Men on the Moon. An american history
- Autore: Stefano Cavina
- Genere: Scienza
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2018
Il 2019 è l’anno della Luna, il secondo in mezzo secolo, perché ricorre il cinquantenario dello sbarco dell’uomo sul satellite, nel Mare della Tranquillità, il 21 luglio 1969 (20 luglio per gli americani, considerato il fuso orario). A quell’evento e all’anniversario, il giornalista scrittore e grande esperto di astronautica Stefano Cavina ha dedicato un importante libro fotografico, Men on the moon. An american history, un album formato 29,7×21, pubblicato dalle Edizioni Moderna di Ravenna nel dicembre 2018 (216 pagine 45 euro), con il patrocinio del Comune romagnolo e il contributo di numerosi istituti di credito del Ravennate.
Con un testo bilingue, è dedicato “come grato ricordo” alle centinaia di migliaia di persone che hanno lavorato al progetto lunare Apollo, per realizzare un sogno antico come l’uomo. Quel programma spaziale statunitense seguiva – nella sfida alla Russia per il progresso cosmonautico - i progetti Mercury e Gemini. Dalla fine degli anni ‘50 del 1900, avevano prima messo a punto razzi e vettori per il lancio delle navicelle spaziali d Cape Canaveral, oggi Kennedy Space Center e poi inviato i primi uomini oltre il campo gravitazionale terrestre.
Apollo prese il via, infatti, appena pochi giorni dopo il successo della missione Mercury 3, che aveva consentito all’astronauta Alan Shepard il primo volo suborbitale USA.
Dal 1961 al 1975, le missioni Apollo sono state trentatré, ben trenta riuscite avendo fatto segnare solo un insuccesso parziale (Apollo 6) e due totali (Apollo 1 e Apollo 13). Il primo lancio con un equipaggio di tre astronauti avvenne nel 1967 (Apollo 7). Nel 1968 Apollo 8 realizzò il primo volo umano con orbita intera intorno alla Luna. Qualche mese più tardi, Apollo 9 effettuò il primo test di volo umano sul modulo LEM, che sarebbe stato impiegato per il ritorno nell’orbita terrestre dal suolo lunare. A maggio del 1969, Apollo 10 testò il LEM in orbita intorno al satellite.
Il 21 luglio 1969, Neil Armstrong e Buzz Aldrin misero piede sulla statio tranquillitatis (per primo il capo spedizione: “un piccolo passo per l’uomo un grande passo per l’unità”), dov’erano allunati. La missione venne seguita da altre sei con allunaggio, per un totale di dodici uomini che hanno passeggiato sulla Luna e prelevato sassi e polvere, da analizzare con estrema cautela una volta sulla Terra, per evitare contaminazioni.
Non si prendano il programma Apollo e l’intera campagna astronautica come un progetto perfetto e senza rischi ed incognite. Tutto era inedito. Apparecchiature, strumenti, tecniche funzionavano alla perfezione solo in teoria e nelle simulazioni. Andavano perciò pazientemente collaudate. Si entrava inoltre nello spazio profondo, uscendo dal “giardino attorno a casa”, come Cavina chiama l’atmosfera terrestre. Si oltrepassava in particolare la protezione delle Fasce di Van Allen, che schermano la Terra del vento solare e dalle radiazioni cosmiche.
Era tutt’altro che scontato, poi, come arrivare sulla Luna. Fin dall’inizio degli anni Sessanta, si discusse se farlo con un lancio diretto, come aveva immaginato lo scrittore Jules Verne, oppure spedire più missili e costruire qualcosa in orbita, come suggeriva von Braun. Il professor Hubolt dovette lottare non poco per affermare la sua tecnica dei rendez vous nello spazio e del modulo per arrivare e tornare dalla Luna. Navicella spaziale e LEM dovevano agganciarsi in orbita e questo rendeva indispensabile sviluppare apparati da far funzionare alla perfezione del decimo di secondo. In compenso, il LEM risultava un sistema molto più economico e sicuro per l’allunaggio e il ritorno.
Cavina propone alcune delle più belle immagini a colori scattate dagli astronauti sulla Luna. Ha potuto contare sul favore dell’Ufficio storico dell’Agenzia spaziale americana: la NASA lo classifica tra le opere più interessanti e ben confezionate pubblicate nel cinquantenario del primo passo sulla Luna.
Il ravennate è del resto non solo uno studioso appassionato di astronautica, ma viene considerato un punto di riferimento giornalistico nel settore. Cura mostre sull’esplorazione dello spazio, è componente della Planetary Society, consulente di trasmissioni televisive a tema e autore di numerosi lavori, uno dei quali gli è valso il premio letterario Vega, per i libri di aeronautica e aerospazio.
Grazie al programma, all’equipaggio di Apollo 11 e a tutti quelli che hanno lavorato ai progetti Space e Moon, gli Stati Uniti hanno vinto la corsa nel cosmo ingaggiata con l’Unione Sovietica, ma i tempi hanno portato oggi ad una collaborazione tra le Agenzie spaziali di vari Stati, che portano avanti progetti e missioni comuni, scambiandosi basi e tecnologie. Si sta realizzando quello che la fantascienza aveva anticipato da decenni: la conquista dello spazio è una sfida dell’umanità, non di un singolo Paese.
Ora tocca a Marte e alla costruzione di una base sulla superficie lunare. Cavina anticipa le linee operative delle missioni Orion, che guardano al futuro dell’uomo oltre l’orbita terrestre. Nel libro, la prima stagione dell’uomo sulla Luna è storia, ma diventa anche futuro. E non sarà fantascienza, ma una realtà ormai prossima.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Men on the Moon. An american history
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