Il rapporto Ocse parla chiaro: gli studenti non sono più in grado di leggere e comprendere un testo scritto. Gli studenti in Italia totalizzano infatti un punteggio bassissimo nei test dell’Ocse, ottenendo un misero 476, al di sotto anche della media che si attesta sui 487 punti.
Su 29 Paesi analizzati l’Italia si colloca al 23° posto, mostrando così la grave situazione in cui si trovano attualmente gli studenti della nostra penisola che si impoveriscono sempre più, dal punto di vista culturale.
Il rapporto Ocse-Pisa 2018 mostra inoltre come la situazione stia peggiorando nell’arco di pochissimo tempo, dal momento che dal primo rilevamento (avvenuto nel 2000) si sono persi ben 26 punti.
Ai test hanno partecipato 11.785 studenti quindicenni italiani, divisi in 550 scuole presenti su tutto il territorio nazionale. Nelle rilevazioni risulta evidente non solo che i ragazzi hanno gravissime carenze, ma si mostra un enorme divario tra Nord e Sud dell’Italia.
Nelle regioni settentrionali gli studenti partecipanti al test hanno totalizzato punteggi che hanno una media che tra il 498 e il 501 (Nord Ovest 498 e Nord Est 501); al Sud invece gli studenti hanno totalizzato punteggi medi che sono di 453 punti per il meridione e che scendono addirittura a 439 nelle isole. Gli studenti del Sud Italia mostrano infatti una maggiore difficoltà, rispetto ai loro coetanei della zona del Nord. I ragazzi del Centro hanno invece ottenuto punteggio in media di 498 punti, come i loro coetanei del Nord Ovest.
Le analisi sulla lettura che si sono svolte mostrano, sia al Nord che al Sud, punteggi migliori per le ragazze che hanno ottenuto risultati maggiori di 25 punti rispetto ai loro compagni maschi.
Un enorme divario vi è anche nei punteggi che gli studenti hanno totalizzato in base ai loro studi: per i Licei infatti il punteggio medio è di 521 punti, mentre per gli Istituti tecnici ci si ferma a 458 punti per inabissarsi negli Istituti professionali (395) e della Formazione professionale (404).
Indipendentemente dalla scuola e dalla zona di residenza però emerge un dato comune a tutti gli studenti della penisola: un netto calo dei punteggi nella comprensione del testo! In tutti gli indirizzi e le regioni italiane infatti i ragazzi hanno sempre più difficoltà con la lettura, che per molti risulta un vero e proprio scoglio nella comprensione degli esercizi anche più basilari.
Rapporto Ocse-Pisa 2018: migliorano i risultati in matematica
Mentre emergono questi gravi problemi dal punto di vista della lettura si migliora invece in matematica dove gli studenti ottengono punteggi simili ai coetanei delle altre nazioni. In media l’Italia ha ottenuto 487 punti contro la media delle restanti nazioni che è di 489 punti. In confronto alla rilevazione avvenuta nel 2009 la situazione risulta quindi stabile e mostra anzi un miglioramento nei punteggi.
Nel nostro Paese si evidenzia però un fenomeno che nelle altre zone prese in esame non si è mostrato: le ragazze hanno punteggi più bassi dei loro coetanei maschi. In matematica le studentesse infatti in media ottengono punteggi di 16 punti inferiori rispetto ai loro colleghi.
Una situazione quindi di gran lunga differente da quella che abbiamo visto nella lettura dove a primeggiare sono le studentesse che staccano i compagni di ben 25 punti.
Cos’è il rapporto Ocse-Pisa?
Il termine Pisa è l’acronimo Programme for International Student Assessment, un’indagine internazionale promossa dall’Ocse che si svolge ogni tre anni. La prima indagine Pisa è stata effettuata nel 2000 e quello del 2018 è stato il settimo rilevamento svoltosi.
Lo scopo delle analisi è quello di esaminare le competenze degli studenti di 15 anni in tre differenti materie: Lettura, Matematica e Scienze. Ogni ciclo di esame si focalizza su una precisa tematica che diventa il dominio principale dal test. Nel 2018 il dominio principale del rapporto era proprio la Lettura, per questo i dati di queste rilevazioni risulta così importanti.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Gli studenti italiani non sanno più leggere: il rapporto Ocse lancia l’allarme
Lascia il tuo commento