In occasione della Giornata internazionale del bacio rileggiamo I ragazzi che si amano, nell’originale francese Les enfants qui s’aiment, la celebre poesia di Jacques Prévert scritta nel 1945.
La lirica è contenuta nella raccolta Spectacle, pubblicata nel 1951, ed è costruita in modo peculiare come un calligramma: una forma di “poesia visuale” basata su una specifica disposizione tipografica delle parole, in assenza totale di punteggiatura.
Una “poesia da vedere”, dunque, che tuttavia non manca di coinvolgere tutti i sensi nella lettura: Prévert costruisce il testo in versi liberi, senza punteggiatura, con l’intento preciso di suscitare un’emozione crescente. Soltanto un poeta surrealista poteva d’altronde tentare di analizzare un soggetto sfuggente come il rapporto dell’amore con la realtà.
I ragazzi che si amano racconta la bellezza abbacinante del primo amore, dotato di una purezza assoluta, di un potere quasi trascendente.
L’amore raccontato da Prévert è un’esperienza totalizzante e si esprime attraverso quel bacio che appare come una sfida al mondo, al suo carico di rabbia, invidia, frustrazione. Il bacio descritto dal poeta francese è dotato di un valore taumaturgico, riesce ad annullare gli amanti nella dimensione perfetta del loro amore, allontanando ogni sentimento negativo come un sole che sorge scacciando la notte.
Scopriamo testo, analisi e commento della poesia.
I ragazzi che si amano di Jacques Prévert: testo
I ragazzi che si amano si baciano in piedi
Contro le porte della notte
E i passanti che passano li segnano a dito
Ma i ragazzi che si amano
Non ci sono per nessuno
Ed è soltanto la loro ombra
Che trema nel buio
Suscitando la rabbia dei passantiLa loro rabbia il loro disprezzo le loro risa
la loro invidia
I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Loro sono altrove ben più lontano della notte
Ben più in alto del sole
Nell’abbagliante splendore del loro primo amore.
I ragazzi che si amano di Jacques Prévert: analisi
Jacques Prévert compone I ragazzi che si amano seguendo uno schema metrico non tradizionale: tredici versi liberi, senza rime, totalmente privi di punteggiatura, dislocati secondo una disposizione visiva peculiare che ne definisce il ritmo.
Il risultato è una poesia melodica dal forte impatto visivo: ancora una volta Prévert è capace di unire la professione di sceneggiatore al proprio talento di poeta. La poesia I ragazzi che si amano può essere vista come un cortometraggio e, al contempo, cantata come una canzone.
Il tema del componimento è l’amore giovane che viene visto soprattutto nel suo rapporto atipico con la realtà. Il primo amore infatti sembra vivere in una dimensione altra, trascendente, che non segue le regole del mondo. La lirica si gioca essenzialmente sul contrasto tra i due soggetti coinvolti: i ragazzi innamorati e i passanti.
Il bacio tra i due giovani sembra una specie di incantesimo che è in grado di annullarli, trasportandoli in un luogo paradisiaco. Il bacio ha luogo, non a caso, “contro le porte della notte”: un’espressione che può essere letta come una metafora, vi si può cogliere infatti un riferimento alla mentalità chiusa dei passanti e degli adulti che guardano con disprezzo alle manifestazioni d’amore.
L’amore tra i ragazzi è infatti trasparente, sincero, non conosce vergogna né pudore ed è proprio questo ardore che suscita la rabbia - e soprattutto l’invidia - dei passanti che si sentono esclusi e quasi insultati da quella passione.
La poesia è divisa in due strofe che sembrano essere speculari l’una all’altra, mostrandoci le due facce dell’amore: da un lato la passione giovanile, totalizzante e disinteressata, dall’altro l’amore adulto che non conosce più quel genere d’abbandono.
Il parallelismo insistito sui termini notte/giorno aiuta a riflettere la dimensione del tempo: i due amanti sono al di sopra del tempo, sembrano vivere nella dimensione assoluta del loro primo amore.
Nell’incisivo verso finale Prévert si serve dell’espediente retorico del pleonasmo per esprimere l’aspetto totalizzante dell’amore giovanile:
Nella chiarezza abbagliante del loro primo amore
afferma, condensando in una sola frase una felicità inscalfibile, eterea, trascendente, che appartiene solo ai due amanti. L’amore sembra esistere al di fuori del mondo, in una dimensione spirituale, in un tempo altro che riluce nell’eterno splendore di un bacio.
I ragazzi che si amano di Jacques Prévert: commento
Jacques Prévert ci presenta l’amore giovane come un sogno, ma al contempo come un atto di ribellione. Il bacio tra i due ragazzi si pone in perfetta contrapposizione a un mondo malvagio, spesso malato di invidie, gelosie, rancori. L’amore dei giovani sembra sfidare ogni male, ponendosi al di sopra di tutto: è la loro unione a fare da scudo, a difendere una pretesa di felicità costantemente minacciata.
Ne è dimostrazione l’amore adulto, che ha già conosciuto la delusione, e allora guarda con una forma di disprezzo o di invidia i due ragazzi. Prévert fonda l’intera lirica su questa contrapposizione, tuttavia prende le difese dei due giovani, del loro amore puro, sincero, scanzonato, che non conosce sotterfugi né tradimenti.
Tramite il componimento il poeta francese sembra voler tutelare quella felicità pura e rara associata al primo amore che si verificherà una sola volta nella vita. L’ultimo verso pare racchiudere i due amanti in una dimensione quasi divina, paradisiaca, capace di andare oltre il tempo e, dunque, anche oltre la morte.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “I ragazzi che si amano” di Jacques Prévert: la poesia sul bacio che sembra sfidare il mondo
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