In attesa di conoscere questa sera il vincitore del Premio Campiello 2024, abbiamo chiesto alla nostra collaboratrice e lettrice forte Elisabetta Bolondi, autrice di oltre 1950 articoli sul nostro sito, un parere sui 5 libri in gara.
Se dovessi essere in giuria per attribuire la vittoria del Premio Campiello 2024 non avrei dubbi. Dei 5 finalisti ne scelgo tre e cerco di argomentare le mie scelte.
Scopri con noi i tre libri nella sua personale classifica ideale: tre libri italiani che vale la pena di leggere, con sfondo tre città (Trieste, Napoli, Roma), che la letteratura sa raccontare con profonda sensibilità attraverso le storie di autori molto diversi.
3° posto: Alma di Federica Manzon
Nella mia ideale classifica il terzo posto va ad Alma di Federica Manzon (Feltrinelli). Il romanzo racconta la storia di una bambina che vive a metà tra Trieste e il mondo balcanico, quando c’era ancora Tito, il dittatore con la testa di vipera. Il confine orientale, il qui e il là, dove nel corso del secondo ’900 avvengono guerre e genocidi disastrosi, hanno come testimone la giornalista Alma, che ha passato l’infanzia con il bambino Vili, esiliato dalla Jugoslavia, figura che sarà importante per capire la Storia lungo tutta la vita di Alma.
2° posto: La casa del mago di Emanuele Trevi
Il secondo posto va a Emanuele Trevi, autore de La casa del mago (Ponte alle Grazie). La storia del mago, che è suo padre, il grande psicoanalista Mario Trevi, è raccontata in questo romanzo denso di implicazioni psicologiche, di risvolti autobiografici, a tratti esilaranti, altre volte profondamente umani ed empatici nei confronti dei lettori, che saranno catturati dalla personalità del grande mago che sembra continuare ad abitare le sue stanze, anche dopo
morto.
Recensione del libro
La casa del mago
di Emanuele Trevi
1° posto: Il fuoco che ti porti dentro di Antonio Franchini
Infine darei il primo premio al libro che mi ha conquistato: “Il fuoco che ti porti dentro” di Antonio Franchini (Marsilio). Il grande editor, che ha attraversato le vicende della grande industria editoriale italiana, racconta senza reticenza il rapporto controverso, profondo, conflittuale fino all’insulto con la madre Angela.
Bella donna, napoletana, sguaiata, feroce, nei suoi rapporti con il mondo che la circonda, prima a Napoli e poi, da vecchia, a Milano, racconta molto della spaccatura di gran parte della società italiana, divisa tra sud e nord, da diversi modi di concepire l’amore, la famiglia, la solidarietà, il cibo, il sesso.
Un linguaggio potente, sincero, a volte troppo esplicito nel raccontare relazioni che si mostrano estreme, caratterizza molte pagine di questo romanzo molto autobiografico. Un punto di vista molto originale da parte di un figlio che osserva una madre terribile, da cui tuttavia a stento è riuscito a separarsi.
Recensione del libro
Il fuoco che ti porti dentro
di Antonio Franchini
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Premio Campiello 2024: chi vincerà? I 3 libri preferiti di una lettrice forte
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