Giovedì 18 aprile a Roma alle ore 18.30 presso la Libreria Red Feltrinelli, Via Tomacelli 23, si terrà la presentazione del volume “Portami dove sei nata” (Bompiani 2019, pp. 206, 16,00 euro) di Roberta Scorranese.
Alla presentazione interverranno Donatella Di Pietrantonio, Antonio Polito e modererà l’evento Paolo Conti.
“Un ritorno in Abruzzo, terra di crolli e di miracoli”, è il sottotitolo del volume, un po’ memoir, romanzo e reportage scritto da Roberta Scorranese, firma del “Corriere della Sera”, nata nel cuore dell’Abruzzo, a Valle San Giovanni, in provincia di Teramo.
Sono trascorsi dieci anni dal terremoto del 6 aprile 2009 che sconvolse L’Aquila e il territorio, ma la popolazione abruzzese, ostinata “forte e gentile”, non si è certo arresa, ma continua a lottare per la rinascita di quei luoghi devastati cercando di togliersi di dosso le macerie che hanno soffocato i sogni e le speranze di più di una generazione. “Portami dove sei nata” non è però un libro sul sisma, l’autrice scrivendo un omaggio personalissimo e commosso alla sua terra, pone in rilievo lo spirito identitario, che neanche una calamità naturale, per quanto potente, può annientare. La memoria, le proprie radici non si possono distruggere, quando nel febbraio del 2017, suo padre viene a mancare, Roberta, che vive a Milano, torna a casa ritrovando quella terra che aveva lasciato da giovane e cercando le parole per raccontarla ritrova se stessa.
Riconosco i miei fantasmi dall’odore di cosa viva.
I fantasmi di Roberta parlano il dialetto di Valle San Giovanni, il paese dove la giornalista è nata, cresciuta e dove ha fatto la Comunione e la Cresima. Questi fantasmi profumano di mele maturate nella paglia e di fichi secchi, di terra appena arata e di rose selvatiche. “Sanno di pioggia su terra dura, polverosa”.
Questo è il posto delle fragole di Roberta, che è andata via, è emigrata, ma non ha dimenticato le proprie radici, il proprio clan familiare, uomini che parlano poco, ma lavorano tanto e donne custodi di sapori e antiche sapienze.
In questo libro che assomiglia a una grande tela che unisce passato e presente, che racconta storie inventate e ricostruite di forza e di coraggio, assistiamo al miracolo della Madonna cinquecentesca di terracotta, perduta, ritrovata frantumata dal sisma e poi rinata grazie alla tenacia degli abitanti del borgo di Pietranico in provincia di Pescara. Osserviamo affascinati le ipnotiche serpi di Cocullo, paesino in provincia dell’Aquila, situato al confine della valle Peligna con la Marsica, protagoniste della suggestiva festa dei serpari, che si svolge in onore di San Domenico abate il 1° maggio e ammiriamo nonna Chiarina, la donna che accettò di sposare il nonno di Roberta, che aveva appena messo incinta un’altra donna.
È femmina il fantasma dell’altra donna, Celestina, bellissima e condannata al silenzio.
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