Gli insegnanti sono destinati a percepire una pensione inferiore ai mille euro, vedendo il loro assegno ridotto anche del 45%.
Questo quanto emerge dalle ultime notizie sulle pensioni della scuola, per quanto la questione non sia una vera e propria novità visto che la situazione è la diretta conseguenza delle riforme pensionistiche introdotte dai ministri Amato e Fornero.
I docenti assunti dal 2015 con la Buona Scuola, infatti, percepiranno una pensione inferiore (anche di molto) rispetto ai colleghi immessi in ruolo prima di quell’anno, con un assegno pensionistico che non andrà oltre i mille euro.
Pensioni scuola: ecco a quanto ammonterà per giovani docenti
Fra trent’anni tutti i professionisti della scuola e gli impiegati PA avranno un assegno pensionistico inferiore ai mille euro.
Queste le conseguenze delle riforme del sistema pensionistico che ha portato al passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo, determinando una riduzione degli assegni pensionistici dei dipendenti.
Oltre a ciò, i docenti di domani lavoreranno più a lungo rispetto ai colleghi del passato, perché - come abbiamo già spiegato in un precedente articolo - è previsto un aumento dell’età pensionabile a 67 anni dal 2019.
Una situazione doppiamente sfavorevole per i giovani docenti di oggi - quelli assunti dopo il 2015 con la Buona Scuola - che probabilmente si ritroveranno a lavorare fino ad oltre 70 anni per poi percepire assegni pensionistici che subiranno una riduzione tra il 38% e il 45% rispetto a quelli di chi è stato assunto prima del 2015.
In sostanza, se i docenti andati in pensione prima del 2015 percepivano mediamente un assegno di 1500 euro, quelli che andranno in pensione in futuro potranno farlo solo con 46 anni e mezzo di contributi, all’età di 70 anni, percependo un assegno che potrà andare tra gli 825 euro e i 930 euro.
Questa situazione riguarderà circa il 90% dei lavoratori, mentre oggi circa il 40% dei lavoratori si trova in queste condizioni. Ma com’è la situazione generale delle pensioni italiane?
Pensioni: il rapporto dell’’Osservatorio Inps
Il 26 ottobre sono stati pubblicati i dati a confronto raccolti dall’’Osservatorio Inps sui flussi di pensionamento che hanno evidenziato come 6,3 milioni di pensionati (il 39,1% del totale, percepiscano una pensione inferiore ai mille euro al mese.
Sempre secondo questo rapporto, il 38,4% dei pensionati, invece, ha una pensione tra i mille e i duemila euro, mentre solo il 22,5% ha un assegno che supera i duemila euro mensili, pesando per il 35,7% sulla spesa pensionistica totale.
Grande discrepanza anche tra le pensioni di uomini e donne, perché anche se le seconde rappresentano una quota maggiore rispetto al totale dei pensionati (il 52,7%), sono gli uomini a percepire il 55,7% dei redditi pensionistici.
L’importo medio della pensione di una donna, infatti, è di 14.780 euro annui, contro i 20.697 euro degli uomini, ossia una donna percepisce circa il 30% in meno.
In generale la tendenza è una perenne discesa degli assegni pensionistici e infatti nei primi nove mesi del 2017 l’importo medio delle pensioni di chi è stato liquidato (in tutto 380.378 persone) sarebbe di 1049 euro.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Per gli insegnanti pensione sotto i 1.000 euro: assegno ridotto fino al 45%
Naviga per parole chiave
News Scuola
Lascia il tuo commento