Riforma Fornero addio! Questa è la grande novità della giornata che fa esultare migliaia di docenti, particolarmente colpiti dalle nuove norme pensionistiche. Sembra che dal 2019 entrerà in vigore la Quota 100 che, come abbiamo visto nei giorni scorsi, porterebbe moltissimi insegnanti a lasciare il proprio posto di lavoro. Un grande cambiamento che investirebbe il settore scuola e porterebbe grandi novità.
Bussetti lo dichiara da tempo che vorrebbe introdurre docenti freschi e giovani, nuove leve che svecchierebbero il comparto e potrebbero smuovere la situazione graduatorie e questo sembra essere il momento migliore.
La Riforma Fornero non è mai stata ben vista dai lavoratori, ma soprattutto il corpo docente ha dovuto pagare il conto più salato. Il settore scuola è infatti composto per la maggior parte da donne, che hanno visto di colpo aumentare l’età pensionabile e dover far slittare di molti anni l’uscita dal lavoro.
Di seguito vediamo i cambiamenti per il settore scuola e soprattutto per i docenti con la nuova Quota 100, i cui requisiti sarebbero già abbastanza chiari, e l’addio alla Riforma Fornero.
Quota 100, requisiti per gli insegnanti dopo addio Riforma Fornero
La Riforma Fornero sembra avere le ore contante dopo le ultime notizie sul DEF e i cambiamenti che apporterà alla scuola. Senza dubbio le novità più sostanziose però riguardano le pensioni che per la scuola potrebbero mandare a riposo ben 100mila insegnanti.
Un numero da non sottovalutare che permetterebbe al comparto scuola di rigenerarsi e soprattutto sbloccare finalmente la questione assunzioni nuove leve. In quest’ottica il superamento della Riforma Fornero potrebbe essere un modo per Bussetti di attuare la sua idea, svecchiando l’attuale corpo docente e facendo entrare 100mila nuove reclute.
Un argomento di cui certamente si parlerà nei prossimi mesi e che sarebbe una diretta conseguenza dell’attuazione della Quota 100. I requisiti di questa nuova modalità di uscita dal lavoro per il momento non sono stati ancora resi noti e quelle che riportiamo di seguito sono delle semplici indiscrezioni che si possono leggere sulle varie testate giornalistiche.
Per l’uscita anticipata sembra che saranno necessari 62 anni di età e 38 anni di contributi versati entro il 31 dicembre 2018, ma questa è solo una delle versioni che si possono trovare. Per altri la Quota 100 potrà essere applicata a 63 anni e 37 anni di contributi versati, mentre per altri ancora pensano che sarà possibile la pensione anticipata con un’età anagrafica di 64 anni e con 36 anni di contributi versati.
La situazione è ancora molto complessa, ma per gli insegnanti sembra che ci sarà la possibilità di lasciare il proprio posto di lavoro con qualche anno di anticipo rispetto a quanto previsto dalla Fornero. A determinare però il successo o meno della riforma del settore pensionistico, soprattutto per il comparto scuola, sarà l’assegno di pensionamento.
I docenti che non sono disposti ad accettare una decurtazione del proprio assegno pensionistico per l’uscita anticipata sono moltissimi e per costoro avere ciò che gli spetta dopo tanti anni tra i banchi è un elemento importantissimo. Gli insegnanti da tempo attendono l’adeguamento del loro stipendio, la ridiscussione del contratto e un incremento corposo della busta paga.
Tutte le promesse sono state sempre deluse, dato che i vari governi hanno sempre applicato palliativi, senza creare mai riforme strutturali per il comparto scuola. Una situazione che ha portato rabbia e frustrazione, ma soprattutto che ha portato i docenti a sentirsi messi da parte e sempre poco considerati come lavoratori.
Per tutte queste ragioni adesso si spera di avere la possibilità di lasciare il proprio posto di lavoro e di ottenere il giusto compenso dopo tanti anni di fatiche.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Riforma Fornero addio: cosa cambia per gli insegnanti con Quota 100
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