A quarant’anni dal rapimento di Aldo Moro, Longanesi nella collana Nuovo Cammeo pubblica “Gli eroi di via Fani” (2018, prefazione di Mario Calabresi, pp. 304, euro 18,80) di Filippo Boni, racconto inedito e toccante delle vite spezzate degli uomini della scorta del Presidente della DC assassinato dalle Brigate Rosse il 9 maggio 1978.
Filippo Boni, studioso del Novecento e degli Anni di piombo, giornalista, il quale ha pubblicato svariati saggi sulla Resistenza e sull’età contemporanea, in queste pagine ricostruisce le esistenze di Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi, due carabinieri e tre poliziotti.
“Cinque agenti della scorta di Aldo Moro chi erano e perché vivono ancora”
come recita il sottotitolo del volume.
Il 16 marzo del 1978 a Roma la primavera è molto più di una promessa, la luce è più intensa e le piante e i fiori lungo le strade della Capitale sono in pieno rigoglio. Ma su di una via del quartiere Trionfale, via Mario Fani, sta per scorrere il sangue versato di vittime innocenti. Cinque servitori dello Stato stanno per morire, Aldo Moro, Presidente della DC uscito dalla sua abitazione, un condominio borghese, sito in via del Forte Trionfale e diretto all’Università La Sapienza, sta per essere rapito da un commando armato delle Brigate Rosse. Un sequestro che è un vero e proprio attacco al cuore dello Stato, considerato che quella stessa mattina il nuovo governo guidato da Giulio Andreotti stava per essere presentato in Parlamento per ottenere la fiducia.
Alle ore 9:00 circa in via Mario Fani l’auto con Aldo Moro e quella della scorta vengono bloccate all’incrocio con via Stresa da un gruppo di terroristi che aprono immediatamente il fuoco, uccidono in pochi secondi i cinque uomini della scorta e sequestrano Moro. I terroristi ripartono subito su diverse auto facendo perdere le loro tracce. In via Fani rimangono la Fiat 130, targata Roma L59812 su cui viaggiava Moro, con i cadaveri dell’autista, appuntato dei carabinieri Domenico Ricci (42 anni) e del responsabile della sicurezza, maresciallo dei carabinieri Oreste Leonardi (52 anni), e l’Alfa Romeo Alfetta targata Roma S93393 degli agenti di scorta con il cadavere della guardia di P.S. Giulio Rivera (24 anni) e il vicebrigadiere di Pubblica sicurezza Francesco Zizzi (30 anni) gravemente ferito ma ancora in vita. Riverso supino sul piano stradale, vicino all’auto, rimane anche il corpo della guardia di P.S. Raffaele Iozzino, 25 anni. Davanti alla Fiat 130 un’auto Fiat 128 familiare con targa del corpo diplomatico CD 19707, ferma all’incrocio e abbandonata dai suoi occupanti. Alle ore 10,19 arriva agli organi di stampa una telefonata da parte delle Brigate Rosse:
“Questa mattina abbiamo rapito il Presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro ed eliminato la sua scorta, teste di cuoio di Cossiga”.
Per la redazione del libro dedicato “A Paola e Matilde, con diverse scarpe, su una strada sola”, Filippo Boni, è andato nei luoghi dove vivevano gli eroi di via Fani, a parlare con le persone che li avevano amati e conosciuti: genitori, figli, fratelli e anche con le fidanzate, alle quali il terrorismo ha impedito di sposare l’uomo che amavano. Grazie a queste testimonianze inedite, il testo è un ritratto lucido e allo stesso tempo commosso di quelle vite umili ma piene di sogni e di affetti e che restituisce verità e memoria a quei corpi prima trucidati e poi dimenticati, nel frastuono mediatico dei giorni successivi all’attentato, concentrato prima sul rapimento e poi sulla morte del Presidente della Democrazia Cristiana. Se per Ezio Mauro i cinquantacinque giorni del sequestro Moro cambiarono la nostra storia, giacché
“con la morte di Moro, ben prima di Mani Pulite e della caduta del Muro di Berlino, finisce la Prima Repubblica”
Mario Calabresi nella prefazione scrive che Filippo Boni
“ha ricomposto un mosaico storico di grande valore”. Infatti, “era tempo che qualcuno raccontasse la verità su quei ragazzi”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: In libreria “Gli eroi di Via Fani” di Filippo Boni
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Un libro che, ha reso possibile, ricordare uomini e famiglie in prima linea contro il terrorismo. Uno scrittore esperto, con notevoli capacità di espressione, ha dato un anima a questo meraviglioso libro!! Lo consiglio a tutti. Grazie
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