

Oggi, 14 febbraio, nella giornata di San Valentino che tutti gli innamorati vivono come la loro festa, abbiamo scelto di rileggere La notte prende in segreto di Rainer Maria Rilke, una tenera poesia d’amore che distilla in toccanti versi i sentimenti e le emozioni di un estasiato amante.
Poche sillabe, poche battute essenziali quelle che Rilke usa qui per tratteggiare, come un impressionista, una situazione di soffusa intimità, dove il respiro scandisce le ore di una notte dolcissima e sensuale, nella quale la fisicità dei corpi si dissolve presto, per cedere il passo a un’interiorità tutta tesa ad abbandonare la sua prospettiva individuale, per espandersi e trascolorare nell’eternità.
Riscopriamo, allora, insieme il testo e il significato di questa poesia d’amore di Rainer Maria Rilke.
Die Nacht holt heimlich durch des Vorhangs Falten: il testo originale tedesco
Die Nacht holt heimlich durch des Vorhangs Falten
aus Deinem Haar vergeßnen Sonnenschein.
Schau, ich will nichts, als Deine Hände halten
und still und gut und voller Frieden sein.Da wächst die Seele mir, bis sie in Scherben
den Alltag sprengt; sie wird so wunderweit:
an ihren morgenroten Molen sterben
die ersten Wellen der Unendlichkeit.
La notte prende in segreto di Rainer Maria Rilke: la traduzione italiana della poesia
La notte prende in segreto dai tuoi capelli
dimenticati riflessi tra le pieghe della tenda.
Guarda, desideravo soltanto le tue mani tra le mie
e quiete e silenzio e in me profonda pace.Così la mia anima s’accresce e spezza in mille
schegge la monotonia dei giorni; e si fa immensa:
sul suo molo al chiarore dell’alba
muoiono le prime onde dell’eternità.
Storia della poesia La notte prende in segreto di Rilke
Il linguaggio, le immagini che il poeta delinea, talvolta in modo più sfumato ed evanescente, talvolta più limpidamente, l’abilità nel condensare in due brevi strofe percezioni tanto profonde, lascerebbero supporre un’arte consumata eppure Rilke, quando scrive questa lirica, è poco più che un ragazzo.
Lo testimonia chiaramente il sentimento cantato, che nella sua purezza adamantina assume dei connotati metafisici, ma lo conferma anche il periodo a cui risale questa lirica: La notte prende in segreto appartiene, infatti, alla raccolta Avvento, pubblicata nel 1897.
Dopo le prime infruttuose esperienze formative in Austria, in un’accademia militare e in un istituto commerciale, Rilke era rientrato nella città natale, Praga dove, grazie a una rendita mensile assicuratagli dallo zio, era riuscito in tempi brevissimi a diplomarsi nel locale ginnasio. Dal 1895, quando già aveva pubblicato alcune poesie e un racconto autobiografico, seguì corsi universitari di lettere, filosofia e giurisprudenza, prima a Praga, poi a Monaco. In entrambe le città era aveva frequentato circoli culturali e poeti ma fu nella città bavarese che incontrò, nel maggio del 1897, Lou Andreas von Salomè, la donna con la quale visse la sua relazione più intensa e con la quale intrattenne fino alla fine dei suoi giorni una fitta corrispondenza epistolare. Alla fine dello stesso anno un editore di Lipsia pubblicava la raccolta Avvento.
Non possiamo affermare con certezza – data l’assenza di una dedica – se La notte prende in segreto sia destinata alla conturbante dama russa che tanto ascendente ebbe sul guardingo Rilke; possiamo però collocare il componimento in una fase aurorale della sua produzione poetica: il poeta in questi anni si orienta verso l’essenza dei sentimenti senza però riuscire ancora a tematizzare compiutamente quell’anelito spirituale che diventerà la sua cifra più compiuta.
Scrive Rilke, in una delle Lettere a un giovane poeta:
“descriva le sue tristezze e aspirazioni, i pensieri effimeri e la fede in una bellezza qualunque; descriva tutto questo con intima, sommessa, umile sincerità, e usi, per esprimersi, le cose che le stanno intorno, le immagini dei suoi sogni e gli oggetti del suo ricordo.
Se la sua giornata le sembra povera, non la accusi; accusi sé stesso, si dica che non è abbastanza poeta da evocarne le ricchezze; poiché per chi crea non esiste povertà, né vi sono luoghi indifferenti o miseri”.
Analisi e significato della poesia La notte prende in segreto di Rilke
In La notte prende in segreto, come in molte altre poesie giovanili, si configura uno scenario incerto, onirico, serpeggia l’inquietudine, affiorano moti dell’animo e vaghi presentimenti; mentre le cose sembrano assumere una vita propria, il divino appare solo fugacemente, in un orizzonte indistinto.
