittore americano, prima di emettere giudizi affrettati.
Non si può giudicare senza considerare le differenze storiche, culturali e di coscienza ambientale del periodo in cui visse Hemingway, rispetto ai cambiamenti avvenuti in questa nostra epoca.
“Ricordiamo che la parola ecologia è piuttosto recente, coniata nel 1866 dallo scienziato tedesco Ernst Haeckel, e pubblicata per la prima volta nel libro Generelle Morphologie der Organismen”.
Ai tempi di Hemingway, quindi, l’ecologia non aveva assunto ancora l’importanza che ha raggiunto attualmente.
Per quanto riguarda la pesca:
“Ha accompagnato Hemingway per tutta la vita ed è stata la sua passione più forte e prorompente.”
Lo scrittore premio Nobel, non si è limitato a pescare trote nei torrenti, come fece sin da bambino, con l’esempio ricevuto dal padre. Hemingway aveva anche la passione per la pesca d’alto bordo, nell’oceano, di marlin, tonni e pesci vela, che esibiva con orgoglio, come si vede in una delle tante foto suggestive presenti nel libro di Mastrorilli.
Un altro interesse di Hemingway che potrebbe farci storcere il naso è quello per le corride.
L’autore ci spiega molto chiaramente che l’interesse iniziale di Hemingway nasce dall’aver ricevuto l’incarico come giornalista, di scrivere articoli sull’argomento. Il suo senso critico cresce col passare del tempo, fino a diventare disgusto, non tanto per la fine dei tori che, in tutti i casi, finirebbero al macello, quanto per i cavalli che molto spesso finivano sventrati sull’arena. Uno spettacolo crudele che infastidiva Hemingway, anche per il comportamento degli aficionados che, davanti a queste scene di uno “sport sanguinario e primitivo”- per usare una definizione di Mastrorilli - reagivano ridendo.
Dalle lunghe osservazioni e riflessioni sul tema della corrida, del giornalista e scrittore americano, nacque un’opera di saggistica che ha per titolo Morte nel pomeriggio.
Un libro che diventò – scrive Mastrorilli - “la Bibbia della corrida”.
L’anima green di Hemingway
Da questi tre elementi principali: caccia, pesca e corrida, si fa fatica a credere nell’anima green di Hemingway.
Matrorilli, però, ci fornisce molti altri elementi su cui riflettere. Uno dei racconti che, più di ogni altro, esprime la connessione profonda di Hemingway per la natura – egli sostiene – è Grande fiume tra due cuori, un capolavoro che segue la stessa filosofia di Thoreau, considerato un grande scrittore ambientalista.
A supportare questa affermazione l’autore cita Robert Fleming, il quale, in un saggio su Hemingway, ha affermato che:
“Ci sono pochi scrittori che hanno un rapporto più stretto con la natura di quanto non lo abbia Hemingway”.
Nick Adams è il personaggio che nei suoi racconti acquista gradualmente un’anima green, così come il suo autore, nella vita reale, evolve, acquistando, col passare degli anni, una maggiore consapevolezza verso le tematiche ambientali. A questo proposito Mastrorilli cita le seguenti parole tratte dal racconto di Hemingway.
“Deve bagnarsi la mano prima di toccare la trota, in modo da non disturbare il delicato muco che la ricopre. Se una trota viene toccata con la mano asciutta, un fungo bianco attacca il punto non protetto.”
La forza della natura in “Il vecchio e il mare”
La grande forza della natura, secondo l’autore del saggio e le affermazioni di molti biografi che hanno analizzato questo aspetto, Hemingway la esprime soprattutto nel suo grande capolavoro del 1952. “Il vecchio e il mare” è un romanzo che riuscì non solo a vendere milioni di copie sin dai primi giorni, ma ebbe anche un forte impatto emotivo sui lettori.
La sua traduttrice italiana, Fernanda Pivano, come ha confessato anche lei nella biografia del suo amico scrittore, mentre traduceva, piangeva.
Scrive Mastrorilli:
“In Il vecchio e il mare la natura e l’oceano in particolare, si presentano nella sua forza devastante, quasi togliendo la vita a Santiago.”
In questo breve romanzo il protagonista, Santiago, parla al mare e a ogni creatura marina che gli passa accanto, dal grosso merlin agli uccelli più piccoli, come la cannaiola che si posa sulla barca. Emerge quindi, come sostengono numerosi osservatori, una evidente forma di panismo, sotto l’influenza di Pan, il libro di uno scrittore norvegese, Knut Hamsun, pubblicato in quel periodo.
Infine, per descrivere il rapporto di Hemingway con gli animali, Mastrorilli ci parla della numerosa colonia di gatti di cui amava circondarsi nella sua casa. Un approccio che viene definito come un forte legame empatico.
E può destare sorpresa l’atteggiamento nella foto che appare anche sulla copertina del libro, rispetto alle solite immagini di ostentato “machismo”, che lo ritraggono in posa con i trofei di caccia o pesca.
Hemingway: uno scrittore ecologista?
In conclusione, a sessantatré anni dalla scomparsa di Ernest Hemingway, questo breve saggio ci offre un modo interessante di ricordare, saperne di più o iniziare a conoscere il grande maestro di scrittura che ha rivoluzionato le tecniche narrative.
Il libro di Mastrorilli, nella sua qualità di scrittore e autore di articoli naturalistici, si legge d’un fiato, come un piacevole racconto di narrativa.
L’equilibrio raggiunto tra l’accuratezza della forma e i contenuti ben dosati, con sobrietà e leggerezza, rendono la lettura del libro assai coinvolgente.
Un lavoro di studio e di ricerca che rispecchia uno degli insegnamenti più importanti trasmessi da Hemingway:
“Uno scrittore deve scrivere – e saper scrivere bene – solo di cose realmente avvenute e da lui conosciute a fondo.”
Sin dalle prime pagine, l’autore ci stimola, con informazioni, riflessioni, piccole curiosità e riferimenti di vita personale, analoghi a quelli dello scrittore americano; per invitarci, infine, esplicitamente, ad approfondire o iniziare la conoscenza di questo monumento letterario ancora molto attuale, per forma e contenuti.
Il senso per la natura di Hemingway è un libro che potrebbe dare conforto nel confronto, rispetto a un secolo fa, per l’ampia diffusione della cultura ambientale; tuttavia, occorre meditare sul fatto che, come afferma l’autore:
“La qualità di vita del terzo millennio è sempre più disconnessa dalla natura”.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il senso per la natura di Hemingway: uno scrittore ecologista?
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo News Libri Storia della letteratura Ernest Hemingway
Lascia il tuo commento