Sono forte (ma so anche scrivere). La vera storia di Astrid Lindgren
- Autore: Susanne Lieder
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Salani
- Anno di pubblicazione: 2024
Sono forte (Ma so anche scrivere) (Fuori Collana Salani 2024, titolo originale “Astrid Lindgren. Ihr Leben ist voller Kindheit, in der Liebe muss sie nach dem Glück suchen”, traduzione di Giovanni Giri) di Susanne Lieder, racconta la vera storia di Astrid Lindgren (Vimmerby, 14 novembre 1907 – Stoccolma, 28 gennaio 2002), autrice del celebre personaggio della serie Pippi Calzelunghe.
Stoccolma, Svezia, inverno 1929.
“Astrid rabbrividì. Aveva freddo e si strinse ancora di più nel cappotto di lana”.
Che tempo inclemente! Il cielo era tutto nuvole grigie, basse e pesanti sulla città. Le case di Stoccolma parevano nascondercisi sotto. Gli alberi spogli del Vasapark, dove camminavano Astrid, ventidue anni, e suo figlio Lasse, tre anni, luccicavano di umidità. Il bambino, dagli occhi azzurri, trotterellava imbronciato accanto a lei, il berretto calato sul viso. Chissà come si sentiva! L’avevano strappato alla sua routine, alla sua vita, e buttato in una nuova senza chiedergli niente. Non c’era altro modo, non c’era altra scelta, ma questo lui non poteva capirlo. Astrid, dagli occhi scuri, non aveva nemmeno tentato di spiegarglielo.
La giovane guardò di nuovo suo figlio che appena nato aveva dovuto affidare a una famiglia di Copenaghen. Non aveva avuto altra scelta, se n’era dovuta andare da Vimmerby in fretta e furia a causa di una gravidanza fuori dal matrimonio per trasferirsi a Stoccolma, sfuggendo al clima di moralismo e disapprovazione. Ora la madre affidataria Marie, a causa di una malattia, non poteva più occuparsi del piccino.
Finalmente Astrid poteva essere la sua mamma e prendersi cura di lui anche perché aveva ottenuto il posto di segretaria al Club Automobilistico Reale.
Al lavoro, che le piaceva, andava sempre a piedi, perché amava uscire la mattina presto, quando Stoccolma si svegliava e l’aria era fresca e limpida e le piacevano anche i colleghi, gentili e di compagnia.
“Mi racconti una storia?”, chiedeva spesso Lars alla madre, che si prestava con molto piacere, senza immaginare che in futuro come scrittrice avrebbe avuto un pubblico molto vasto e fedele.
“Forse ce l’avrebbe fatta, alla fine, forse avrebbe potuto essere per lui una mamma vera”.
Dall’estratto della Postfazione dell’autrice:
Scrivere un romanzo biografico è un’impresa meravigliosa e allo stesso tempo di grande responsabilità. Durante le mie ricerche, mi sono affezionata alla persona, alla donna Astrid Lindgren. Molti degli eventi che ho descritto sono riportati fedelmente, o quasi, e i personaggi inventati sono pochi.
Per tutti coloro i quali da piccoli (e sono moltissimi) hanno amato leggere le avventure di una bimba dai capelli rossi e lentigginosa, che aveva una scimmietta come amica di nome signor Nilsson, sarà un autentico piacere immergersi nelle intense e appassionanti pagine dedicate a una donna/scrittrice dalle tante sfaccettature.
Lunga la vita travagliata di Astrid Lindgren in cui ha dato prova di coraggio e forza d’animo senza farsi mancare un senso dell’umorismo meraviglioso e laconico.
“Se sono stata capace di rallegrare anche una sola infanzia triste, allora sono soddisfatta”.
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