Il 19 luglio 1992 moriva Paolo Borsellino, un grande uomo e un immenso magistrato italiano che si è battuto con coraggio nella lotta contro la mafia. Vogliamo ricordarlo oggi, nella data del suo anniversario di morte, con le sue frasi più belle. Paolo Borsellino moriva in questo giorno 31 anni fa, assassinato da Cosa nostra nella strage di via D’Amelio assieme a cinque agenti della sua scorta: Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Paolo Borsellino viene spesso ricordato insieme al suo inseparabile collega e amico Giovanni Falcone, assassinato nella Strage di Capaci.
Paolo Borsellino e Giovanni Falcone sono considerati un potente simbolo di lealtà, coraggio e dignità nella lotta alla mafia in Italia e a livello internazionale.
Paolo Borsellino: una vita dedicata alla giustizia
Nato a Palermo il 19 gennaio 1940 da genitori sono farmacisti, studia sempre sodo e si iscrive presso la facoltà di Giurisprudenza di Palermo. Dopo la carriera universitaria si prepara per il concorso in magistratura che supera nel 1963.
Nel 1965 è uditore giudiziario presso il tribunale civile di Enna; nel 1967 diventa Pretore a Mazara del Vallo; nel 1975 viene trasferito al tribunale di Palermo ed entra all’Ufficio istruzione processi penali. Negli anni ’80 entra a far parte del pool che comprende quattro magistrati: Falcone, Borsellino e Barrile lavorano uno a fianco all’altro, sotto la guida di Rocco Chinnici.
Il clima e la tensione nei mesi in cui si svolge la preparazione del Maxiprocesso sono insopportabili e iniziano gli attentati, uno più terribile dell’altro.
Il senso del dovere in Borsellino, nei confronti della sua famiglia e del suo Paese, è altissimo.
Paolo Borsellino viene assassinato da Cosa nostra il 19 luglio 1992. Vogliamo ricordarlo oggi con alcune delle sue frasi più belle, che infondono ancora oggi coraggio.
Le frasi più belle di Paolo Borsellino
- È bello morire per ciò in cui si crede; chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.
- Politica e mafia sono due poteri che vivono sul controllo dello stesso territorio: o si fanno la guerra o si mettono d’accordo.
- La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.
- Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia, la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri.
- Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura, altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.
- Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.
- Giovanni, ho preparato il discorso da tenere in chiesa dopo la tua morte: "Ci sono tante teste di minchia: teste di minchia che sognano di svuotare il Mediterraneo con un secchiello; quelle che sognano di sciogliere i ghiacciai del Polo con un fiammifero; ma oggi signori e signore davanti a voi, in questa bara di mogano costosissima, c’è il più testa di minchia di tutti... Uno che aveva sognato niente di meno di sconfiggere la mafia applicando la legge.
- Palermo non mi piaceva, per questo ho imparato ad amarla.
- Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.
- La sensazione di essere un sopravvissuto e di trovarmi, come viene ritenuto, in estremo pericolo, è una sensazione che non si disgiunge dal fatto che io credo ancora profondamente nel lavoro che faccio, so che è necessario che lo faccia, so che è necessario che lo facciano tanti altri assieme a me.
- La paura è umana, ma combattetela con il coraggio.
Qual è quella che vi ispira di più e da quale secondo voi si può trarre un grande insegnamento? Vi aspettiamo come sempre nei commenti.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Paolo Borsellino: le frasi più belle del magistrato ucciso il 19 luglio 1992
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