Pensioni scuola: a pochi giorni dalla notizia di un aumento dell’età pensionabile nel 2019 a causa dei dati dell’Istat che evidenziano un innalzamento della speranza di vita, torna in primo piano la lista delle professioni usuranti e nel comparto scuola gli unici ad essere inclusi sono le maestre della scuola dell’infanzia e dei nidi.
Spesso nel settore ci si è interrogati sul perché di quest discrepanza di trattamento e a rispondere c’è il post su Facebook di Marco Campione, uno dei componenti della segreteria tecnica della ministra Valeria Fedeli.
Come riportato anche da Tecnica della scuola, leggendo questo post le motivazioni di questa scelta potrebbero sembrare diverse da ciò che si pensa.
Professioni usuranti: la lista
La lista delle professioni usuranti, dunque, stabilisce quali categorie abbiano diritto ad andare in pensione anticipatamente, ottenendo uno sconto di 3 anni e 7 mesi.
Questo provvedimento, introdotto con la Legge di Bilancio 2017, consentirà a chi svolge questo tipo di professione (ma anche a persone che possiedono altri tipi di requisiti) di andare in pensione con 30/36 anni di contributi versati, all’età di 63 anni.
Tra i professionisti che svolgono attività gravose, compaiono anche maestre e maestri di asilo nido e scuola dell’infanzia, ma non gli insegnanti di altre categorie.
Di seguito vi riportiamo la lista completa:
- Addetti alla concia di pelli e pellicce;
- Addetti ai servizi di pulizia;
- Addetti spostamento merci e facchini;
- Conducenti di camion o mezzi pesanti;
- Macchinisti e personale viaggiante;
- Guidatori di gru o macchinari di perforazione nei cantieri;
- Infermieri o ostetriche che operano su turni;
- Maestre/i di asilo nido e scuola dell’infanzia;
- Operai edili;
- Operatori ecologici;
- Personale che accudisce i non autosufficienti.
Questa scelta ha suscitato la dura reazione del mondo della scuola, da cui sono arrivate richieste forti affinché la professione dell’insegnante nel suo complesso venga inserita all’interno di questa lista.
Se è vero, infatti, che per docenti della scuola dell’infanzia e del nido può diventare gravoso svolgere questa professione oltre i 63 anni, è anche vero che questa situazione riguarda tutti i gradi di insegnamento.
Non molto tempo fa, al riguardo si è pronunciato Marco Campione, attraverso il suo profilo Facebook. Vediamo cosa ha scritto.
Ape social scuola: perché non vengono inclusi tutti i docenti?
La cosa più logica che si potrebbe pensare è che vengano inclusi solamente i docenti di materna e nidi per il fatto che accudire bambini molto piccoli può essere davvero faticoso per coloro che hanno superato una certa età, prevedendo il sollevamento di pesi e la necessità di riflessi pronti.
Dalle parole di Campione le cose sembrerebbero essere un po’ diverse, visto che nel suo post sembrerebbe ammettere che l’APe social è stata introdotta in questo tipo di categoria di insegnanti semplicemente per sfoltire le graduatorie (troppo piene a causa della sentenza del Consiglio di Stato che ha immesso nelle GAE i diplomati) e agevolare il turnover.
Benché il discorso nel suo complesso sia condivisibile, i motivi per l’ottenimento dell’APe social dovrebbero essere ben altri, gli stessi che caratterizzano tutta la categoria: il fatto che questa professione comporti un forte stress psico-fisico e per questo motivo dovrebbe essere considerata usurante.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Pensione, scuola: APe social solo a insegnanti materna e nidi. Qual è il vero motivo?
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