Paul Jarvis e Silvia Rita Capursi, autore e traduttrice nonché disegnatrice del libro per bambini edito in italiano ed inglese "Jimmy Scoiattolo e il mercato matto", hanno accettato di rispondere ad alcune domande.
- Com’è nato il personaggio di Jimmy Squirrel?
PAUL: In realtà, Jimmy è nato in seguito alle conigliette del racconto, Maddie e Bella. Queste ultime hanno i nomi – e un po’ anche il carattere – di due miei nipoti che hanno reclamato una storia in cui loro fossero protagonisti. Mi serviva poi un personaggio permaloso e materialista che potesse fare da contrasto alla loro vivacità, e mi è sembrato che la figura dello scoiattolo – notoriamente accaparratore e nevrotico – fosse molto adatto.
- Come mai hai avuto l’idea di un’edizione bilingue?
PAUL: Ormai viviamo in un mondo in cui chiunque non sia di madrelingua inglese ha bisogno di essere in qualche modo bilingue. Il libro bilingue costituisce una risorsa importante non solo per lo studente costretto a studiare inglese e/o altre lingue ma per tutti, in quanto dà a ogni lettore la possibilità di fare un confronto diretto, nella misura che desidera, con la lingua straniera. E’ diverso poi dal tipo di confronto che può offrire un vocabolario, dove sì, si può trovare una parola equivalente, ma manca il contesto, e una parola senza contesto è come una lampadina priva di corrente: non può fare quello per cui è nata. Il racconto bilingue permette a chi legge di scoprire come le parole, le frasi, i concetti, si esprimono in un determinato contesto, un contesto che poi diventerà, insieme a tanti altri, un quadro di riferimento per il futuro. Con Jimmy Squirrel & The Crazy Market - Jimmy Scoiattolo e il mercato matto, abbiamo voluto creare un contesto (o forse sarebbe più giusto dire una seria di contesti) che fosse nello stesso tempo facile da ricordare e utile per l’apprendimento.
- Pensi che sia un utile sussidio per l’apprendimento della lingua inglese?
PAUL: Penso di sì, in parte per i motivi di cui ho appena parlato. In generale i libri per bambini sono ottimi strumenti per l’apprendimento delle lingue perché solitamente propongono al lettore un linguaggio semplice e una serie di sostegni visivi che aiutano a capire il significato del testo. Prima di venire in Italia ho anche potuto appurare personalmente l’utilità di questo tipo di lettura, che consiglio spesso i miei studenti. Jimmy Squirrel –Jimmy Scoiattolo non è un libro facile al livello di lessico ma la presenza del triplo sostegno (immagini più traduzione più giochi) lo rende accessibile e sfruttabile sia dai bambini che dagli adulti.
- Ci sarà un seguito?
PAUL: Sicuramente Jimmy, Maddie e Bella torneranno ma questa volta accompagnati da nuovi personaggi: nel frattempo sono nati altri nipoti! Prima, però, uscirà un altro libro, che ha come protagonisti un ragazzino timido, una tigre e delle banane di cioccolato. Anche in questo caso è prevista un’edizione bilingue.
- I bambini preferiscono la versione in inglese o in italiano?
SILVIA: I bambini, ad una prima lettura, sicuramente preferiscono la versione italiana. Sono più curiosi e attirati verso il contenuto della storia che verso la possibilità di apprendere una nuova lingua. Ma in un secondo momento si divertono a scoprire come ad ogni termine italiano ne corrisponda uno inglese. E’ come decifrare un codice segreto. I giochi alla fine del libro hanno proprio questo scopo, stimolarli, tramite attività divertenti, a imparare una lingua straniera senza l’obbligo dello studio come è solitamente inteso
- Con chi si identificano?
SILVIA: L’identificazione dipende molto dal carattere del lettore, da come lui/lei è nella realtà. Faccio un esempio molto concreto. Le mie due bambine si identificano con due diversi personaggi. Iris, che è più grande, più riflessiva e anche un po’ critica, ha preso subito in simpatia Jimmy, in cui ritrova tratti del suo carattere. Mentre Noemi, la minore, è molto vivace e si rivede più in Bella, la coniglietta più piccola e “monella”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Intervista a Paul Jarvis e Silvia Rita Capursi
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