“Abbiamo deciso di ritirare tutti i nostri ebook dagli store italiani perché i distributori non pagano”.
E’ quanto scrive il direttore editoriale de “La Case Book”, una piccola casa editrice digitale statunitense, nata a Los Angeles nel 2010 e specializzata nella distribuzione di audiolibri ed ebook. Negli ultimi giorni la casa editrice ha deciso di non tollerare più di non essere retribuita (o essere retribuita con notevole ritardo) dai distributori italiani, cosa che nel modo di concepire gli affari tipicamente americano -in cui una stretta di mano vale quanto un contratto- suona come un affronto. Non è più necessario domandarsi perché in Italia la digitalizzazione -non solo nel campo dell’editoria, in qualsiasi ambito- tardi a decollare: mancanza di serietà e scarsa considerazione della portata dello stravolgimento a cui stiamo assistendo negli ultimi anni all’interno del mondo editoriale e, più in generale, nelle istituzioni. Ecco gli ingredienti di una miscela che porta a risultati, diciamolo, scandalosi per l’Italia. Ciò che è peggio è che non è un fatto sporadico, ma sembra quasi essere un “modus operandi” tipico dei distributori italiani. Nel comunicato emesso dalla casa editrice, si sottolinea come La Case, prima di giungere a soluzioni drastiche, abbia stipulato contratti con due diverse catene di distribuzioni, proponendo anche lunghi tempi di pagamento, ma tutto è stato invano. Oltre ad essere lo specchio di un atteggiamento - quello di non onorare i debiti- considerato tra le cause della crisi delle medie aziende, spesso oberate dai crediti contratti con enti pubblici, risulta doppiamente vergognoso quando si profila anche all’interno dell’editoria, quel mondo da cui dovrebbe avvenire il cambiamento sociale e culturale. Scenario drammatico quello che profila il direttore editoriale de “La Case Books”: l’Italia come “provincia dell’Impero” e come incapace di creare grandi catene di distribuzioni sul modello di Amazon, ad esempio, che si fondano proprio sulla serietà. Per gli affiliati alla piccola casa editrice, i lavori già pubblicati saranno disponibili presso i grandi distributori e presto su Kobo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La Case Books ritira i suoi libri dai distributori italiani: sono insolventi
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