La Guerra dell’arte è il significativo titolo della mostra che resterà aperta fino all’8 Aprile 2018 al convento della Magione di Palermo, nella quale si rivivono le gravi ferite dei bombardamenti alleati del 1943 sul capoluogo siciliano. Il più violento di essi fu quello del 9 Maggio: in quell’occasione fu devastata più della metà del centro storico monumentale tra cui alcuni dei più sfarzosi palazzi nobiliari, come pure chiese dall’indubbio valore artistico.
Attilio Albergoni, curatore della mostra, ha ricostruito con perizia, l’attenta e minuziosa opera di recupero parziale di questo immenso patrimonio artistico, compiuta successivamente dall’AMGOT, l’amministrazione militare alleata che resse le sorti della Sicilia dopo la guerra.
Un’operazione di indubbio valore storico e documentale, quella di Attilio Albergoni che è un appassionato studioso e cultore di questo travagliato periodo della storia, autore di numerose e valevoli opere. Tra le altre ha pubblicato “Palermo Images of Memory: 1937-1947 - Anthology of a Decade”, di cui è coautore con l’architetto Vincenzo Crisafulli. Nel dicembre 2006, ha inoltre pubblicato un libro interattivo CD-Rom “Guida alle postazioni militari e batterie anti aeree nel territorio di Palermo (1940-1943)”, storia delle roccaforti militari italiane durante il secondo conflitto mondiale.
La mostra La Guerra dell’arte ha avuto un notevole successo e la chiusura, programmata per il 28 Febbraio, considerato l’interesse mostrato in particolare dalle scolaresche, è stata posticipata all’8 Aprile 2018. Essa assolve infatti un notevole ruolo di informazione e di divulgazione, specie per le nuove generazioni che hanno una modesta conoscenza di quel periodo.
Nel percorso della mostra non sono esposte solamente immagini fotografiche ma si dà spazio anche alle memorie materiali (oggetti vari e documentazione) che, forse ancor più delle fotografie, trasmettono ai visitatori le angosce e lo sgomento di quei momenti.
Vi sono nella mostra distinte sezioni; quella che tratta dei lavori preventivi di messa in sicurezza e di protezione antiaerea del patrimonio artistico prima e durante la guerra, per poi passare a quella dedicata ai monumenti danneggiati. Successivamente viene descritta la fase di ricostruzione dei monumenti, buona parte della quale venne effettuata con contributi americani.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Mostra «La Guerra dell’arte» a Palermo
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