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![Jacques Prévert: una mostra a Parigi dei suoi collages onirici](local/cache-gd2/cf/f522f54e71eeae419a27939b4926a8.png?1738148433)
Quando la poesia non basta a raccontare l’amore per la vita... La creatività di Jacques Prévert non conosce confini e mescola mondo reale e incanto. Alchimista delle parole, come testimoniano i suoi versi immortali, è però anche un ideatore di universi grazie a un sapiente uso di tecniche artistiche diverse: sceneggiature per il cinema, collages, disegni, colori, texture avanguardistiche.
Molte opere saranno esposte fino al 16 febbraio al Musée de Montmartre, a Parigi. La mostra, intitolata Jacques Prévert, rêveur d’images, raccoglie oltre 150 tra fotografie, opere, disegni, litografie, manoscritti, film e oggetti. Il lavoro di una vita del poeta sognatore.
Prévert, amicizie e giochi di immagini
L’esposizione si propone di celebrare il centenario della nascita del movimento Surrealista. Chi meglio di Prévert può incarnarne lo spirito con la sua creatività debordante e sfaccettata?
Ci sono collaborazioni illustri, perché la creazione è questione d’amicizia: Pablo Picasso, Georges Braque, Joan Mirò tra gli altri. E poi una vena personale e inimitabile. Paroliere e autore di canzoni celebri, drammaturgo, intellettuale, Prévert gioca con le immagini. E ricrea una realtà nuova, onirica, piena di magia e umanità.
Prévert: i mondi onirici dei collages
Durante la lunga convalescenza in seguito a un incidente, nel 1948, Prévert si dedica all’arte del collage. Non smetterà per il resto della vita.
Celebri sono i suoi vagabondaggi nei mercatini dell’usato o presso i bouquinistes (i rivenditori di libri lungo la Senna) alla ricerca continua di vecchi giornali e album di tutti i generi. Forbici e colla fanno il resto. Nascono così i suoi mondi onirici: sui fogli di carta coabitano allegramente riproduzioni di pitture di Paolo della Francesca con immagini pubblicitarie tratte dai giornali in voga o dalle cartoline postali. Così Le Christ du Moulin Rouge del 1968 propone l’immagine sacra applicata sulle celebri pale del locale più famoso di Parigi, con cavalieri duellanti in primo piano e figurine di un’umanità d’altri tempi.
Prévert ridisegna la geografia di Parigi
Altre volte si diverte a ricreare i paesaggi parigini, ridisegnando la geografia urbana con una vena d’ironia che sembra inesauribile: trasloca la Basilica del Sacro Cuore sull’Ile Saint-Louis o il Moulin Rouge in piena campagna.
Oppure trasforma in arte la sua stessa vita: ogni giorno prende l’abitudine di disegnare su un foglio di carta un grande fiore colorato. Tutt’intorno annota i suoi incontri: ci sono nomi illustri e vere celebrità come Robert Doisneau, Edith Piaf, Jean Gabin, ma anche il toelettatore o il veterinario del fedele cane Ergé. Così è il mondo di Prévert, fatto di innamorati che si baciano in piedi contro le porte della notte. E di sogni sognati in pieno giorno.
La mostra, curata dalla nipote Eugénie Bachelot Prévert e dalla responsabile della conservazione del Musée de Montmartre Alice St. Legé, è visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 18.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Jacques Prévert: una mostra a Parigi dei suoi collages onirici
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