La Natività nella Storia dell’Arte è un tema affascinante e particolarmente significativo per la cultura italiana, considerando che già in periodo paleocristiano le immagini relative al Dio che si è fatto uomo sono state rappresentate nelle catacombe. In particolare il tema della Natività racchiude quattro scene fondamentali:
- l’Annunciazione, quando l’arcangelo Gabriele comunica a Maria il concepimento verginale e la nascita di Gesù, come da Vangelo secondo Luca;
- la scena della Natività contenuta nei vangeli secondo Matteo e secondo Luca oltre che nel Protovangelo di Giacomo;
- l’adorazione dei pastori (vangelo secondo Luca);
- l’adorazione dei Magi come raccontato dal vangelo secondo Matteo.
La necessità di raccontare la nascita di Gesù ha radici antiche e alle fonti scritte si sono accompagnate le immagini che hanno dato corpo e sostanza alla necessità di riempire di bellezza il messaggio cristiano, di renderlo comprensibile a tutti, perché poveri e ricchi, bambini e adulti, vedendo un dipinto ne capiscono il senso e il significato. Il tema della Natività è sviluppato in maniera molto interessante in diverse pubblicazioni che consiglio al fine di comprendere la tipologia e le caratteristiche di quanto rappresentato, di quale sia il loro ruolo all’interno delle diverse composizioni, per capire come e perché siano inseriti o eliminati elementi, figure e personaggi, seguendo l’evoluzione del pensiero e della cultura.
5 libri da leggere sulla Natività nella storia dell’arte
Per cominciare con una guida in generale, c’è il libro Santi di Rosa Giorgi, un vero e proprio dizionario della Mondadori Electa che dà informazioni sui principali soggetti dell’iconografia cristiana.
Molto interessante è il percorso storico e artistico del testo di Tommaso Evangelista “Gloria in Excelsis. La Natività nell’arte”, che ha il pregio di percorrerne il tema dal periodo paleocristiano fino al Presepe napoletano.
Illuminante per capire l’arte del Mediterraneo, è il libro di Pierfrancesco Palazzolo “Venite Adoremus. Natività d’arte nelle chiese di Palermo dal XII al XIX secolo” in cui le spettacolari illustrazioni ci riportano alla commistione di colori e cultura che è stata la Sicilia Normanna, con le splendide immagini della Martorana e i suoi mosaici e altre importanti opere di Palermo nel corso dei secoli successivi, passando per la tragica storia del dipinto di Caravaggio scomparso a nel 1969 a causa della mafia.
Molto ben fatti due libri piccoli solo nel formato, ma di grande spessore per la qualità delle immagini, della carta e della resa grafica in generale, oltre che per il contenuto di analisi critici. “Le più belle incisioni della Natività dal XV al XX secolo” di Giulia Basilico (2009) e “Le più belle Natività al Louvre” (2015) a cura di Patrizio Aiello fanno parte della collana Nativitas della casa editrice Interlinea di Novara e, in particolare, nella tipologia “Piccoli libri d’arte”.
Per la straordinaria forza comunicativa di Vittorio Sgarbi, non si può ignorare il bellissimo libro “Nel nome del figlio” edito da Bompiani, perché
“È certamente indicativo che la più grande rivoluzione compiuta nella storia dell’uomo sia legata al nome di un Figlio. Rivoluzione che trova fondamento e certezza nella Resurrezione. Le rivoluzioni non le fanno i padri. Le fanno i figli. Dio ha creato il mondo, ma suo Figlio lo ha salvato”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La Natività nella storia dell’arte: 5 libri da leggere e sfogliare
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