È nella languida atmosfera notturna (v. 1) che si intrecciano i destini degli amanti cantati da Rilke, come, delicati e sinuosi, si intrecciano i raggi della luce lunare ai capelli di una donna che il poeta rende quasi presente e viva alla nostra vista: è la vita stessa che ci si mostra nelle sensazioni che, ora, egli si appresta a descrive.
È Rilke stesso a chiedere attenzione – al lettore o, forse, all’amata che in quel momento giace in un sonno inconsapevole –, a portare chi lo ascolta in una dimensione dove il tempo si annulla e sono le percezioni più effimere a smuovere e sollecitare il corpo, a esibire l’interiorità del poeta, appagato per aver accolto le mani della donna in un tenero intreccio (v. 3), pacificato in una quiete dove il silenzio lo immaginiamo interrotto solo dai respiri degli amanti e da infinite carezze, mentre tutto il mondo intorno pare quasi annullarsi (“soltanto”) in una distanza profondissima.
La fisicità dell’incontro, la complicità degli amanti che si cullano l’un l’altra, dischiude una dimensione ancor più intima e fondamentale: il poeta tematizza ora – nella seconda strofa – una fenomenologia della sua anima, contemplata dall’io lirico come se fosse altro da sé. È la pienezza di un sentimento intenso, impetuoso (“s’accresce” v. 5, “si fa immensa” v. 6) a mostrarsi come il tratto più distintivo di un amore che la notte cela nei suoi silenzi, che vibra tra le labbra socchiuse: è solo questa magia che riesce a scuotere il poeta e a frantumare l’opprimente monotonia di una realtà scialba e ripetitiva (v. 6).
Rilke ha il dono non comune di renderci partecipi di ciò che prova, qui soprattutto grazie alla potente metafora finale: è la vita veramente vissuta, quella che annulla il tempo e si fa eternità, il dono più prezioso che questo suo sentimento, straripante come un’onda che si infrange nella sua anima, gli reca.
È solo un momento destinato a sfumare (“muoiono” v. 8) e a disperdersi nel chiarore dell’alba, ma tanto basta per esaltare un’esperienza soggettiva e individuale che molti, però, almeno in rari momenti, possono dire di aver sperimentato. È stato solo l’incanto di una notte, accarezzato nel silenzio e scrutato nell’interiorità, ma non serve altro per avere la certezza di aver vissuto davvero.
Analisi metrica e stilistica della poesia
La notte prende in segreto di Rainer Maria Rilke si compone di due strofe di versi liberi, ciascuna di soli quattro versi. La lirica è contrassegnata da un ritmo calmo e melodioso – grazie alle assonanze e alle consonanze – che ben si adatta al tema amoroso e alla condizione pacifica degli amanti.
Se il linguaggio, abbastanza semplice, rende adeguatamente la vicinanza e l’intimità degli amanti, le metafore e le immagini astratte ed evocative (“prime onde dell’eternità” v. 8) tratteggiano un’esperienza che trascende la quotidianità dell’amore e, per l’alta carica emotiva, pare quasi mistica, rivelando non solo la profondità dei sentimenti descritti dall’io lirico ma anche la loro almeno parziale inesprimibilità.
Soprattutto nella seconda strofa possiamo cogliere lo spiccato valore simbolico di alcune immagini: il molo, ad esempio, allude a una condizione limite, a un luogo di confine dove il finito incontra l’infinito e la dimensione umana e terrena trova una connessione con l’eternità. Qui l’anima si eleva al di sopra del quotidiano e dell’ordinario, accede a un’esistenza superiore e trascende la sua individualità, anche se per un breve momento.
Il testo è arricchito da diverse figure retoriche:
- la metafora con cui si apre il componimento (v. 1) suggerisce che la notte si appropria di un bene intimo e prezioso, e sottolinea il mistero che circonda la situazione descritta;
- Nel verso 3 ci troviamo di fronte a un anacoluto che rompe la regolarità sintattica della frase ed enfatizza l’urgenza del sentimento, la necessità impellente di descriverlo e comunicarlo al lettore;
- L’antitesi (“s’accresce e spezza” v. 5) oppone l’idea di crescita a quella di rottura ed evidenzia così il conflitto tra la vita quotidiana e un’esperienza intensissima e straordinaria;
- Nell’ultimo verso, infine, è presente una personificazione: il poeta attribuisce (“muoiono”) caratteristiche umane alle onde: rende così il passaggio lirico dal tempo all’eternità e la profondità esistenziale dell’evento.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “La notte prende in segreto”: una poesia d’amore di Rilke da leggere a San Valentino
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