Nell’anniversario della nascita di Pablo Neruda proponiamo la lettura di una delle poesie più celebri del poeta cileno che ha il titolo cantilenante di una nenia andalusa Si tú me olvidas, tradotta in italiano come Se tu mi dimentichi.
La lirica è contenuta nella raccolta Los Versos del Capitán (I versi del capitano, Ndr) pubblicata inizialmente a Napoli in forma anonima e solo molti anni dopo, nel 1963, edita in Cile con una prefazione che spiegava le ragioni dell’anonimato iniziale. Il tentativo di Neruda era di occultare la protagonista clandestina di quei versi, ovvero Matilde Urrutia, ai tempi sua amante, che soltanto in seguito sarebbe divenuta sua moglie. Non voleva che quelle poesie che narravano di una “passione brusca e ardente” potessero ferire Delia Del Carril, all’epoca ancora sua moglie legittima.
Tutto dunque lascia presagire Sì tu me olvidas, questa lirica dal titolo melodico che rievoca un battito di nacchere, fosse dedicata proprio a Matilde. Ma qual è il tema della poesia? A quale genere di dimenticanza fa riferimento Neruda?
Scopriamone testo, analisi e significato.
“Se tu mi dimentichi” di Pablo Neruda: testo
Voglio che sappia
una cosa.Tu sai com’è questo:
se guardo
la luna di cristallo, il ramo rosso
del lento autunno alla mia finestra,
se tocco
vicino al fuoco
l’impalpabile cenere
o il rugoso corpo della legna,
tutto mi conduce a te,
come se ciò che esiste,
aromi, luce, metalli,
fossero piccole navi che vanno
verso le tue isole che m’attendono.Orbene,
se a poco a poco cessi di amarmi
cesserò d’amarti a poco a poco.
Se d’improvviso
mi dimentichi,
non cercarmi,
ché già ti avrò dimenticata.
Se consideri lungo e pazzo
il vento di bandiere
che passa per la mia vita
e ti decidi
a lasciarmi alla riva
del cuore in cui affondo le radici,
pensa
che in quel giorno,
in quell’ora,
leverò in alto le braccia
e le mie radici usciranno
a cercare altra terra.Ma
se ogni giorno,
ogni ora
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile.
Se ogni giorno sale
alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi, amor mio, ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne‚ si oblia,
il mio amore si nutre del tuo amore, amata,
e finché tu vivrai starà tra le tue braccia
senza uscir dalle mie.
“Se tu mi dimentichi” di Pablo Neruda: analisi e commento
In questa poesia Neruda fa riferimento a un fattore essenziale per il dialogo amoroso: la corrispondenza. Idealmente cuori dei due amanti devo battere l’uno al suono dell’altro come in un’eco, osserva il poeta: “il mio amore si nutre del tuo amore”. Ma chi ama sa che questa corrispondenza totale è pressoché impossibile, continuamente minata da dubbi, paure, tensioni, insicurezze.
Nella prima strofa Neruda ritrae la pienezza dell’innamoramento: “tutto mi conduce a te”, dice, ogni cosa che esiste rimanda a lui l’immagine dell’amata. Nella seconda strofa però questo sentimento di assoluto inizia a incrinarsi e si insinua il dubbio che questa pienezza d’amore non sia corrisposta: se tu mi dimentichi, scrive allora Neruda e prosegue come in una sorta di velata vendetta:
se tu mi dimentichi,
non cercarmi.
C’è in questi due versi tutta la tragica ribellione dell’innamorato respinto; ma anche il riferimento a un amore fondato sulla libertà, il poeta lascia la donna amata libera di andare per la sua strada, ma si arroga il diritto di poter fare altrettanto. Neruda narra un amore maturo, che sa accettare persino la prospettiva terribile del rifiuto, lo spettro della dimenticanza. Ma la passione viene paragonata a un fuoco che continua ad ardere e mai si consuma; ed è quella viva fiamma che risale alle labbra del poeta quando dice:
in me nulla si spegne‚ si oblia,
il mio amore si nutre del tuo amore, amata.
La follia iniziale dell’amore cede gradualmente il passo a una progressiva razionalizzazione. “Voglio che tu sappia una cosa”, dice Neruda, come se stesse per confidare un segreto all’orecchio della donna amata. Il segreto racchiuso nella poesia, in realtà, è l’alfabeto fondamentale del lessico amoroso: la corrispondenza dei sentimenti. Senza reciprocità non esiste amore, è questo ciò che vuole dire Pablo Neruda e in Se tu dimentichi ricorda l’importanza della cura che è ciò che mantiene sempre vivo l’amore; in assenza di cura la passione si spegne. Nei primi versi Neruda fa riferimento a una luna di cristallo, un’immagine splendida che racchiude in sé tutta la bellezza e la fragilità dell’amore. Tutto può spezzarsi da un momento all’altro, ma finché esiste ed è vivo appare di una bellezza abbacinante e purissima.
La lirica sembra contenere un ultimatum, in realtà in queste parole l’autore riflette il turbinio caotico, magmatico, dei sentimenti che per definizione non sono gestibili. Forse la destinataria metaforica di questa poesia era anche la patria lontana, il Cile, dal quale Neruda all’epoca scontava un ingrato esilio come riflette il verso “le mie radici usciranno a cercare altra terra”. Anche nelle poesie dell’autore turco Nazim Hikmet la patria lontana e la donna amata appaiono in simbiosi: in questa lirica di Neruda il paragone si fa ugualmente stringente, ma contiene anche una malinconia ineffabile, un tormento che via via si fa più acuto nella ripetizione del verso “se tu mi dimentichi”.
Nelle parole, cantate come in una melodia che riflette il moto fluttuante dell’onda marina, ritroviamo lo struggimento e la pena dell’amore: un sentimento assoluto che tutto travolge e ha il potere di sradicarci da noi stessi.
Il peggior nemico dell’amore è la dimenticanza, questo ci dice Neruda, il rischio di riflettersi in due occhi che d’improvviso ti guardano senza vedersi o, peggio, ti passano attraverso. È questo il demone che il poeta cileno cerca di scongiurare mediante il suo canto Sì tu me olvidas.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Se tu mi dimentichi”: la poesia di Neruda sull’altra metà dell’amore
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo Poesia Storia della letteratura Pablo Neruda
Lascia il tuo commento