Non solo film, musica e serie tv: ogni anno a causa della pirateria digitale il settore editoriale subisce un danno economico stimato di 528 milioni di euro. Scaricare libri illegalmente è, purtroppo, sempre più semplice: la disponibilità di titoli presenti online è vastissima e, per ottenerne uno nel formato desiderato, è sufficiente un click.
Su istanza dell’Associazione Italiana Editori (AIE), l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha avviato un procedimento per violazione del diritto d’autore che ha immediatamente portato al blocco di 26 canali che distribuivano illegalmente sui canali Telegram una mole sterminata di edizioni digitali.
L’invito a tutti gli utenti è quello a non scegliere la strada più semplice (e illegale). Il fatto che un’opera si trovi su internet non significa che possa effettivamente trovarsi lì: i titoli distribuiti dai canali oggi chiusi erano ancora coperti dal diritto d’autore (che, ricordiamolo, scade solo dopo 70 anni dalla morte dell’autore).
Telegram e la pirateria
Oltre 350mila gli utenti coinvolti nel download illegale, sempre più semplice e sempre più diffuso, specialmente su Telegram. Quasi un quarto del materiale scaricato illegalmente, infatti, è veicolato dalla piattaforma di comunicazione social. Una scelta furba, se si considera che l’attività di contrasto della pirateria è messa in difficoltà dal completo anonimato dei gestori dei canali e dalla facilità di creare un sistema di rimandi alternativi al materiale.
Nonostante questo, Telegram è stato pronto a intervenire, collaborando con AGCOM, bloccando in meno di 24 ore i canali segnalati e adeguandosi alla richieste AIE.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Libri scaricati illegalmente: chiusi 26 canali Telegram
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