“Jung si rende conto che se non veniamo a patti con i morti semplicemente non possiamo vivere, e che la nostra vita dipende dalle risposte che diamo alle loro domande rimaste senza risposta”
da "Il lamento dei morti, la psicologia dopo il libro rosso di Jung" di Hillman, J., Shamdasani, S., (2022)
Spesso i libri sono compagni di viaggio, testimoni di esperienze in grado di lasciare un segno indelebile sulla nostra pelle, sulla nostra anima e capaci inoltre di assorbire quell’energia misteriosa che li rende sempre più “nostri”.
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Custodi di un’intimità attraverso la quale inconsapevolmente tessiamo la trama di un rapporto fatto di emozioni, ricordi, immedesimazione e ancor più di condivisione, queste creature viventi sono in grado di aprire canali comunicativi infinitesimali. Si pensi ad esempio a un libro regalato, a una trama raccontata quando meno ce lo aspettavamo, oppure ancora alla memoria quale tesoro da proteggere e tramandare ai futuri lettori come i nostri amici, i nostri parenti e ancor più i nostri genitori.
“Loro sono presenti nelle immagini”
da "Il lamento dei morti, la psicologia dopo il libro rosso di Jung" di Hillman, J., Shamdasani, S., (2022)
Se dunque da un lato rappresenterebbe la traccia di un legame invisibile instauratosi tra chi lo dona e chi lo riceve, potrebbe al contempo assumere dei connotati spazio temporali differenti dal comune modo di pensarlo e percepirlo? Può quel medesimo legame riconnetterci sempre più con una persona che abbiamo perduto, ma che sembra prender vita tra le pagine che ci ritroviamo a leggere?
I ricordi di una persona cara possono prender vita attraverso i libri, nostri compagni di viaggio? Spesso e volentieri accogliere il ricordo di chi non c’è più attraverso nuove parole, nuove pagine e nuovi libri può innescare un legame diverso da come si era soliti viverlo in presenza.
“Pensiamo che le figure che ci visitano nei sogni o con l’immaginazione attiva scaturiscano da noi, ma secondo Jung siamo noi a scaturire da loro”
da "Il lamento dei morti, la psicologia dopo il libro rosso di Jung" di Hillman, J., Shamdasani, S., (2022)
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Prima e Dopo riflettono dunque l’incontro fra due dimensioni temporali capaci di far fiorire una nuova forma (Capra, F., "Il Tao della fisica"), rispetto alla quale il vuoto si prefigge quale contenitore di nuove immagini capaci di riconnetterci con quanto pensavamo di aver perduto. Ma che in cuor nostro era più presente che mai.
Tramandare la lettura vuol dire tramandare il dono della memoria, di chi c’era e di chi starà per sempre al nostro fianco. Significa accogliere quel dialogo invisibile e impregnato di quel silenzio solenne, la cui voce può espandersi anche nei sogni, nei nostri momenti di solitudine e ancor più quando siamo disposti ad accogliere chi a nostra insaputa viene a trovarci per suggerirci un nuovo libro!
Riferimenti bibliografici
- Hillman, J., Shamdasani, S., (2022), "Il lamento dei morti, la psicologia dopo il libro rosso di Jung", Bollati Boringhieri, Torino, 2022, trad. di Francesca Pe’
- Capra, F., (1987), "Il Tao della fisica", Adelphi Editore, Torino, 1987
- Hillman, J., (2019), "Re-visione della psicologia", Adelphi Editore, Torino, 2019
- Recalcati, M., (2019), "A libro aperto", Feltrinelli, Milano, 2019
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Ricordare chi non c’è più attraverso i libri che ci ha regalato
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