Nato a Gallipoli nel 1959, Pasquale Capraro vive a Merate. Artista e scrittore, esordisce nella narrativa nel 1995 con il romanzo Rose del Sud (Edizioni del grifo. Premio Internazionale Artistico-Letterario Cav. Benedetto Romano. Lecce 1996). Con Edizioni Cinquemarzo pubblica nel 2011 Il bacio della Sirena, un giallo sentimentale, e il racconto Luna Piena. Il tessitore di stelle è il suo ultimo romanzo.
- Nasci come pittore. Cosa ti ha spinto verso la scrittura? Ne Il tessitore di stelle le parti descrittive sono a mio modo di vedere più riuscite dei dialoghi: forse perché sono parti che meglio si addicono a essere spennellate e quindi meglio si addicono alla mano di un pittore?
Mi sono accorto col tempo, che la mia pittura sembrava statica. Non mi parlava. Era silenziosa. Non raccontava il messaggio racchiuso nella sua piena espressione pittorica. Poi è successa una cosa strana. A chi mi chiedeva il significato della mia opera, io raccontavo. Da qui ho capito che il pubblico era affascinato non tanto dall’opera in sé, ma dal mio modo di esporla, del mio narrare. Questa intuizione mi ha permesso solo di cambiare il supporto: non più la tela ma un foglio di carta. Così ho iniziato a scrivere; perché scrivere è come mostrare. Illustrare attraverso i miei occhi e la mia sensibilità. L’arte si esprime in molteplici forme. Quindi ho scoperto un nuovo “me”. Ricordo una massima di François de La Rochefoucauld che ora ci casca ’a pennello’:“La maggior parte degli uomini ha, come le piante, delle proprietà nascoste che si scoprono per caso.”
- La storia che ci presenti trova il suo fondamento nell’astrologia Karmica, nelle religioni orientali, nella spiritualità e nell’esoterismo. Come e quanto tutto questa fa parte della tua vita?
Sono sempre stato affascinato dal mistero, in tutte le sue variegate espressioni. L’esoterico come tutti ben sappiamo, significa ciò che è nascosto, non visibile, non espresso. Mi sono sempre chiesto cosa c’è al di là dell’apparenza. Andare oltre. Scavare, ricercare, conoscere il significato della vita. Ricercando, l’uomo si apre. Parlo di apertura interiore. Così facendo, permettiamo a noi stessi di sconfiggere la paura dell’ignoto e spalancare le porte della nostra coscienza. Ho scoperto l’astrologia e studio ancora per approfondire questa scienza misteriosa che ci invita alla conoscenza del nostro io, alla ricerca di qualcosa di spirituale non legata alla materia, a capire se possa esistere un legame tra il mondo delle manifestazioni e l’uomo. Siamo anime luminose in un corpo spento che cercano la luce della sorgente originaria. Questo è il nostro compito sulla terra a mio avviso. Ognuno dispone di un proprio tempo. Siamo qui per cercare l’amore, ognuno con la propria forma ed espressione
- Parli di “andare oltre, scavare e ricercare”. Però alcune tematiche dell’esoterismo o alcuni concetti propri dell’astrologia non sono stati approfonditi. Come mai questa scelta?
Queste tematiche non sono state approfondite perché non ho voluto scrivere un saggio sull’argomento. Come ogni artista, sono partito da un’ispirazione. In questo caso, l’astrologia per raccontare una storia. Tutto qui. Le scoperte, di cui ho parlato, sono da riferirsi a un percorso individuale e la tecnica astrologica può essere un modo per approfondire la conoscenza e lo sviluppo della natura umana. Non sono un astrologo. Cerco di fare il romanziere. Nasco come pittore e provo con la scrittura a illustrare dei mondi. Ma, come disse un grande filosofo spagnolo, il romanziere deve fare come il pittore impressionista, che pone sulla tela gli elementi necessari perché io possa vedere una mela, lasciando a me il compito di dare a quel materiale la sua definitiva significazione. Questo è quello che io sto provando a fare.
- C’è un personaggio nella storia al quale sei più legato? Sei partito da un personaggio per costruire la storia o da un’idea di storia hai creato i tuoi personaggi?
Sono partito dalla figura di Davide perché avevo intenzione di illustrare la sua condizione mentale. Da qui, il mio interesse per far capire al lettore o meglio farlo riflettere su alcuni casi patologici che a volte sono "tacitati" mediante
palliative somministrazioni di farmaci psicotici anziché studiati nella loro interezza psicologica. A volte certe diagnosi non sono quelle che possono sembrare. Alcune persone rischiano di ricevere una errata etichetta diagnostica. Credo che la psichiatria debba approfondire meglio alcune forme e
disturbi. Questo libro potrebbe essere uno stimolo a far riflettere: e se fosse...Poi è sopraggiunta l’idea dell’astrologo e Nibea. Una figura guida, che sento più vicino a me.
- Vuoi lanciare un messaggio con questo romanzo o è più una condivisione del tuo essere?
Un messaggio? Essere consapevoli del male che possiamo fare agli altri. La consapevolezza dei propri torti. Partire da questi per crescere e migliorarci come uomini. Il Cristo è venuto a noi anche per dirci amatevi come fratelli. L’abbiamo dimenticato?
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Intervista a Pasquale Capraro
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