Solitamente dopo l’assegnazione di premi letterari importanti, soprattutto italiani come possono essere il Premio Strega o il Premio Campiello, il libro vincitore o i precedenti dell’autore entrano nella classifica dei libri più venduti, permanendo per più o meno tempo.
Nel 2010, ibuk riportò l’esempio dell’effetto dell’assegnazione dei premi sulle vendite dei libri di Silvia Avallone e Antonio Pennacchi:
L’influenza dei principali premi letterari non è facilmente prevedibile, l’immediato impulso alle vendite dell’opera del vincitore, e spesso di quelle dei finalisti, mantiene il suo effetto in modi diversi nel corso del tempo. Silvia Avallone con Acciaio ha suscitato interesse nel pubblico di lettori ancora prima di vincere, il 22 maggio, il Campiello Opera Prima e di essere inserita nella cinquina dei finalisti dello Strega. Dopo la designazione, le vendite sono cresciute sensibilmente, ma l’effetto premio è stato particolarmente evidente soprattutto su Antonio Pennacchi, che, in seguito alla designazione all’unanimità per il Campiello e alla vincita dello Strega, ha visto le vendite del suo libro, uscito a marzo, aumentare di sette volte rispetto al mese precedente.
Alice Munro: il Premio Nobel non è bastato per arrivare in top ten in classifica
Mentre Herta Muller, premio Nobel per la letteratura nel 2009, aveva fatto comparsa nella classifica dei 10 libri più venduti di novembre 2009, lo stesso non sembra essere stato quest’anno per i libri di Alice Munro, dopo l’assegnazione del premio Nobel per la letteratura 2013.
A guardare le classifiche dei libri più venduti che trovate nei supplementi libri dei quotidiani, Alice Munro non è stata prima, né seconda, né terza.
Tuttavia, allargando lo sguardo, i più famosi libri di Alice Munro sono apparsi nella classifica dei 50 libri più venduti per alcune settimane dalla data in cui è stato assegnato il Nobel (9 ottobre), senza però superare la 19° posizione (secondo i dati elaborati dal Servizio Classifiche di Arianna, con riferimento a più di 1.500 librerie sparse sul territorio nazionale):
Perché Alice Munro non è arrivata nella top ten?
Racconti ermetici, troppo difficili da digerire? I racconti della Munro sono complessi, belli e ricercati, ma non hanno niente di sperimentale o di ostico.
Secondo me, siamo sempre lì: i lettori forti sono diminuiti, non c’è ricambio generazionale, la situazione è abbastanza grave. Sembra che i lettori italiani non soffrano neanche più di esterofilia o non si facciano prendere dalla curiosità per un Nobel. Gli adolescenti e i ragazzi non leggono la Munro, anzi per essere chiari ne ignorano l’esistenza.
Insomma l’editoria è allo sbando, lo scrittore classico sta in caduta libera, non ci possiamo salvare solo con Fabio Volo.
Il futuro della lettura? Io, personalmente, credo nelle possibilità del selfpublishing (dopotutto anche Proust si pagò le spese di parte del suo libro). Stando sul web molto tempo, ragazzi e adolescenti possono invaghirsi di uno scritto, sentirlo alla loro portata, comprarlo.
Dovremmo assolutamente scrivere con criterio di SelfPublishing, leggere qualche libro in merito.
Capire, con buona pace di Alice Munro.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’effetto positivo dei premi letterari sulle vendite dei libri non è valso per Alice Munro?
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