La prima è stata la libreria Hoepli di Milano: in una calda giornata d’agosto un cliente anonimo ha svuotato la vetrina comprando tutti i libri in esposizione. La notizia ha fatto il giro dei quotidiani nazionali, tra curiosità e sorpresa. Oggi, grazie alla rete, il fenomeno è in crescita e punta a salvare le librerie indipendenti in una vera e propria azione di resistenza culturale che parte dai consumatori. Con una novità: non è il caso di essere milionari per svuotare una vetrina accaparrandosi un tesoro in volumi. Basta fare squadra.
L’idea ha trovato radici e casa in un profilo Instagram intitolato, appunto, Svuota la vetrina, nato grazie all’iniziativa di una redattrice di testi universitari, Daniela Nicolò, e di una libraia, Celia Manzi. Raccontata anche dai quotidiani La Nazione e La Repubblica, punta a promuovere l’acquisto dei libri e la passione della lettura, sostenendo soprattutto le piccole realtà. In gergo si chiama flashmob, nella realtà è un vero e proprio movimento di massa. E sembra funzionare.
Da Milano a Prato: tutte le vetrine delle librerie svuotate
Dopo la Hoepli è toccato in settembre a i Baffi di Milano, in un crescendo che va da Osimo, in provincia di Ancona, a Pomigliano d’Arco e Prato. I post Instagram raccontano ogni tappa di una moda che si diffonde, coinvolgendo lettori e librerie che esibiscono con orgoglio espositori vuoti e l’ormai tradizionale cartello che annuncia l’avvenuto raid: ad oggi sono nove le vetrine svuotate.
Insegnanti, gruppi di lettura, scolaresche si accordano e organizzano vere e proprie spedizioni finalizzate a svaligiare la libreria preferita, dividendosi pacificamente il bottino. E offrendo un sostegno concreto ad esercenti e piccole realtà editoriali. Il sogno? Girare per le città del mondo e vedere le vetrine delle librerie tutte vuote.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Svuota la vetrina in libreria: l’Hoepli di Milano non è la sola
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