Poesia sarda estemporanea: cos’è?

Questa estate mi sono trovata per la prima volta ad assistere a una gara di poesia estemporanea sarda degli “Amici della poesia” di Isili.
Sono rimasta piacevolmente sorpresa e, pur non comprendendo la lingua sarda, sono riuscita a seguire con una certa facilità quanto si andava poetando.

Mi hanno spiegato che ai poeti viene dato un tema e il suo contrario, su cui devono lavorare a turno rispondendosi a vicenda con delle ottave, precisamente: ottonari di endecasillabi.

Poesia estemporanea: come funziona

Ogni poeta riceve la prima ottava del suo antagonista che crea l’ottava successiva e di volta in volta i due poeti svolgono il tema proposto che spesso viene sorteggiato tra i partecipanti.

I temi sono vari e toccano argomenti che riguardano la vita in tutti i suoi aspetti da quelli più elementari a quelli più impegnativi.

Ogni poeta si impegna a superare il suo contendente in immagini ricche di metafore ed efficacia comunicativa. Spesso il sarcasmo e l’ironia la fanno da padroni pur di suscitare nell’ascoltatore una reazione emotiva e compartecipazione a quanto viene raccontato in rima.

Il clima che si crea nell’uditorio è di divertimento e condivisione, un vero e proprio spettacolo a cui tutti partecipano all’unisono in quello che è il collante che li fa sentire uniti: la lingua sarda che canta in poesia il mondo in cui tutti si riconoscono.

La poesia come veicolo per l’insegnamento della lingua

Quando si discetta sull’opportunità di insegnare la lingua sarda nella scuola non si può non pensare all’uso che di essa si fa in poesia, dove la ricerca della parola è necessariamente raffinata e stimola chi ne fa uso a rispettare regole e usare un lessico che i giovani italofoni rischiano di perdere inesorabilmente.

Introdurre nell’attività scolastica l’abitudine a leggere una poesia come quella che “Gli Amici della poesia” propongono ai loro appassionati seguaci potrebbe dare l’abbrivio a un insegnamento del sardo finalmente vincente.

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