La carta da parati gialla e altri racconti
- Autore: Charlotte Perkins Gilman
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2024
Brevi racconti con protagoniste le donne che delineano una delle scrittrici più importante della fine dell’Ottocento per l’idealismo femminista; i suoi scritti sono stati un manifesto personale delle sue idee, e la sua vita non convenzionale un modello per le generazioni a venire. L a carta da parati gialla e altri racconti (Lorenzo de Medici Press, 2024, traduzione di Kristi Veseli) è l’opera letteraria più conosciuta di Charlotte Perkins Gilman, scrittrice, sociologa, poetessa ed economista statunitense.
Al centro della trama dei racconti sono descritti e narrati alcuni periodi difficili propri dell’autrice, esperienze di sofferenza per un’intellettuale qual era, che la sconcertarono a tal punto da divulgare la sua vicenda personale affinché la donna nell’allora società americana avesse un ruolo differente.
La carta da parati gialla venne scritto in soli due giorni e narra l’angosciante esperienza di una giovane donna dopo la nascita della figlia. Entrata in depressione post-partum, definita all’epoca una nevrastenia, venne condotta in una casa di riposo dove l’avrebbero curata. Isolata secondo le direttive del medico curante, confinata nella camera da letto, le venne vietata qualsiasi attività intellettuale.
Una donna privata non solo della sua libertà e della sua arte, ma anche della sua identità, scrive Kristi Veseli nella prefazione al libro; ridotta a un involucro chiuso in una stanza come Bertha Mason in Jane Eyre, ne uscirà, come Gregor Sansa ne La Metamorfosi, trasformata.
Charlotte amava la sua libertà, andava avanti da sola e in maniera indipendente nelle scelte della sua vita. Amava le sue abitudini, la sua casa, stare con gli amici quando lo desiderava; era una donna impavida e forte che confidava nelle opportunità che le si presentavano.
Nacque nel Connecticut nel 1860 ed ebbe una vita, fin dall’infanzia, segnata da eventi drammatici: la perdita di un fratello e l’abbandono da parte del padre che fu determinante nella sua educazione e formazione, consigliandole i libri da leggere. Socialista, femminista, divenne portavoce del movimento e nel 1909, fondò il giornale “The Forerunner.” Era animata dal desiderio di diffondere le sue idee sui diritti delle donne e del ruolo della donna nella società. Quando le venne diagnosticato il tumore al seno, dopo i tentativi vani per la guarigione, si suicidò rivendicando il suo diritto di scegliere in autonomia come morire.
La protagonista de La carta da parati gialla, nella dimora coloniale, isolata e con un giardino che faceva pensare ai luoghi inglese, continuò a scrivere di nascosto nonostante le fosse stato proibito. La stanza dove era rinchiusa aveva un odore forte, una sola finestra con le sbarre e quella carta da parati dal colore ripugnante.
“Questa carta mi guarda come se sapesse della perversa influenza che ha su di me! Dietro quel decoro esterno, ci sono figure sfocate che ogni giorno diventano più nitide. “
E la donna nascosta sotto la carta da parati, come le tante donne imprigionate, diverrà capace alla fine del racconto di liberarsi dalle imposizioni della società maschile, di riprendersi i suoi spazi vitali e la libertà, reclusa tra le mura della stanza.
La scrittura divenne la sua fuga, il suo lavoro, nel quale, come scriverà, risiedevano gioia, crescita e impegno. Dalle difficoltà delle donne di trovare i loro spazi nasceranno gli altri racconti. Di Julia, una madre sensibile e dei suoi nervi dopo aver trascorso molte nottate in bianco per il pianto del bambino: per il suo adorato marito aveva rinunciato al sogno di diventare una grande musicista. E il racconto di Mollie, graziosa, piccola, affascinante, estrosa, moglie amorevole e madre devota con il desiderio, nel cuore e nell’anima, di essere un uomo, un vero uomo. E il racconto di Polly, la ragazza molto bella, dall’animo romantico, buona come il pane, con una lunga parrucca rossa e grandi occhiali tartarugati, in viaggio con la sorella in uno scompartimento privato, e delle conversazioni che origliavano di chi saliva in carrozza.
“ Il meraviglioso modo in cui le persone mettono a nudo i loro cuori sui tram, sui vagoni a vapore, o sulle sedie a sdraio, mi ha sempre affascinata.”
Contro la cultura patriarcale dell’epoca, con la sua presa di coscienza la nostra scrittrice immaginava altre possibilità per le donne oltre ai ruoli di mogli e madri.
“Alla donna non solo veniva assegnato un ruolo sociale che la rinchiudeva nella sua casa, ma ci si aspettava anche che le piacesse, che fosse allegra e allegra, sorridente e di buon umore.”
Questo era uno dei testi che Charlotte Perkins Gilman scrisse alla fine dell’Ottocento nel suo trattato Women and Economics: la donna ha diritto tanto quanto l’uomo alla sua indipendenza economica.
Un testo moderno e attuale nella nostra cultura e nelle dinamiche politiche di oggi. Come lo è stata ed è la sua narrativa, di denuncia per tutte le ingiustizie costrette a subire, evidenziando la speranza, il coraggio e i desideri delle donne.
La carta da parati gialla: e altri racconti
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