Il 2 ottobre la Chiesa cattolica celebra la Festa degli angeli custodi, mentre in Italia dal 2005 si festeggia la Festa dei nonni ormai divenuta un’istituzione. Del resto, possiamo rilevare una certa continuità tra il ruolo protettivo rivestito dagli angeli e la cura e la dedizione totale che i nonni riservano ai nipoti.
Presenze concrete, tenaci, costanti, i nonni oggigiorno rivestono un ruolo sempre più rilevante nella crescita dei nipotini, trascorrendo spesso in loro compagnia gran parte della giornata mentre gli adulti sono al lavoro. I nonni sono depositari di una saggezza profonda, radicata nella Storia, e rappresentano un rifugio sicuro, mani salde cui aggrapparsi e una fonte inesauribile di cura e affetto. Del resto, si sa, sono sempre i nonni a viziare di più, con giochi, caramelle e dolcetti elargiti di nascosto quando gli occhi attenti di mamma e papà non vedono.
C’è una bella poesia che ribalta le carte in tavola e ci ricorda la cura che anche noi dobbiamo ai nostri “grandi anziani”. La toccante riflessione dal titolo Quando i genitori invecchiano (di autore a noi non noto - vedi n.d.r. in fondo alla pagina) ci ricorda che gli anziani, a loro modo, tornano bambini e quindi richiedono lo stesso affetto generoso di cui ci fecero dono con mani prodighe quando ancora eravamo troppo piccoli e fragili per capire di averne bisogno.
Scopriamo testo, analisi e commento della poesia.
“Quando i genitori invecchiano”: testo della poesia
Lasciali invecchiare con lo stesso amore con cui ti hanno fatto crescere...
lasciali parlare e raccontare ripetutamente storie con la stessa pazienza e interesse con cui hanno ascoltato le tue quando eri bambino...
lasciali vincere, come tante volte loro ti hanno lasciato vincere...
lasciali godere dei loro amici, delle chiacchiere con i loro nipoti...
lasciali godere vivendo tra gli oggetti che li hanno accompagnati per molto tempo, perché soffrono sentendo che gli strappi pezzi della loro vita...
lasciali sbagliare, come tante volte ti sei sbagliato tu...Lasciali vivere e cerca di renderli felici l’ultimo tratto del cammino che gli manca da percorrere, allo stesso modo in cui loro ti hanno dato la loro mano quando iniziavi il tuo.
“Quando i genitori invecchiano”: analisi e commento
Nella poesia è racchiuso un invito implicito, quello a prendersi per mano. Un gesto apparentemente scontato di cui tuttavia troppo spesso dimentichiamo l’importanza. Le persone anziane, proprio come i bambini, hanno bisogno di essere prese per mano e sostenute nelle piccole, semplici azioni che governano la vita poiché i loro gesti, i loro movimenti, sono diventati all’improvviso incerti e tremanti e necessitano di una guida.
Gli anziani genitori e i nonni ci hanno dato tutto il loro amore quando noi non eravamo neppure in grado di coglierne il significato e pensavano - con l’egoismo spudorato dell’infanzia - che tutto quell’amore ci spettasse di diritto. Un amore che era fatto essenzialmente di cura, di pazienza e di ascolto, ed è proprio questo ciò che il poeta ci chiede di restituire immaginando ora di invertire i ruoli di nonno e nipote, di genitore e figlio. Il trascorrere degli anni, del resto, determina proprio questa progressiva inversione di ruoli che avviene gradatamente e pone vecchi e bambini sullo stesso piano. Bisogna parlare con gli anziani il linguaggio semplice dell’infanzia: hanno bisogno anche loro di favole, di una vita più quieta, priva di affanni, e di poter coltivare un immaginario sereno.
Nella poesia sono riassunti i comportamenti da utilizzare in una lista di azioni esemplificate da verbi che sono preceduti dall’imperativo “lasciali”. Perché infine dovremo accettare anche questo, che la vecchiaia è un “lasciar andare”, il senso dell’ultima stagione dell’esistenza è l’accettazione di questa lenta traversata.
La conclusione della poesia, però, non parla di morte, ma di vita. Negli ultimi versi si pone l’accento proprio sul “lasciali vivere” e sul gesto di cura fondamentale: dare la mano. Dobbiamo dare la mano agli anziani, proprio quella stessa mano che loro hanno stretto e guidato con pazienza quando eravamo bambini insegnandoci ad attraversare la strada e orientarci nel labirinto del mondo. Loro non ci hanno lasciati soli nella giungla della vita che conteneva mille pericoli dietro l’angolo a noi ancora ignoti, ci hanno insegnato ad attraversare il futuro sterminato che ci attendeva e ci hanno permesso di sbagliare, quindi di vivere a modo nostro.
L’amore è la cura per ogni cosa e, a ben vedere, infanzia e vecchiaia si assomigliano: sono due fasi della vita in cui si vive al di fuori della vita vera, da intendersi come quella produttiva dai ritmi frenetici, e ci si trova completamente inermi, privi di corazza, provvisti di una sensibilità illimitata che non segue nessuna regola e nessuno schema prestabilito. C’è una dolcezza senza pari nell’infanzia e nella vecchiaia che spesso chi è intrappolato nel tempo “apparentemente senza tempo” dell’età adulta non riesce a cogliere.
È un percorso che si inverte - la vita in fondo è questo, un continuo ritorno al punto di partenza. Ma questo è un segreto che non tutti sanno, la sua conoscenza è prerogativa assoluta dei bambini e degli anziani, tutti gli altri corrono verso una meta che ogni giorno appare sempre più lontana e dimenticano il gesto fondamentale della cura: prendere per mano. L’unico modo che si ha per dire: non sei solo, ci sono io con te. Lo ricorda anche la poesia nell’ultimo verso che contiene in sé il ciclo infinito della vita.
Loro ti hanno dato la loro mano quando iniziavi il tuo cammino.
N.d.r. La poesia è spesso attribuita online e sui social a Pablo Neruda e tale paternità era stata indicata anche da noi alla prima pubblicazione di questo articolo. Tuttavia, dopo segnalazione di alcuni utenti, che ringraziamo sempre per l’attenzione, abbiamo fatto un’ulteriore ricerca delle fonti, senza trovare certa attribuzione all’autore cileno. Ci scusiamo quindi con i nostri lettori e segnaliamo l’avvenuta revisione del testo della pagina.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Quando i genitori invecchiano”: la commovente poesia per la Festa dei nonni
È una poesia colma di amore infinito ... quello che i genitori sanno donare ai figli e che dagli stessi hanno da aspettarsi quando invecchiano.