La polemica sulla responsabilità degli insegnanti sugli studenti, in particolare relativamente all’uscita da scuola degli alunni minorenni, è arrivata anche in Parlamento che ha deciso di proporre tre emendamenti bipartisan al decreto fiscale collegato alla legge di bilancio per modificare la legge attuale a favore della scuola e dei docenti.
La discussione è nata dopo la sentenza n. 21593/2017 della Cassazione e dalla possibilità che ha ritenuto la scuola e il docente della ultima ora responsabile di un incidente accaduto ad uno studente all’uscita da scuola.
A seguito della sentenza sono state molte le circolari diffuse dai DS in tutte le scuole d’Italia che decretavano l’impossibilità da parte degli alunni con meno di 14 anni di uscire da scuola da soli, anche alla luce della legge sull’abbandono di minore presente nella legislazione italiana. Ora arrivano alcune proposte dal Governo per regolamentare la situazione.
Uscita da scuola alunni minori: in arrivo tre emendamenti
Le circolari che sono state diffuse nelle scorse settimane hanno suscitato il disappunto di genitori e docenti, sia perché vanno contro l’esigenza di autonomia prevista nelle scuole medie, sia perché rendono più difficile la vita sia degli insegnanti che dei genitori.
Da una parte, infatti, i docenti sono obbligati ad attendere l’arrivo dei genitori per poter andar via dalla scuola, anche di fronte a ritardi consistenti; dall’altra i genitori lavoratori si sono trovati nella condizione di dover pensare ad una soluzione per recuperare i figli a scuola.
Insomma, la polemica si è accesa su ogni fronte e per questo motivo si è deciso di prendere dei provvedimenti, con un’urgenza tale da prevedere tre emendamenti presentati in occasione della discussione del Senato sulla legge fiscale.
Gli emendamenti, già ribattezzati “salva scuola”, poco c’entrano con la legge fiscale, ma si è deciso di introdurli in tale sede per l’urgenza di fornire delle risposte a DS e docenti.
Abbiamo spinto noi perché fossero presentati, utilizzando il decreto legge per risolvere la questione velocemente
ha dichiarato sulla questione la ministra Valeria Fedeli, attualmente a capo del Miur.
Si è scelta la via degli emendamenti perché sono più veloci rispetto ad un eventuale disegno di legge - presentato dalla deputata del PD Simona Malpezzi - che invece prevederebbe un iter legislativo molto lungo e l’impossibilità di colmare il vuoto normativo nel breve periodo.
Scuola: cosa dicono i tre emendamenti?
I tre emendamenti sono bipartisan - sono a firma DEM ed Mdp - e puntano soprattutto a valorizzare la liberatoria o autorizzazione prodotta dai genitori, che permetterebbe l’uscita autonoma da scuola degli alunni con meno di 14 anni e costituirebbe un esonero alla responsabilità connessa all’obbligo di vigilanza del personale scolastico.
Il primo emendamento porta la firma della Senatrice Francesca Puglisi e stabilisce che nel regolamento interno della scuola vengano fissate
le modalità per la vigilanza degli alunni durante l’ingresso e la permanenza nella scuola nonché durante l’uscita dalla medesima, anche autonoma, sulla base della valutazione degli elementi soggettivi e di contesto in condivisione con le famiglie.
Il secondo emendamento porta la firma del Senatore Andrea Marcucci e propone di far sì che i genitori possano dare autorizzazione alla scuola per consentire l’uscita autonoma “dei minori di 14 anni dai locali scolastici al termine dell’orario delle lezioni” sollevando il personale scolastico dalla responsabilità connessa all’obbligo di vigilanza.
Infine, il terzo emendamento - che porta la firma di Maria Cecilia Guerra (Mdp) - prevede di assegnare valore legale alle liberatorie dei genitori in modo da sollevare la scuola da ogni responsabilità in tal senso.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Salva scuola: cosa prevedono gli emendamenti sulla responsabilità degli insegnanti
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