Per chiarezza, qui parliamo di letteratura e non di scrittura non creativa.
Cosa definisce l’essere scrittore? Su questo tema si dibatte molto. Estremizzando, chiunque scriva si può definire tale, ma è chiaro che la questione non è così semplice. Che scrittori siano solo quelli pubblicati? Non credo. Allora chi è uno scrittore, qual è l’essenza che lo caratterizza?
Cercando una definizione dello scrittore-artista troviamo che questa ci sfugge. Il motivo potrebbe essere perché egli si avvale della creatività, anch’essa sfuggente e che non si può ingabbiare in una descrizione precisa. Dobbiamo cercare di capire nel profondo cosa sia lo scrittore-artista perché una semplice spiegazione su cosa egli debba conoscere tecnicamente non ci può bastare.
Per tentare di avvicinarci ad una descrizione dobbiamo giocoforza avvalerci di un linguaggio evocativo-poetico. Un parziale svelamento su questa questione ce lo fornisce un’attenta osservazione di ciò che lo scrittore fa, pensa e sente. È indubbio che egli debba essere critico con se stesso. Lo scrittore-artista è curioso e studia continuamente tutto ciò che concerne la sua attività, tentando un continuo avvicinamento alla qualità: questo comporta la conoscenza della lingua, delle tecniche letterarie e degli stili, ma egli deve però fondere, oltrepassare e trasfigurare tutto questo per accedere all’aspetto visionario in cui incontra il simbolo che lo porta vicino al linguaggio universale. In questo modo, con questo linguaggio, egli può ora comunicare col massimo dell’efficacia e della pregnanza esattamente quel che vuole esprimere. Mentre cerca per la sua arte, fa il suo personale viaggio evolutivo. Cerca l’arte e quella gli dona se stessa. Quest’arte, una volta comunicata, muta il fruitore-lettore.
Lo scrittore di letteratura è artista nel momento in cui riesce a far fondere il lettore con l’opera in modo tale che egli dimentichi se stesso così come lo scrittore aveva dimenticato chi fosse, nella tensione creatrice. Per far questo egli, pur potendosi ispirare forse ad altri, deve essere originale, se stesso, e sempre in contatto con la qualità più elevata. Qui c’è la tensione alla massima e miglior espressione, qui si tende all’essenza. La sua ricerca sincera si risolve in efficacia comunicativa ed espressiva. Un percorso simile, tendente alla qualità e non alla perfezione, attenzione, poiché la perfezione non è dell’uomo, potrà individuare parzialmente lo scrittore-artista senza tuttavia rinchiuderlo in un recinto perché l’opera non è mai compiuta in effetti, ma rispecchia l’artista che l’ha fatta nel momento in cui l’ha fatta. Egli è tuttavia in evoluzione, in cambiamento. È un duro lavoro, è un lavorìo continuo.
Lo scrittore-artista crea un mondo per sé e per il lettore e nel contempo si trasforma e cambia l’altro. A questo punto egli è anche autore e ha autorità, poiché ha progettato, ha creato auto-determinandosi, ha avuto cura, ha inventato le soluzioni più adatte per la sua opera, completandola con la parola fine.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Quando uno scrittore è anche artista? Identikit dello scrittore-artista
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