A cinquant’anni dalla morte, Le Corbusier è celebrato al Beauburg, a Parigi, con una mostra d’eccezione e 17 dei siti da lui progettati diventano Patrimonio Unesco, interessando un arco di 50 anni di attività. Tra di essi: la Cité radieuse di Marsiglia, il Complexe di Capitole a Chandigarh in India; il National Museum of Western Art di Tokyo; Casa Curutchet a La Plata, Argentina.
Le Corbusier è uno dei maggiori rappresentanti dell’architettura del ‘900, esponente di spicco del Movimento Moderno e del Brutalismo. Le sue concezioni sono state rivoluzionarie e ancora oggi molte sue realizzazioni sono ritenute controverse, dal momento che la sua progettazione è frutto di un atteggiamento visionario che lo ha portato a creare nuovi modelli di abitazioni e alla realizzazione di rivoluzionari elementi d’arredo. Le Corbusier, il cui nome d’origine è Charles-Édouard Jeanneret-Gris, gioca anche con le parole e, dal vezzeggiativo usato dagli amici Le Corbù, assonante col francese corbeau che significa corvo, con autoironia accompagna spesso la firma con lo schizzo di una testa di corvo.
Le Corbusier non è stato solo un grande architetto, è stato un teorico, che ha scritto pagine fondamentali non solo per la costruzione di edifici ma anche per lo sviluppo della coscienza e della storia dell’architettura e del territorio. Tra i libri più significativi: “La Carta di Atene” che è il documento realizzato nel 1933 sul Patris II, in viaggio da Marsiglia ad Atene, a compendio del IV Congresso Internazionale di Architettura Moderna (CIAM). La prima edizione della “La Carta di Atene” è del 1938, in Italia è tradotta e pubblicata per la prima volta nel 1960.
Nel 1920 fonda la rivista L’Esprit nouveau assieme al pittore Amédée Ozenfant. Nei primi anni della sua carriera scrive libri fondamentali per la storia dell’architettura moderna: “Plan pour une ville contemporaine de 3 millions d’habitants”, 1922; il libro “Verso una Architettura” (“Vers une architecture”), 1923; “L’Arte decorativa” (“L’art décoratif d’aujourd’hui”), 1925; “L’Urbanistica” (“Urbanisme”), 1925.
I libri scritti da Le Corbusier sono tantissimi e qui se ne ricordano solo alcuni, come: “Quando le cattedrali erano bianche. Viaggio nel paese dei timidi”, pubblicato per la prima volta in Italia nel 1975 (del 1937 l’originale in francese), “La Casa degli uomini” del 1975 (del 1942 quella francese), “Maniera di pensare l’urbanistica” del 1965 (del 1945 quella francese), “Il Modulor + Modulor 2” del 1973 (in francese del 1950), ecc. Tra i suoi libri particolarmente interessante è “Maniera di pensare l’urbanistica” in cui sono riassunte le sue meditazioni del periodo della guerra e che sono indirizzate alla ricostruzione, con idee che hanno rivoluzionato il modo di pensare e di vivere del mondo moderno.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Le Corbusier, trattatista dell’architettura moderna
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