Con la neve aumentano gli avvistamenti dei lupi anche a bassa quota un po’ in tutta Italia. Così, lungo l’intera catena delle Alpi e sulle pendici degli Appennini, è tutto un susseguirsi di post social e di segnalazioni di incontri: da ciascuno traspare l’emozione e la soggezione per questo animale che si spinge spesso nei pressi di abitati o strade e osserva l’uomo con uno sguardo antico. In fondo come scrive Mark Rowlands nel libro Il lupo e il filosofo. Lezioni di vita nella natura selvaggia (ed. da Mondadori nel 2017 e tradotto da Nicoletta Lamberti),
Il lupo è la radura dell’anima umana. Svela ciò che rimane nascosto nelle storie che raccontiamo su noi stessi.
Raccontato nei libri da sempre, fin da Cappuccetto rosso in bilico tra fascino e diffidenza, oggi ha una tana letteraria dedicata: la Biblioteca del lupo, nella piemontese Valchiusella. Situata a 1300 metri di quota nei boschi del piccolo centro di Traversella, in provincia di Torino, è un posto magico dedicato ai selvatici e agli umani che cercano un contatto con la natura.
La biblioteca del lupo: non solo lupi
Esattamente come il lupo a cui si ispira, la biblioteca è autonoma, indipendente e libera. Innanzitutto sul fronte energetico, grazie a un sistema di pannelli solari che provvede al fabbisogno della struttura. Così recita la filosofia che ne governa l’apertura e la ragion d’essere:
È un luogo indipendente e autogestito, fedele ad una ricerca di vita non addomesticata. Costruito sui valori della gratuità e del dono, dell’impegno personale e della cooperazione.
Apre i battenti in genere nei fine settimana di bel tempo, il sabato e la domenica dalle 10 alle 17 o su appuntamento. Il che significa che in questo periodo è meglio telefonare o inviare un’email. Ma Greta, che di questo luogo è l’anima, risponde subito con il senso di ospitalità e la cortesia di chi ama ciò che fa.
Nella buona stagione i libri accolgono il visitatore dagli scaffali allestiti all’esterno. Ci sono volumi solo in consultazione, altri in prestito o scambio, altri ancora in vendita. Tutt’intorno i boschi: sorbi, betulle, aceri. E, di certo, parecchi animali e qualche lupo. Tutti sono i benvenuti, selvatici e umani. In questa baita in pietra riadattata c’è chi passa per un saluto, chi per procurarsi la scorta di letture per la settimana, chi per una tappa durante un’escursione.
L’offerta è davvero vasta, perché al nucleo originario di libri e testi dedicati al lupo, si affiancano saggi su fauna selvatica, piante spontanee, autosufficienza energetica e alimentare, tradizioni e miti della montagna, filosofia, antropologia. Oltre a romanzi e volumi di vario genere.
Ma la Biblioteca del lupo è anche online: su instagram (@bibliotecadellupo) è possibile osservare gli animali grazie agli scatti delle fototrappole che ne monitorano stato di salute e presenza in valle. Mentre, se non potete ritagliarvi del tempo per una gita a Traversella, lo shop su Etsy permette di acquistare titoli rari o cartoline e oggettistica a tema. I proventi vengono utilizzati per finanziare l’acquisizione di nuovi testi che arricchiscono l’Archivio custodito dalla biblioteca.
Un centro di documentazione sul lupo
L’idea all’origine del progetto è semplice e insieme ambiziosa: creare un centro di documentazione sul lupo in un paese montano che conta poco più di 300 abitanti. Che, in pratica, vuol dire portare libri, storie, per dare opportunità di confronto e dialogo sul ritorno di un animale a lungo temuto nei territori di appartenenza. E, soprattutto, insegnare a stare in montagna nel rispetto degli ecosistemi e della fauna locale. Questo è il proposito iniziale. Ma poi succede qualcosa di inaspettato, come spesso accade con le storie. La biblioteca fa di più: crea una piccola comunità di riferimento, grazie a un numero crescente di visitatori che soprattutto in estate, si fermano a leggere o a chiacchierare. Raccoglie persone, storie, ridà nuova vita al paese. Affascina come fa sa secoli il lupo che nell’immaginario per gli scrittori è istinto, emozione primordiale, forza.
Il lupo nella letteratura
E i libri sui lupi, reali o metaforici, sono davvero tanti. A volerli cercare c’è il proverbiale imbarazzo della scelta. Così tra i grandi classici della letteratura per ragazzi, come non ricordare Zanna bianca di Jack London riedito da Mondadori nel 2018.
O la ricerca di un equilibrio tra istinto e convenzioni operata dal premio Nobel per la letteratura Hermann Hesse ne Il lupo della steppa (Mondadori, 2016).Qui l’animale si fa emblema di vita e passioni. Come nei più recenti La felicità del lupo (Einaudi, 2021) di Paolo Cognetti, maestro nel dipingere i silenzi della montagna che si fa rifugio, o ne La primavera del lupo (Sellerio, 2013) di Andrea Molesini, singolare racconto di lotta per la sopravvivenza.
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Senza voler scomodare il Lupo per eccellenza, lo scrittore Stefano Benni, titolare di un soprannome mutuato sulle montagne dell’Appennino dove ha trascorso l’infanzia. Così recita la sua biografia che poi mette in guardia il lettore:
Non esiste una biografia del Lupo Benni perché da trent’anni, tutte le volte che gliela chiedono, il lupo la cambia. Poiché nessuno ha mai controllato, Benni si è divertito a costruirsi almeno dodici biografie diverse.
Nel 2019 per Feltrinelli regala si suoi lettori una versione per immagini con la regia di Enza Negroni, intitolata Le avventure del lupo. La storia quasi vera di Stefano Benni . Quasi, appunto. Quell’avverbio scioglie in maniera definitiva la questione: comunque lo si interpreti il lupo è mistero e, in quanto tale, da sempre respinge ed insieme affascina. Saperlo in giro per le montagne, e raccontato in una biblioteca, è in fondo una consolazione, specie nel mondo contemporaneo così abituato al controllo e alle certezze.
- Per informazioni e prenotazioni: info@bibliotecadellupo.it, oppure 3498118058.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La Biblioteca del lupo: uno scrigno di libri nel cuore delle Alpi piemontesi
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