Presidiano la Senna da 450 anni, tanto da diventare parte integrante del paesaggio urbano di Parigi. Sono sopravvissuti alla Rivoluzione Francese, a due conflitti Mondiali e di recente alla crisi economica e al Covid. Eppure le Olimpiadi del 2024 potrebbero risultare fatali per i bouquinistes: i librai dell’usato con vista fiume sono a rischio sfratto, seppure temporaneo. Obiettivo: liberare spazi per la cerimonia di inaugurazione dei Giochi di Parigi in programma per il 26 luglio 2024.
La notizia diffusa dalla stampa internazionale ha già scatenato la protesta di lettori e appassionati. E gli interessati promettono: non ci spostiamo.
Chi sono i bouquinistes: librai tutto l’anno, feste comprese
La decisione dell’amministrazione comunale potrebbe arrivare già a fine agosto. In ballo ci sono diverse ipotesi: smantellare parte dei novecento cassoni di metallo verde che occupano le due rive del fiume tra Notre Dame e l’Ile Saint Louis, offrendo loro una ristrutturazione a spese del municipio o una nuova postazione su un piazza del centro; limitare gli orari di apertura; o lasciarli dove sono.
Di sicuro c’è che Parigi non sarebbe la stessa senza di loro. Almeno per i tanti appassionati lettori e collezionisti che si regalano una visita alle postazioni colorate alla ricerca di pezzi unici e occasioni ghiotte: migliaia i libri in vendita, tutti rigorosamente usati e più o meno antichi. E poi stampe, monete, medaglie, francobolli, cartoline. Niente souvenir o quasi.
Perché essere bouquinistes è prima di tutto questione di passione. Aperti tutto l’anno, feste comprese, sono un punto di riferimento e un’aggiunta di fascino dal tocco un po’ retrò alla città.
I librai del Lungosenna: una tradizione che attraversa la storia
I librai del Lungosenna sono più di duecento e di resistenza se ne intendono: la storia ha provato più volte ad allontanarli.
Compaiono per la prima volta a fine Cinquecento e nel Seicento ottengono la qualifica di venditori ambulanti, ma vengono scacciati perché accusati di vendere pamphlet politici o religiosi.
Solo a fine Ottocento ottengono il diritto di lasciare la mercanzia nei cassoni di ferro. Fino al riconoscimento ufficiale nel 1901 con la norma che ne sancisce l’esistenza: i cassoni, recita, vanno uniformati e devono essere tutti color verde, nella stessa tonalità della metropolitana di Parigi.
Sarebbe un peccato non trovarli al loro posto per Parigi 2024.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I librai parigini a rischio sfratto dal Lungosenna in vista delle Olimpiadi 2024
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I Librai del Lungosenna non si toccano, vanno lasciati li, ne hanno il diritto, la Storia glielo dà.
I Librai del.Lungosenna non si spostano, sarebbe un sacrilegio!!!